Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco

I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di  Scienze del turismo, della cultura e d'impresa  presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 -  Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...

GIRO D’ITALIA CON PROTESTA. I COMITATI DELLA JONICA E DEI NEBRODI: “LA PAZIENZA È FINITA”

■ GIRO D’ITALIA & ALLUVIONE: PROTESTANO SCALETTA ZANCLEA, SAN FRATELLO, CARONIA E I NEBRODI

■ MESSINA. TRANCHIDA: LA PROTESTA DEGLI ALLUVIONATI EVIDENZIA I RITARDI DI ROMA
Messina, 16/05/2011 – Come già da tempo annunciato, la tappa siciliana del Giro d’Italia, la Messina-Etna, partita ieri da Messina e conclusasi sulla sommità della ‘Muntagna’, con la vittoria di Contador (Nibali quarto), ha messo i riflettori sulla protesta pacifica dei sindaci e dei Comitati delle comunità del messinese jonico e dei Nebrodi colpiti da alluvioni e frane del 2009 e 2010, presenti alla partenza non agonistica, a Piazza Unione Europea a Messina, con striscioni, cartelloni e manifesti.
La presenza della stampa nazionale e delle telecamere delle maggiori emittenti di Stato e nazionali hanno costituito una occasione ‘favorevole’ per i Comitati, per formalizzare una vibrante ma pacifica protesta “per le inadempienze ed i ritardi del Governo nazionale nel fronteggiare gli effetti di calamità disastrose che hanno provocato 37 morti e vedono tuttora oltre 2.000 persone sfollate” – come si legge nel documento unitario dei Comitati.

Alla protesta - infatti – aderiscono le comunità toccate dalla devastante alluvione del 1 ottobre 2009, che ha messo in ginocchio alcuni centri del versante jonico messinese, tra cui Scaletta Zanclea, Giampilieri Superiore, Giampilieri Marina, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Briga Superiore, Pezzolo, Guidomandri Superiore e altre località del comune di Scaletta Zanclea e nel comune di Itala, luoghi facenti parte di un’ampia zona ad elevato rischio idrogeologico, già in precedenza colpita da altri eventi franosi e alluvionali, poco distante da Taormina e Catania.

"Da ottobre 2010 aspettiamo il finanziamento delle ordinanze di Protezione Civile per assicurare l'assistenza alla popolazione, il rimborso a chi ha perso la casa, il completamento dei lavori di ricostruzione e messa in sicurezza. L'atteggiamento del Governo è inaccettabile, anche perché la nostra Regione ha proposto l'utilizzazione, per i 161 milioni di euro necessari, dei fondi FAS già assegnati alla Sicilia.”
A manifestare e a protestare – però – sono stati pure i sindaci e le comunità di San Fratello e Caronia, nel versante dei Nebrodi della provincia di Messina. Ed inoltre dei comuni di Naso, Castell'Umberto e Sant'Angelo di Brolo, anch’essi toccati duramente da alluvioni e frane dovute alla precarietà idrogeologica che ha interessato e interessa tutto il versante dei Nebrodi, ma che in tali luoghi ha prodotto rilevanti danni.
Ieri mattina i sindaci di quei comuni e i comitati dei cittadini erano perciò a Messina, davanti al Municipio, proprio sotto l’occhio delle telecamere del Giro d’Italia, per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sui loro gravi problemi irrisolti, a causa dell’abbandono da parte delle autorità di governo.
Da ottobre 2010 aspettiamo il finanziamento delle ordinanze di Protezione Civile per assicurare l'assistenza alla popolazione, il rimborso a chi ha perso la casa, il completamento dei lavori di ricostruzione e messa in sicurezza. L'atteggiamento del Governo è inaccettabile, anche perché la nostra Regione ha proposto l'utilizzazione, per i 161 milioni di euro necessari, dei fondi FAS già assegnati alla Sicilia. Perciò diciamo basta all'indifferenza per le nostre sofferenze ed all'abbandono del nostro territorio da parte del Governo. Non vogliamo essere trattati come cittadini di serie B, chiediamo rispetto per i nostri morti e tutela dei nostri diritti. La pazienza è finita”.

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