Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

LATTERI (MPA): RILANCIAMO INSIEME IL MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE

L'on. Ferdinando Latteri, parlamentare del Movimento per le Autonomie, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
10/06/2011 - "L’iniziativa di sciogliere l’MPA per fare nascere un nuovo soggetto politico può anche avere ispirazioni interessanti da valutare sul piano delle trasformazioni della rappresentanza e dell’organizzazione. Si ha l’impressione, tuttavia, che le idee sul futuro non siano ancora molto chiare, mentre è abbastanza evidente il collocamento dell’iniziativa nel quadro diffuso di operazioni verticistiche che caratterizzano l’attuale momento storico.
Un partito viene costituito con grande sforzo, con impegno generoso da parte di molti, con un progetto attraente di difesa dell’identità regionale. Quando tutti sono al lavoro per tentare di dare concretezza all’iniziativa, il leader stabilisce che il quadro delle alleanze, il modello dei riferimenti culturali e dei valori, il progetto politico devono essere abbandonati e che si deve riorganizzare tutto secondo prospettive diverse.
Non ci sarebbe nessuno scandalo se il tentativo di trasformazione passasse attraverso i canali propri della democrazia, della partecipazione, della legittimità del rispetto delle regole interne e statutarie.

Il problema grave è, invece, quello che il processo, con ogni probabilità, si realizzerà attraverso una ‘rottura’ delle regole, consumato in gran segreto (nonostante gli annunci) in conciliaboli tra leader e guru dell’innovazione politica, per essere proclamato, alla fine, in una celebrazione assembleare, senza discussione preventiva, senza approfondimento, senza consapevolezza, senza rispetto delle forme sostanziali della democrazia.
Il percorso avviato sembra essere quello esattamente opposto alle esigenze di partecipazione espresse dalla politica contemporanea. Invece di affrontare la crisi dei partiti e la loro insufficienza a perseguire la missione costituzionale, si pensa di organizzare strutture di legittimazione (apparente) di scelte e alchimie puramente parlamentaristiche o, peggio, verticistiche.

Il percorso non è nuovo, né originale.

La storia recente propone tanti esempi dello stesso tipo. Elezioni altrettanto recenti lasciano immaginare che tentativi verticistici e privi di partecipazione popolare (sia a destra che a sinistra) siano destinati a fallire nel confronto con movimenti altrettanto leaderistici, ma dotati di maggior forza emotiva (si pensi solo alla sconfitta della ‘linea Bersani’ e all’affermazione della ‘poetica’ di Vendola o del ‘Masaniello’ De Magistris).

Abbiamo sempre pensato che un partito fosse il luogo di razionalizzazione e decantazione degli umori e delle passioni incontrollate, la sede della riflessione e della mediazione delle spinte emotive, la forma di garanzia della partecipazione. Si assiste invece, invece, al tentativo di tornare, in tutti i modi, a una politica rozza, per coprire con l’assemblearismo le scelte di vertice e di organizzazione degli interessi.
Sul piano politico rivendico, insieme a tanti amici simpatizzanti e iscritti, l’apertura di un dibattito e di un processo di verifica statutariamente corretto delle scelte effettuate e delle svolte minacciate."

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