Festa della Liberazione: firmato protocollo tra Mim e Associazioni partigiane per promuovere i valori della Costituzione

Scuola, firmato protocollo tra Mim e Associazioni partigiane per promuovere valori della Costituzione. Valditara: “La Resistenza è valore di tutti gli italiani, da oggi coinvolte tutte le associazioni” Roma, 23 aprile 2024 -  Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato oggi un Protocollo d’intesa, di durata triennale, con l’Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione (ANCFARGL), Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (ANPC), Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane, Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane (FIAP) e la Federazione Italiana Volontari della Libertà (FIVL) per la promozione di percorsi di formazione sulle origini della Repubblica attraverso gli eventi che hanno portato alla liberazione del nostro Paese.   “Per la prima volta - sottolinea Valditara - per onorare la Resistenza abbiamo deciso come Ministero di non

ANTONIO MEUCCI: A 'SPECIALI SUPERQUARK' UNA STORIA INCREDIBILE CHE PASSA DA TINDARI

A "Speciali Superquark" in onda sabato 1 ottobre su Rai3 alle 21.30, l'incredibile storia di Antonio Meucci. Un uomo geniale, creatore di molte invenzioni e titolare di ben 22 brevetti. Un uomo che sognava di far correre le parole su un filo per comunicare a distanza, un'invenzione che ha aperto mondi sconfinati con ripercussioni impreviste fino ai nostri giorni: il telefono

Roma, 30/09/2011 - Studente all'Accademia di Belle Arti di Firenze, legato ai movimenti per l'Unità d'Italia, emigrerà con una compagnia teatrale a Cuba. Dopo 15 anni partirà per gli Stati Uniti, una terra libera dove tutto era possibile e verso cui andavano esuli da mezzo mondo. Piero Angela ripercorre la sua storia, da Firenze agli Stati Uniti, con l'aiuto di interviste, foto e filmati, nonché con lo sceneggiato prodotto dalla RAI e dalla Lux, protagonista Massimo Ghini. Negli Stati Uniti Meucci vivrà momenti anche di grande difficoltà, li rimarrà fino alla fine, lanciandosi in invenzioni e imprese, che faranno sempre la fortuna di altri e mai la sua. Ospiterà anche Garibaldi, del quale diventerà amico, tanto che la casa di Staten Island è oggi intitolata ad entrambi: il Garibaldi-Meucci Museum.

L'invenzione del telefono venne attribuita per molti anni all'americano Alexander Graham Beli, perché Meucci non aveva i soldi per il deposito de] brevetto, ma solo del caveat (una specie di pre-brevetto, da rinnovare ogni anno), Nel 1876, un anno dopo la scadenza dell'ultimo caveat di Meucci, Bell deposita il proprio brevetto. Meucci darà battaglia in tribunale, ma perderà e morirà povero. Si dovrà aspettare la certosina ricerca durata 15 anni di un ricercatore italiano, l'Ing. Basilio Catania, per riuscire a dimostrare con indiscutibile documentazione la priorità dell'invenzione di Meucci. L'azione combinata dell'ingegner Catania e di un giudice della Corte Suprema di New York, Dominic Massaro, ha portato la questione a livello del Congresso degli Stati Uniti. Ed è lì a Washington, nella sessione della Camera dei Rappresentanti l'11 giugno 2002, che passa la risoluzione 269, in cui si ripercorre la vicenda di Meucci e si riconosce al genio italiano la priorità dell'invenzione rispetto a Bell.

Questo programma ha innescato un'iniziativa importante: l'appello con il quale Piero Angela conclude la trasmissione, sollecitando un intervento per salvare il Garibaldi-Meucci Museum dalle difficoltà finanziarie in cui si trovava, è stato accolto, E proprio in questi giorni si stanno concludendo delle trattative da parte italiana per rinnovare completamente il Museo e costruirgli accanto un Visitor center. Piero Angela si occuperà dell'allestimento museografico.
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“L’INCREDIBILE STORIA DI ANTONIO MEUCCI”

Tindari (Messina), 30/09/2011 – Chi ha superato il mezzo secolo di vita potrebbe ancora ricordarlo, come molti lo ricordano nella sua barba bianca da eremita. Antonio Meucci è possibile che non abbia mai visitato Tindari col suo santuario e le sue vestigia greco-romane. Quel che sembra assodato, però, è che là ci abbia vissuto a lungo un suo figlio o un nipote. Un uomo con la barba bianca e la bontà innata e manifesta.

Molti, come noi, lo hanno ben conosciuto e lo ricordano ancora.

Era il vecchio misterioso e gentile che non si poteva non incontrare arrivati in cima alla salita, proprio nella piazza del santuario alla Madonna Nera: nigra sum sed formosa. In quella piazza traboccante di collane di nocciole e devozione quell'uomo accresceva il già cospicuo fascino del sacro luogo, dove una Madonna miracolosa non avrebbe certo abbandonato quell'uomo canuto e buono, esule di una storia ascoltata e riascoltata, ma mai abbastanza creduta, perché gli inventori (si sa) non sono mai profeti in patria, neppure quando la patria è già di per sè luogo di esilio.

