Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

ROCCO CHINNICI STRAORDINARIO SERVITORE DELLO STATO

PALERMO, 29 lug 2010 (SICILIAE) - "Il popolo siciliano portera' sempre con se' la memoria di un giudice straordinario quale Rocco Chinnici e' stato. Un uomo che credeva fino in fondo nella giustizia e nella legalita' ed ha sacrificato la sua vita per difenderle". Lo dichiara il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, in occasione del 27° anniversario dell'uccisione di Rocco Chinnici, del portiere dello stabile in cui questi abitava, Stefano Li Sacchi e della sua scorta,
il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi e l'appuntato, Salvatore Bartolotta.

"Chinnici fu il primo ad intuire le eccezionali capacita' di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino - continua Lombardo- ed a comprendere che per contrastare efficacemente la mafia era necessario creare una squadra di magistrati. Grazie al suo intuito nacque quello che poi e' divenuto il pool antimafia".

"La Sicilia, l'Italia intera, saranno sempre grati e riconoscenti a quest'uomo- ha concluso Lombardo - un servitore dello Stato di Diritto, la cui morte scosse la societa' civile".

"Sono onorato di lavorare al fianco della figlia di un magistrato che ha segnato la nuova era della lotta a Cosa Nostra - dichiara il vicepresidente della Regione siciliana, con delega all'Economia, Michele Cimino - una figura che resta pietra miliare nella storia della Sicilia".

LUMIA (PD), ROCCO CHINNICI E’ STATO IL PADRE DEL POOL ANTIMAFIA

Palermo, 29 luglio 2010 – “È stato il padre del Pool antimafia ed ha svolto il proprio dovere con coraggio e determinazione, in un momento storico in cui anche la magistratura si girava dall’altra parte”. Con queste parole il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia, ricorda la figura del giudice ucciso dalla mafia il 29 luglio del 1983. Con lui persero la vita il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta, componenti della scorta del magistrato, e il portiere dello stabile di via Pipitone Federico, Stefano Li Sacchi.

“Chinnici – aggiunge Lumia – ha dato credibilità alle Istituzioni e allo Stato nella lotta alla mafia. Fu il primo a capire che per combattere Cosa nostra era indispensabile superare l’isolamento dentro i palazzi di giustizia e fuori, nella società. Fino ad allora, infatti, tutte le indagini e i processi erano portati avanti da pochi volenterosi; dai più, invece, venivano sabotati. Ne fu la dimostrazione la fase l’istruttoria del primo maxiprocesso che Chinnici dovette gestire in solitudine, con il sostegno di pochi colleghi.

Instancabile è stato anche il suo impegno sul fronte educativo e culturale. Per Chinnici la lotta alla mafia doveva essere qualcosa di più della semplice azione repressiva dello Stato: bisognava cambiare la mentalità delle persone”.

“La sua memoria - conclude l’esponente del Pd - sia fonte di autentico impegno da parte della politica e della società civile. La storia di Chinnici ci insegna che per combattere la mafia è necessario il contributo e la responsabilità di tutti. Oggi la politica ha molto su cui riflettere”.

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