Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

Virus dell’influenza: scoperti gli anticorpi jolly, basterà un unico vaccino

Influenza A H1N1ROMA, 14-04-2010 - Esistono anticorpi ad ampio spettro contro l'influenza, jolly molecolari capaci di proteggere contro un grande numero di virus influenzali, compresi quelli responsabili dell'aviaria. Sono molto rari, ma ci sono; averli trovati è il primo passo per costruire nuove armi contro l'influenza.
   La scoperta, pubblicata sul Journal of Clinical Investigation, è del gruppo coordinato dall'immunologo Antonio Lanzavecchia, direttore dell'Istituto di Biomedicina di Bellinzona. Primo autore dell'articolo è Davide Corti.
Normalmente gli anticorpi generati dal sistema immunitario di un individuo proteggono solo contro un piccolo gruppo di virus influenzali, strettamente imparentati fra loro. Il gruppo di Lanzavecchia ha invece scoperto che alcuni individui vaccinati contro i virus dell'influenza stagionale (e quindi soltanto contro i sottotipi H1 e H3) riescono a combattere anche il sottotipo H5 tipico di un'influenza aggressiva come l'aviaria.

In pratica, in alcune persone (molto rare) la normale vaccinazione contro l'influenza stagionale si trasforma in un jolly capace di combattere anche altri virus influenzali anche molti più aggressivi. Complessivamente sono stati isolati 20 anticorpi di questo tipo, sperimentati sia in laboratorio che in animali.

"Il nostro studio è il primo a dimostrare che questi anticorpi a largo spettro sono prodotti nel corso della risposta immunitaria nell'uomo e il fatto che alcuni di questi riescano a indurre una risposta fa ben sperare", ha osservato Lanzavecchia. Potrebbe infatti essere la base per utilizzare questi anticorpi come farmaci.

Secondo l'immunologo si aprono adesso due prospettive: "La prima - ha osservato - è usare questi anticorpi ad ampio spettro per la profilassi o la terapia", in una vaccinazione passiva chiamata anche sieroterapia; la seconda è usare questi anticorpi "per identificare le strutture conservate del virus influenzale, ossia una sorta di tallone di Achille del virus, per poi formularle in un vaccino 'universale' contro l'influenza".

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