Le testimonianze sono tante, tutt’oggi: “Ero ancora un ragazzino quando, a Tindari, conobbi il figlio di Antonio Meucci, il quale, benché vecchio, era costretto a vivere di elemosine (vendeva candele e medagliette sul sagrato della vecchia chiesa) perché un tale, di nome Bell, aveva soffiato al padre l’invenzione cardine del passato millennio: il telefono”, scrive Rosario Vieni su “la Voce di Fiore”.

“A Tindari, un piccolo centro in provincia di Messina, sorge un Santuario dedicato ad una Madonna nera. La strada che sale per raggiungere il Santuario è costeggiata da bancarelle dove si vendono souvenir. In occasione di una gita, nei lontani anni sessanta, mi fu indicato un vecchietto proprietario di una di queste bancarelle; “questo signore si chiama Meucci, mi fu detto, ed è nipote di Antonio Meucci, l’inventore del telefono.” E’ certo che se Antonio Meucci, dopo avere inventato il telefono avesse provveduto a brevettarlo la sorte di suo nipote sarebbe toccata ai nipoti di Bell il quale, ormai non vi sono più dubbi, si impadronì proditoriamente dell’invenzione, diventando ricchissimo”. Così si legge su Ed ancora: “Le invenzioni sono considerate prodotti dell’ingegno e possono appartenere a chi le ha generate purché vengano, come si dice, brevettate. Il brevetto conferisce il diritto all’autore di trarne benefici economici attraverso il percepimento di royalties allo stesso modo che per i diritti di autore”.

E stasera su Rai1 sarà Piero Angela a trattare tale argomento nella puntata in onda questa sera, lunedì 3 gennaio 2011, dal titolo “L’INCREDIBILE STORIA DI ANTONIO MEUCCI”, in onda alle ore 21.10

La terza puntata degli Speciali Superquark si occupa della storia di un uomo geniale, creatore di molte invenzioni e titolare di ben 22 brevetti: un nuovo tipo di carta per la stampa, una lampada a cherosene senza fumo, bevande frizzanti alla frutta ecc. Un uomo che sognava di far correre le parole su un filo elettrico per comunicare a distanza, un’invenzione, che ha aperto mondi sconfinati con ripercussioni impreviste fino ai nostri giorni: il telefono.

L’uomo era Antonio Meucci, uno studente all’Accademia di Belle Arti di Firenze, legato ai movimenti per l’Unità d’Italia. Da Firenze emigrerà con una compagnia teatrale a Cuba, che allora aveva uno dei più grandi teatri del mondo. Dopo 15 anni partirà per gli Stati Uniti, una terra libera dove tutto era possibile e verso cui andavano esuli da mezzo mondo.
Negli Stati Uniti vivrà momenti anche di grande difficoltà, come nel caso dell’incendio del traghetto per Staten Island, che provocò la morte di un centinaio di persone e gravi ustioni a Meucci, che riprenderà la propria attività solo dopo 3 mesi.

Rimarrà nella casa di Staten Island fino alla fine, lanciandosi in invenzioni e imprese, che faranno sempre la fortuna di altri e mai la sua, perché è un uomo troppo onesto e poco abituato a muoversi nel mondo spregiudicato degli affaristi americani. Ospiterà anche Garibaldi, del quale diventerà amico, tanto che la casa di Staten Island è oggi intitolata ad entrambi.
L’invenzione del telefono venne attribuita per molti anni all’americano Alexander Graham Bell, perché Meucci non aveva i soldi per il deposito del brevetto, ma solo del caveat (una specie di pre-brevetto, da rinnovare ogni anno). Nel 1876, un anno dopo la scadenza dell’ultimo caveat di Meucci, Bell deposita il proprio brevetto.

Meucci darà battaglia in tribunale, ma perderà e morirà povero. Molti si appassionarono alla sua storia e particolarmente Marconi, che fece riprodurre il telefono di Meucci in quattro copie, una delle quali è conservata nel Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, sarà in studio con Piero Angela.

Ma si dovrà aspettare la certosina ricerca durata 15 anni di un ricercatore italiano, l’ing. Basilio Catania, per riuscire a dimostrare con indiscutibile documentazione la priorità dell’invenzione di Meucci. L’azione combinata dell’ingegner Catania e di un giudice della Corte Suprema di New York, Dominic Massaro, ha portato la questione a livello del Congresso degli Stati Uniti. Ed è lì a Washington, nella sessione della Camera dei Rappresentanti l’11 giugno 2002, che passa la risoluzione 269, in cui si ripercorre la vicenda di Meucci e si riconosce al genio italiano la priorità dell’invenzione rispetto a Bell.

m.c.d.

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La triste vicenda di Carlo Meucci, da tutti ritenuto figlio di Antonio Meucci, inventore del telefono, vissuto lungamente a Tindari, in provincia di Messina, dopo essere nato a New York, dove Carlo nacque il 3 o il 4 novembre 1872. Ecco, è già l’insicurezza sul suo reale giorno di nascita a dare l’idea di tutte le difficoltà incontrate per potere affermare con certezza che Carlo Meucci è figlio del grande inventore o se – invece – come afferma l’ingegner Basilio Catania, in conclusione dei suoi studi... Leggi di più>>>

Commenti

  1. Ho seguito il programma ora ho capito dov'é nato questo eterno stallo che soffoca il mondo.

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