Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

GELA, POVERO BOSS: SOLO 4 MILIONI DI EURO CON PISCINA POSSEDEVA

12/06/2010 - GELA (CALTANISSETTA) - Un presunto boss mafioso di Gela, Salvatore Murana, di 54 anni, accusato da otto collaboratori di giustizia di riciclare i soldi della Stidda, al fisco risultava senza reddito e quasi in stato di indigenza. La polizia invece lo ha scoperto proprietario (con la sua famiglia) di beni illeciti per un valore di quattro milioni di euro, che la squadra anticrimine di Caltanissetta ha sequestrato su ordine della sezione misure di prevenzione del tribunale nisseno.


Sotto sequestro sono finiti una sua villa su tre piani con piscina e giardino, trentamila metri quadrati di terreno con capannoni industriali che affittava a imprese commerciali, un'azienda di trasporti e di vendita di bombole d'ossigeno per uso terapeutico, tre camion, due automobili, un carrello per imbarcazioni, due conto correnti, carte di credito, un libretto di risparmio e persino tre cavalli purosangue, di origini inglesi, che correvano in gare ufficiali negli ippodromi italiani.

Nel 2008, Murana fu arrestato con altre 13 persone perché coinvolto in due operazioni antimafia: quella della squadra mobile nissena, denominata "Mizar", e quella dei carabinieri, in codice "Messa in regola". Quando, il 23 dicembre del 1987, esplose a Gela la guerra tra cosa nostra e stidda, con l'uccisione dei boss stiddari Salvatore Lauretta e Orazio Coccomini ad opera degli uomini di Piddu Madonia, Murana si sarebbe trovato nel luogo del duplice omicidio sfuggendo alla morte. Avrebbe poi ereditato la quota di affari illeciti dei due leader assassinati. La cosca gli avrebbe anche affidato il compito di gestire i proventi dei propri traffici e di erogare i compensi alle famiglie degli affiliati detenuti in carcere. ANSA

Commenti