Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

SIRACUSA: ALL’OSPEDALE UMBERTO I LUNGHE LISTE D’ATTESA PER I MALATI ONCOLOGICI

Siracusa, 25/08/2010 - Diverse fonti affermano che i cittadini si sentono troppo spesso presi poco in considerazione, ascoltati con disattenzione o trattati con mancanza di rispetto, con l'effetto di vedersi abbandonati e lasciati a loro stessi.

Ed in questo triste panorama sanitario si colloca la nostra città. Accade che un malato oncologico che necessiti di una ecografia si senta rispondere: “Se ne parla tra 3 mesi”. Denunciare l’inosservanza dei diritti riservati a chi è affetto da malattie croniche ed invalidanti quali le patologie neoplastiche maligne, chiedere l’abbattimento delle liste d’attesa è un atto dovuto, ma intendo anche soffermarmi, sottolineare a chi è deputato alla programmazione dei servizi sanitari la “carenza di umanizzazione ” insita nella risposta all’utente, una grave carenza che in medicina viene riconosciuta quale “l’altra metà della cura”.

Nella malattia oncologica, passato presente e futuro assumono una dimensione diversa, un cambiamento di cui è necessario tenere conto per venire incontro alle esigenze psicologiche di chi ne è toccato, il tempo è soprattutto presente, indipendentemente dallo stato della malattia e della prognosi, la percezione della qualità della vita attraverso l’erogazione dei servizi sanitari ed assistenziali può influenzare il quadro clinico. Altro problema che mi preme affrontare: sono le sale d’attesa ed il rischio di contagio, ritengo si imponga l’adozione di interventi tesi all’abbattimento dei tempi, un Pass Prioritario sarebbe un primo passo per venire incontro alle “Esigenze obiettive” del malato oncologico.

Coordinatrice Nazionale Responsabile
Dipartimento Politiche Sociali M.I.S.
(Movimento per l'indipendenza della Sicilia)
Mirella Abela

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