
A SOSTEGNO DEI CACCIATORI DELLE ISOLE MINORI E DELL’INTERVENTO DEL SINDACO DI LIPARI MARIANO BRUNO, L’ON. ROBERTO CORONA E NINO GERMANA’ DEL PDL SCRIVONO ALL’ ASSESSORE TITTI BUFARDECI.
“L’Assessore alle Risorse Agricole ed Alimentari della Regione Sicilia, on.le Titti Bufardeci, vuole limitare il divieto di caccia provvisorio nelle isole minori alla sola parte del territorio compreso nelle ZPS, ma la chiusura della caccia non è una misura dovuta.
Ogni categoria sociale è meritevole di attenzione e protezione da parte di coloro che sono investiti a gestire la “res publica”, ma è chiaro che il Governo Lombardo emanando il decreto recante modifiche al Calendario Venatorio 2010/2011, di fatto ha stretto nella morsa delle proibizioni ingiustificate e immotivate, il consistente insieme formato dai cacciatori, ai quali viene riservata un’incostituzionale disparità di trattamento, contravvenendo quindi al principio maximo di eguaglianza tra i cittadini.”
Alla dichiarazione del deputato regionale On. Roberto Corona, fa eco quella del deputato nazionale del Pdl, On.le Nino Germanà che sostiene la lapalissiana circostanza che “è del tutto inappropriato ritenere che l’apertura della caccia, nei territori liberi, ovvero “esterni” alle ZPS nelle isole minori, determinerebbe un aumento della pressione venatoria. La mia argomentazione, si fonda inoltre sulla previsione secondo la quale la caccia, nelle ZPS delle isole minori, è normalmente chiusa fino ad ottobre, dettame perfettamente coerente con i criteri minimi stabiliti dal D.M del 17/10/2007”.
Va altresì esposta la circostanza che l’anelito alla legalità del Governo Lombardo è quantomeno bizzarro, se si considera che è stata più volte violata, fraintesa e aggirata la fondamentale legge 157/1992, recante le norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.
Il Governo Lombardo, infatti, attraverso l’utilizzo di mass media ha mistificato e travolto la realtà, delineando un quadro che non risponde ad alcun criterio di congruenza e aderenza alla disciplina dell’attività venatoria, fornendo altresì un’interpretazione arbitraria e parziale dell’Ordinanza 638/2010 emessa dal TAR di Palermo il 17/07/2010, che per inciso, non solo è da intendere come un provvedimento cautelare del Giudice Amministrativo in attesa della pronunzia in grado di appello, ma contiene anche un puntuale riferimento alla normativa comunitaria, motivo per il quale il TAR ha ritenuto di dover imputare alla Regione, la mancata implementazione della procedura di valutazione di incidenza, in maniera del tutto conforme anche alla giurisprudenza della Corte Europea.
“Occorre ricordare che – continua l’On.le Corona – poiché la migrazione avviene in maniera diffusa e senza seguire degli specifici canali a rotte, non si comprende il divieto generale provvisorio di caccia nelle isole minori, in quanto interessate alla migrazione, ponendo quindi un’interdizione assoluta estendendosi “erga omnes” anche allo stanziale e in particolare al coniglio selvatico”, “Inoltre – aggiunge il deputato del Pdl On.le Germanà – non si capisce quale disturbo possa arrecare la caccia al coniglio selvatico, unica e prolifera specie stanziale presente sulle nostre isole, rispetto alla sparuta e quasi inconsistente migratoria”
“Sotto il profilo prettamente biologico -incalza l’On.le Corona – nelle isole di Lipari, Vulcano e Pantelleria, l’assenza di predatori naturali ha determinato un’eccessiva ed incontrollata proliferazione della specie del coniglio selvatico, con evidenti ricadute negative per l’attività agricola, tali da danneggiare oltre alle coltivazioni, anche la nostra caratteristica macchia mediterranea”.
“ In definitiva – concludono all’unisono i due deputati – i cacciatori residenti, pur avendo corrisposto le previste tasse di concessione, sono stati arbitrariamente privati della possibilità di esercitare l’attività venatoria, marginalizzando un’attività dai profili positivi negli ambiti più disparati del settore terziario, visto che la caccia ha ricadute proficue non solo in termini strettamente e puramente economici, ma attivando un circolo virtuoso reca benefici anche all’indotto turistico e all’immagine da esportare della nostra Sicilia”.
Messina, 14 settembre 2010
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