Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MONTE DI PIETA’: INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE PROVINCIALE PIPPO RAO (PD)

Messina, 15/06/2010 - “Premesso che la Provincia di Messina sta affittando (con contratto di uso) dalla Confraternita degli Azzurri, per quattro anni, il complesso monumentale del Monte di Pietà per usarlo come sito per manifestazioni artistiche e culturali. Che il costo della iniziativa sarà di 200.000 euro, più gli oneri per le utenze (Enel, Amam, ecc.
che saranno volturate a nome della Provincia regionale), più i costi per la pulizia dei locali interni ed esterni, le strutture mobili, gli arredi, la cura del verde, le strumentazioni.
Che, inoltre, graveranno sulla Provincia le spese per l’ordinaria manutenzione, nonché quelle relative ad interventi di qualsiasi natura che fossero necessari per la fruizione del complesso monumentale.

Che, ancora a carico della Provincia, saranno le spese per il servizio di custodia e vigilanza, oltre l’eventuale risarcimento alla Confraternita per qualsiasi danno derivato alle strutture del Monte di Pietà per l’utilizzo dello stesso.

Che, comunque, la Confraternita degli Azzurri avrà il diritto di usare il Monte di Pietà per 30 giorni l’anno, oltre per le manifestazioni del 3 e 4 gennaio e del 22 agosto.

Che la Provincia, per l’organizzazione di eventuali eventi o manifestazioni, dovrà dare comunicazione alla Confraternita almeno dieci giorni prima degli stessi, impegnandosi che le stesse non contrastino con l’immagine della Arciconfraternita, quale Ente con fini di culto, il che presupporrebbe una sorta di valutazione preventiva dei proprietari del sito sulla tipologia delle manifestazioni da organizzare ed il rischio che non potrebbero essere autorizzate manifestazioni ad impronta laica o che comunque il cui contenuto potrebbe urtare la sensibilità di un Ente di culto e non averne la autorizzazione.

Considerato che l’Amministrazione Provinciale sta formalizzando tale procedura con delibera di Giunta n.107 del 27.04.2010, avente per oggetto: “Presa atto ed autorizzazione al dirigente del 2° Dipartimento – U.D. Gestione Economica del Personale, Economato ed Autoparco, Tributi Provinciali – Fitti Attivi e Passivi, alla stipula di un contratto per l’uso del Monte di Pietà di Messina, di proprietà della Arciconfraternita degli Azzurri e della Pace dei Bianchi.

Che nella suddetta delibera si fa soltanto riferimento ad una presa d’atto di una bozza di contratto formulata dalla Arciconfraternita degli Azzurri, nella quale vengono indicate le varie clausole contrattuali e l’ammontare dei costi.

Che non si fa alcun cenno ad eventuali procedimenti di accertamento o certificazione di congruità, di validità di detti costi e che con la stessa sembrerebbe che si accetti pedissequamente la proposta dei proprietari lasciando agli stessi la valutazione in merito.

Si interroga il presidente della Provincia

Per capire, fermo restando l’elemento valoriale del sito di innegabile fascino ed importanza e che al di là della materiale proprietà della Arciconfraternita degli Azzurri è patrimonio artistico della città, se la procedura messa in atto era la sola che poteva essere attuata, visto i costi che la Provincia dovrà sostenere e proprio in un momento di grande crisi economica e sociale che vivono i nostri territori.

Se non fosse stato più opportuno, comunque, dopo adeguata proceduta tecnica-amministrativa, avere una certificazione di congruità dei costi da sostenere.

Se con la Confraternita degli Azzurri non si poteva concordare una modalità diversa d’intesa, con costi minori, visto l’uso pubblico del sito, la valorizzazione dello stesso a beneficio della comunità ed i costi di gestione e manutenzione dai quali verranno sollevati i proprietari, che in quanto Associazione di pubblica utilità, hanno sicuramente a cuore il pubblico interesse e sarebbe poco opportuno considerarli alla stregua di comuni soggetti giuridici. O no!?”.

Messina 15.06.2010 Pippo Rao – consigliere provinciale del PD

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