Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

PLAY-OFF MILAZZO – AVELLINO: EMESSI NOVE D.A.S.P.O.

Sono nove i tifosi denunziati dal Commissariato di P.S di Milazzo per i disordini scoppiati al termine della partita di calcio Milazzo-Avellino che si è tenuta lo scorso 29 maggio presso lo stadio Grotta Polifemo di Milazzo
Milazzo (Me), 03 agosto 2011 - Oggi, ai tifosi dell’Avellino sono stati notificati i provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni ed eventi sportivi.

I facinorosi, denunciati per il reato di danneggiamento, lancio di corpi contundenti o altri oggetti, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, e raggiunti oggi dal provvedimento D.A.S.P.O., al termine della partita di calcio del 29 maggio scorso erano riusciti a fermare i tre pulmann sui quali viaggiavano insieme ad altri tifosi avellinesi. Una volta in strada, avevano cercato di raggiungere la tifoseria della squadra antagonista con intenti bellicosi e poco sportivi.

Solo l’intervento della Polizia ed il cordone di agenti predisposto ha evitato che le due tifoserie entrassero in contatto. I nove tifosi denunciati, non soddisfatti hanno compiuto atti vandalici ai danni di autovetture ed arredi urbani, seminando il panico tra gli astanti con minacce, spintoni e bottiglie di vetro lanciate contro i passanti.

Infine gli stessi, dopo aver mandato in frantumi il parabrezza di diverse autovetture colpendole a braccia nude e con le aste porta bandiera, hanno fatto esplodere razzi e petardi.

Le indagini effettuate dal Commissariato di Milazzo e i filmati dell’incontro di calcio hanno consentito di individuare gli autori dei fatti in violazione delle norme penali che disciplinano l’ordine pubblico.
Pertanto il Questore di Messina ha emesso i provvedimenti di D.A.S.P.O. a seguito dei quali i tifosi non potranno più accedere ai luoghi dove si svolgono competizioni sportive dove sia impegnata a qualsiasi titolo la squadra dell’Avellino, nonché qualsiasi altra squadra calcistica in campionati professionistici o dilettantistici.
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La scorsa notte gli agenti delle Volanti hanno proceduto all’arresto di un cinquantenne messinese, pluripregiudicato, responsabile del reato di resistenza a pubblico ufficiale, denunciato all’A.G. per guida con patente revocata e rifiuto a sottoporsi ad accertamenti per verificare lo stato di ebbrezza.

L’uomo, alle 02.30 circa, sfrecciava a bordo di una Lancia Y ad altissima velocità in pieno centro, lungo c.so Cavour, dove molti sono i locali e i ritrovi frequentati nelle ore notturne.
Gli agenti delle Volanti, compresa la pericolosità dell’individuo e subito lanciatisi all’inseguimento dell’auto, hanno inutilmente intimato l’alt con sirene, lampeggianti e l’apposita paletta segnaletica.
Incurante dei pedoni e delle altre autovetture, l’arrestato si è diretto verso via T.Cannizzaro imboccando via della Zecca ed a seguire via Università fino piazza Duomo in contromano, per poi raggiungere nuovamente c.so Cavour e rilanciarsi in un pericolosissimo circuito lungo via C.Battisti e via Ghibellina.

L’inseguimento si è protratto fino alla via Citarella dove l’uomo, vistosi braccato da altre due pattuglie sopraggiunte, è stato costretto a lasciare finalmente l’auto tentando ancora una volta la fuga a piedi. Raggiunto dai poliziotti, non ha poi esitato a scalciare ed a divincolarsi, sferrando calci e pugni contro gli agenti che lo hanno bloccato e condotto presso gli uffici della Caserma Calipari.

Lì ha rifiutato di sottoporsi agli accertamenti per verificare lo stato di ebbrezza nonostante l’abuso di alcolici fosse palese, dato l’odore inconfondibile, la condotta e il linguaggio sconnesso.

Dagli accertamenti esperiti, la Polizia ha appurato l’assenza di patente di guida, già revocata nel 2006 per mancanza di requisiti morali, e della copertura assicurativa obbligatoria. Si è pertanto proceduto al sequestro amministrativo dell’autovettura e al fermo per tre mesi.
La tempestività d’intervento delle Volanti ed il costante controllo del territorio a tutela del cittadino hanno evitato ulteriori e più gravi conseguenze. L’autista della Lancia, infatti, nel corso dell’irreale corsa al di sopra di ogni regola del vivere civile, ha danneggiato fortunatamente “solo” un’autovettura regolarmente parcheggiata.
Stamani l’arrestato sarà giudicato con rito direttissimo.

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