
PALERMO, 3 mag 2010 (SICILIAE) - "Applicare rigidamente il regolamento nei confronti degli avversari e invece, per gli amici, interpretarlo, e' tutt'altro che onorevole, soprattutto per la piu' alta carica di palazzo dei normanni. E' stato scandaloso l'atteggiamento del presidente dell'Ars Francesco Cascio a proposito della mancata abrogazione dell'articolo 5 della legge regionale 20/2007
(legge sulle disposizioni in materia di finanziamenti agevolati e contributi del POR Sicilia 2007-2013), che avrebbe dato l'opportunita' a migliaia di PMI siciliane di partecipare nei tempi stabiliti dalla nuova programmazione 2007-2013 ai bandi a regime di aiuto".
Lo afferma l'assessore regionale alle Attivita' Produttive Marco Venturi a proposito di una norma dichiarata inammissibile dalla presidenza dell'Ars.
"Tutto e' accaduto nella notte di approvazione del bilancio 2010. Con tatticismi tipici di un modo di fare politica del passato, che io combatto duramente, il presidente Cascio - prosegue Venturi - ha ritenuto inammissibile l'emendamento che abrogava l'articolo 5: l'emendamento cancellava l'obbligatorieta', da parte delle aziende, di presentare la certificazione di bilancio: una opportunita' considerevole per le migliaia di micro, piccole e medie imprese siciliane".
La certificazione di bilancio - secondo Venturi- serve soltanto ad appesantire maggiormente il carico delle certificazioni di natura formalistica.
"Io mi chiedo quali interessi abbiano spinto il presidente Cascio - aggiunge - a non accettare la proposta di abrogazione.
Vorrei ricordagli che in nessuna regione italiana o del mondo, dove e' presente un sistema liberale e capitalista, di cui lui dovrebbe essere portatore sano visto la sua appartenenza politica, la certificazione di bilancio e' volontaria e non obbligatoria.
Ecco la ragione per cui, nei mesi scorsi, avevo accolto la proposta di abrogazione avanzata da tutte le categorie produttive dell'isola".
Dal mondo produttivo infatti era giunto il grido d'allarme sull'impossibilita' di molte aziende a partecipare ai bandi della nuova programmazione sui regimi d'aiuto perche' i tempi di rilascio della certificazione di bilancio sono troppo lunghi.
"Vista la forte crisi finanziaria e occupazionale dobbiamo trovare gli strumenti idonei per evitare infiltrazioni di faccendieri o soggetti vicini alla criminalita' organizzata e mafiosa ed evitare di disperdere queste risorse importanti per lo sviluppo delle pmi siciliane in interventi che non hanno alcuna ricaduta occupazionale, di valore aggiunto, competitivita', internazionalizzazione, qualificazione delle imprese e del mercato del lavoro, cosi' come e' accaduto con la precedente programmazione dell'UE 2000 - 2006".
Secondo Venturi, dunque, per non ripetere gli stessi errori "sarebbe stato opportuno togliere l'obbligatorieta' della certificazione di bilancio e rafforzare i controlli su tutte le imprese beneficiarie di finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto, attraverso la natura e la funzione delle informative prefettizie antimafia, strumento esistente utile per riscontrare l'eventuale intervento della criminalita' organizzata in attivita' economiche e lucrative".
SWP
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