Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

PRECARI: LOMBARDO, "NECESSARIA DEROGA PER QUESTI LAVORATORI"

PALERMO, 3 giu 2010 (SICILIAE) - "I 22.500 precari dovrebbero essere cancellati e andare a casa perche' si viola il patto di stabilita'? Questo e' impossibile. Pretendiamo invece che ci sia una deroga affinche' questi lavoratori restino al loro posto. Il nostro obiettivo e' la stabilizzazione ma destineremo il personale a mansioni e funzioni precise impedendo ogni ipotesi di futuro precariato, cosi' come abbiamo fatto bloccando le assunzioni fin dal nostro insediamento".

Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha illustrato la linea del Governo regionale nel corso dell'incontro, convocato dall'assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro Lino Leanza sulla stabilizzazione di 22.500 lavoratori siciliani che si e' svolto all'Albergo delle Povere di Palermo.

"Intanto, dopo un anno, - ha proseguito Lombardo - siamo ancora in attesa della firma al decreto per l'attribuzione dei fondi Fas.

Da parte nostra siamo pronti ad anticipare queste somme con le risorse del bilancio regionale ma pretendiamo certezze. Nel frattempo chiediamo che il disegno di legge sulla stabilizzazione venga inserito immediatamente all'ordine del giorno dei lavori dell'Assemblea regionale per discuterlo in Aula gia' la prossima settimana. Forti del sostegno unanime da parte di comuni e province e con l'appoggio dei parlamentari di tutti i partiti, vogliamo inoltre aprire con il Governo nazionale una vertenza generale che riguarda le finanze della Regione e degli enti locali siciliani i quali, nonostante gli sprechi vengano tagliati da ogni parte a cominciare dalla sanita', hanno situazioni economiche complicate".

"Con il ministro Tremonti - ha aggiunto il Presidente della Regione - abbiamo parlato piu' volte.

A fronte di questi problemi la sua disponibilita' e' scontata. Nei prossimi giorni ci incontreremo di nuovo ma e' fondamentale che la Sicilia si presenti compatta perche' questa emergenza riguarda tutti, Regione, sindaci, presidenti di province e parlamentari di ogni colore politico".

Il dibattito, alla presenza di amministratori e parlamentari di tutti i partiti, e' servito per concordare una posizione comune e per chiedere al ministero dell'Economia una deroga al Patto di stabilita' senza la quale non si possono rinnovare i contratti a termine dei precari siciliani.

"Il primo passo - ha detto l'assessore Leanza - e' approvare la legge sulla stabilizzazione che sta per essere esitata dalle competenti commissioni del Parlamento regionale. Quindi il problema va posto, con forza, al ministero dell'Economia con un tavolo permanente che veda in prima fila il Governo regionale, i parlamentari, l'Associazione nazionale dei Comuni italiani, l'Unione delle Province affiancati dai sindacati e dai movimenti dei lavoratori. Ma la questione va posta come priorita' soprattutto in conferenza Stato-Regioni dove si discutera' della manovra finanziaria nazionale.

La strada e' chiedere una nuova deroga al patto di stabilita' ma per raggiungere questo traguardo sara' fondamentale la coesione e la massima unita' di tutte le forze politiche siciliane. Non e' il momento di attribuire responsabilita' su quanto e' accaduto dal 1988 ad oggi. E' impensabile che in Sicilia 22.500 persone vengano messe fuori dal processo produttivo dopo 22 anni. E' macelleria so ciale e il Governo regionale non puo' consentire che cio' avvenga".

Commenti

  1. Grazie per la sensibilità dimostrata, sono di nuovo fiero di sentirmi siciliano, bello quello stristione. Brunetta, siamo terroni ma non fannulloni. Sicilia rialzati!!!

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  2. I siciliani dovrebbero essere tutti trattati con la stessa sensibilità, dai precari degli enti locali ai precari della sanità che dopo anni di Duro lavoro ci ritroviamo ancora con miseri contratti trimestrali non rinnovabili e senza nessuna speranza all'orizzonte.

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  3. Lombardo continua a giocare con due mazzi!! Tante belle parole, ma poi i suoi parlamentari votano la manovra Tremonti!!! BUFFONE!!! La verità è che siamo rimasti da soli noi precari!! La mia soluzione è UNA SOLTANTO: AZIONI FORTI DI PROTESTA E GUERRIGLIA, come hanno fatto gli allevatori a Roma!! Ricordate? Prima tutti composti con la mucca Carolina in piazza.....poi si sono incaz.ati e son tornati con le pompe di letame....ed il Governo ha ceduto!! PER OTTENERE I GRANDI RISULTATI OCCORRONO BATTAGLIE FORTI!!! Finchè staremo solo a gridare "Un due tre..lavoro non ce n'è", ci rideranno solo in faccia!! ALZARE LA TESTA E PORTARE AZIONI ESTREME!!! Io ci sarò fino alla fine, dovessi beccarmi altre denunce!!

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  4. Sono daccordissimo con jerry.

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  5. Mandimoli a casa, sono tutti dei raccomandati.
    Bisogna fare i concorsi per lavorare nella P.A.

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  6. ma che ne sai tu di chi lavora da 20 anni per un pezzo di pane e poi sei veraamente sciocco: se fossimo raccomandati non saremmo in piazza ma a casa come te a fare commenti sciocchi.

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  7. Bisogna avere il coraggio tutti assieme di dare un segnale forte a questi politici che ci hanno assoggettato solo per carpire i voti nostri e delle nostre familgie illudendoci....non dobbiamo più votare...si deve TUTTI 22.000 circa con le rispettive famiglie consegnare le schede elettorali, e se non basta andare a Roma a fare ciò che hanno fatto gli agricoltori nel passato, difendendo il nostro diritto alla dignità ed al lavoro....si sono e si prendono gioco di noi!

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