Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

LE “MINIATURE IN CANNA “ DEL MAESTRO CARCIONE PRESSO AL MUSEO MAUGERI-GEMMELLARO DI SINAGRA

Sinagra (Me), 27/07/2010 - Il 23 Luglio alle ore 19,00 è stata inaugurata la mostra “Miniature in Canna “ del Maestro Nino Carcione presso il Museo Maugeri-Gemmellaro, con il Patrocinio del Comune di Galati Mamertino, la Pro Loco di Sinagra e il Prof. Salvatore Fabio. Dopo i saluti del Sindaco, il Dott. Vicario evidenza l’importanza di tale opere nella società moderna, complimentandosi con il maestro.
Alla fine Nino Carcione dopo aver ringraziato l’Amministrazione Comunale, la Pro Loco di Sinagra e il prof. Salvatore Fabio, ringrazia in modo particolare la moglie.

Da quest’hobby Nino Carcione si dedica non tanto per evadere dalla noiosa realtà quotidiana, per occupare piacevolmente il tempo libero o per trovare lo svago del pensionato inoperoso, quanto per un pressante bisogno di arricchimento culturale, per un improvviso innamoramento del bello, per il fascino della miniatura, per un irresistibile impulso di creare; e, vieppiù, per uno speciale impegno etoco-sociale, per insegnare agli altrui qualcosa.
A tale attività egli si applica, infatti, con la pazienza e la passione dell’artista e con lo spirito missionario del maestro.

La materia ch’egli impiega è la canna: una pianta che cresce spontaneamente nei terreni paludosi, ben nota ed utilizzata anche in epoche primitive.
Gli uomini che sanno usare le mani, ora purtroppo pochi riescono a trasformarla in oggetti utili e graziosi; anonimi “stradivari” sanno ricavare tra l’altro magici zufoli, che, senza aver nulla da invidiare ai migliori strumenti musicali, arricchiscono e caratterizzano le orchestre dei gruppi folkloristici siciliani.

Una precisazione questa che riteniamo opportuna in quanto i giovani d’oggi, parlando di canne, pensano più facilmente a quelle che si fumano e che sono droga, sinonimo di tragedie e di morte.
E Nino Carcione, che ne è consapevole, tiene a rilevare la differenza, con l’augurio che sia da tutti compreso il valore della vita come la sacralità dell’uomo e della sua dignità.

Egli adopera le innocue canne delle nostre paludi e lo fa con una tecnica impeccabile e con risultati eccellenti: le seleziona, le taglia, le ritaglia, vi dà la forma che vuole, le colora, le incolla come le tessere di un mosaico e dà corpo alle immagini impresse nel suo animo di bambino e che ora tornano su, dall’incoscio, nitide ed inconfondibili, per diventare Chiese, presepi, angoli di paese, alberi ed arbusti, abituri diruti e monumenti secolari che resistono alle ingiurie del tempo.

Alle sue opere, popolate di personaggi tipici e ben adeguati, l’autore dà l’anima e la parola; ed esse raccontano storie e leggende, ridestano ricordi struggenti di un tempo che è andato e che è molto spesso rimpianto.
Nico Carcione è insomma un artista e un maestro. E il suo messaggio arriva diritto al cuore di chi osserva le sue mirabili produzioni.

Pro Loco Sinagra

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