Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

GIOIOSA MAREA, SS 113 CAPO SKINO. DIBENNARDO MORMORÒ: NON PASSA LO STRANIERO

Gioiosa Marea, 14/05/2010 – I lavori procedono ‘regolarmente’ sul tratto di SS 113 di Capo Skino dove alcune frane sin dal 2004 hanno reso inagibile ed intransitabile la strada nazionale che collega Gioiosa Marea al versante tirrenico messinese: S. Giorgio di Gioiosa Marea, Patti, svincolo autostradale, etc. Dopo anni di isolamento e dopo vari periodi di totale chiusura al traffico del transito su quella strada, con una azione clamorosa di ‘popolo’, si è addivenuti allo ‘sblocco’ della vicenda e all’avvio dei lavori per la messa in sicurezza e il ripristino della SS 113 Capo Skino-Calavà.


Già nei mesi scorsi l’ing. Dibennardo, dirigente regionale Anas e responsabile dell’esecuzione dei lavori su quella strada, aveva parlato chiaro: “In seguito ad un sopralluogo da svolgersi in primavera sapremo se sarà possibile riaprire la strada al transito su una sola corsia e per i soli residenti in Gioiosa Marea”.

Ora, dopo il sopralluogo di ieri, la sentenza è stata emessa: “I lavori procedono regolarmente ma non sarà possibile riaprire il transito neppure su di una sola corsia”.

Questo in quanto la sede stradale in più punti ha evidenziato ulteriori segni di cedimento, richiedendo varianti in corso d’opera che se da un lato non consentono la riapertura, dall’altro allungano i tempi di ‘lavorazione’.

Distinguendo in tre diverse frane quelle che tengono chiusa la SS 113 di Capo Skino di Gioiosa Marea si può dire che procedono regolarmente i lavori relativi alla ‘frana 2004’, da quell’epoca rimasta interrotta per esaurimento delle ‘scorte’ di denaro, che non consentirono il completamento dei lavori previsti.

Quindi avvenne la frana che viene definita ‘2007’: anche questa sembrerebbe in linea col cronoprogramma.

Quella che invece non consentirebbe la riapertura è la voragine apertasi nel 2009, un vero e proprio sprofondamento della sede stradale sulla SS 113, tra la ‘frana 2004’ e la ‘2007’. Voragine in seguito allargatasi, dentro alla quale perdette la vita un povero clochard, un ciclista senzatetto, che ora ‘riposa’ nel cimitero di Gioiosa Marea, senza nome e senza memoria.

Anche per l’estate 2010, dunque, non sarà possibile riaprire il transito sulla SS 113. Proprio nell’imminenza della nuova stagione turistica, ora che l’inaugurazione di una imponente struttura alberghiera offre a Gioiosa Marea l’opportunità di ospitare gruppi di turisti stranieri.

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