Ponte sullo Stretto di Messina, Ciucci: Il via libera del Cipess è previsto a giugno

PONTE STRETTO, AD CIUCCI: AVVIO LAVORI IN ESTATE: " Il via libera del Cipess è previsto a giugno e consentirà di potere avviare la progettazione esecutiva e il programma delle opere anticipate, quali accantieramento, bonifica da ordigni bellici, indagini archeologiche e, in maniera graduale, le procedure espropriative. " Roma, 12 aprile 2025 - L’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, intervistato dal nuovo settimanale economico “Moneta”, traccia lo stato di avanzamento del ponte sullo Stretto di Messina. Nell’intervista, Ciucci ha ricordato lo stato dell’iter - che lo scorso mercoledì ha registrato l’approvazione del report IROPI dal Consiglio dei Ministri – mentre sono in corso di predisposizione le comunicazioni al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Europea per gli aspetti relativi alla valutazione di incidenza ambientale. Tali procedure verranno concluse dopo Pasqua.   Il via libera del Cipess, che avrà luogo a valle dell’intero iter autorizz...

GOLE DELL’ALCANTARA: UN INNOVATIVO IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE NATURALE DELLE ACQUE

Primo esempio in Sicilia, l’opera attira visitatori e turisti
Gole dell’Alcantara, 30 luglio 2010 - Inaugurato un innovativo impianto di fitodepurazione naturale delle acque provenienti dal plesso turistico delle Gole Alcantara, gioiello ambientale e naturalistico incastonato nel cuore dell’omonimo Parco Botanico e Geologico. Un impianto, primo del genere costruito in Sicilia e collocato all’interno del Parco Fluviale dell’Alcantara,
realizzato senza nessun tipo di sostegno o contributo pubblico e pensato proprio nell’ottica del rafforzamento della sostenibilità strutturale di una azienda che, per la sua naturale collocazione, rappresenta una vera e propria perla ambientale. L’impianto naturale di depurazione delle acque reflue civili, a servizio del plesso turistico e commerciale del parco geologico e botanico e dell’azienda agricola e agrituristica Gole Alcantara è costituito da un letto di fitodepurazione, due bacini di lagunaggio e da un ultima vasca di fitodepurazione.

Le acque reflue trattate vengono successivamente impiegate per l’irrigazione degli agrumeti e l’alimentazione dei servizi, utilizzando una tecnica di trattamento che riproduce, in ambiente controllato, i medesimi processi che avvengono in natura nei corpi idrici. I trattamenti naturali vengono classificati in tre categorie: fitodepurazione, lagunaggio e serbatoi di accumulo.
Per fitodepurazione s’intende un impianto di trattamento costruito per riprodurre i processi di depurazione naturale caratteristici delle zone umide e ottenuti dall’azione combinata di tre componenti: il suolo, la vegetazione ed i microrganismi.

Il lagunaggio è una tecnica di trattamento naturale che consiste nell’accumulo delle acque reflue in bacini in cui si verificano processi di tipo biologico, biochimico e fisico simili a quelli che si verificano nei corpi idrici a lento ricambio.
L’accumulo in serbatoi è una tecnica di trattamento che consiste nello stoccaggio delle acque reflue in grandi bacini al cui interno si verificano processi depurativi simili a quelli dei sistemi di lagunaggio. I serbatoi trovano applicazione nel riutilizzo irriguo delle acque reflue nel settore agricolo, nell’irrigazione delle aree a verde ed in tutte quelle tipologie di riuso in cui la domanda d’acqua è concentrata in un periodo definito.

Gli impianti di depurazione naturale sono caratterizzati da notevole semplicità costruttiva; altrettanto semplice è la manutenzione. La produzione dei fanghi di depurazione è modesta e irrisori i costi di esercizio. L’impatto ambientale è ridottissimo: i sistemi estensivi s’inseriscono ottimamente nel paesaggio, con cattivi odori nulli. Interessante il contributo alla conservazione della biodiversità: i sistemi naturali favoriscono la presenza di animali allo stato libero, nel caso di lagunaggio e sistemi di fitodepurazione a flusso superficiale anche di pesci ed invertebrati, oltre che di specie vegetali autoctone.

Entusiasti i commenti sull’opera dell’architetto argentino Eduardo Yarke, di “Arquitectura sustentable” (Università di Luján, Buenos Aires), in visita nelle settimane scorse al Parco Botanico e alle Gole Alcantara: secondo Yarke il modello Terralcantara è da estendere al territorio, in quanto capace con una filosofia aziendale attentissima al rispetto e tutela dell’ambiente, di dare impulso alle attività economiche preservando la natura e aiutando a trasferire, alle giovani generazioni, miti e storia di un territorio, a cavallo fra l’Etna e Taormina, davvero incantevole.
«Desideriamo far conoscere l’impianto di fitodepurazione del Parco Botanico – commenta l’ingegnere Maurizio Vaccaro – anche agli studenti che avranno modo, assieme ai loro docenti di sperimentare sul campo cosa significa tutela e sostenibilità ambientale. E per questo invitiamo quanti vogliono accostarsi a questa realtà a trascorrere una giornata al Parco Botanico delle Gole Alcantara».

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