Fecondità. Sempre meno persone intendono avere figli, l'incertezza più elevata nelle Isole (40,0%)

Sempre meno persone intendono avere figli. Nel 2024 solo il 21,2% delle persone tra 18 e 49 anni intende avere un figlio (certamente o probabilmente) nei successivi tre anni (era il 25,0% nel 2003). Oltre 10,5 milioni di persone non vogliono avere figli o altri figli né nei tre anni successivi l’intervista, né in futuro. All’origine della scelta un terzo cita motivi economici, il 9,4% condizioni lavorative inadeguate e l’8,6% mancanza di un partner.  22/12/2025 - (Istat) La metà delle donne pensa che l’arrivo di un figlio peggiori le proprie opportunità di lavoro (tra le 18-24enni oltre il 65%), mentre il 59,0% degli uomini non prospetta effetti su di sé. Il 28,5% indica come priorità per la natalità le misure di sostegno economico seguono i servizi per l’infanzia (26,1%) e le agevolazioni abitative (23,1%). Meno della metà delle donne che desideravano un figlio nel 2016 sono riuscite ad averlo nei tre anni successivi. Oltre un quinto pensa a un figlio entro tre anni, un terzo rin...

A LAMPEDUSA “RUMORE DI ACQUE, LA TRAGEDIA DELL’IMMIGRAZIONE”

CIRCUITO EPICARMO: Ultima tappa il 4 settembre a Lampedusa. Rumore di acque di Marco Martinelli
02/09/2011 - Le musiche dei fratelli Mancuso, la presenza scenica di Alessandro Renda, il dramma dell’immigrazione su un’isola immaginaria che le cronache rendono perfettamente identificabile. Quell’isola, Lampedusa, che ospita l’ultima tappa di Rumore di acque, diretto da Marco Martinelli e scritto dal regista insieme ad Ermanna Montanari.
Uno spettacolo drammaticamente profetico alla luce delle ultime tragedie che hanno colpito i migranti in fuga dal Nord Africa. La messa in scena, terzo appuntamento proposto dal Circuito Epicarmo sostenuto dalla Regione Siciliana (Assessorato al Turismo e Assessorato Beni Culturali), è già diventato uno degli eventi più interessanti della stagione estiva ormai sul finire. A cominciare dalle location. Per Rumore di Acque, il Circuito ha individuato l’ex Stabilimento Florio di Favignana e il Chiostro dei Carmelitani di Mazara del Vallo (dove lo spettacolo è andato in scena il 31 agosto e il 1 settembre). Il 4 settembre sarà la volta di piazza Castello a Lampedusa, chiudendo un tour che inizia su un’isola dell’arcipelago delle Egadi che “guarda” la Tunisia (dove ha preso il via la “primavera” dei paesi del Nord Africa), si sposta in una città da anni simbolo di integrazione culturale per arrivare, infine, nel luogo simbolo che sembra ispirare lo spettacolo stesso. Quella Lampedusa dove, solo nel 2011, gli sbarchi sono stati più di cinquantamila e le tragedia umane senza sosta.

“Rumore di acque è un progetto biennale, creato per volontà del vescovo di Mazara del Vallo, che ha visto la partecipazione di giovani delle comunità straniere all’interno di un laboratorio curato dal Circuito Epicarmo sui temi dell’emigrazione e dell’integrazione”, spiega il direttore artistico Filippo Amoroso.

In una fantomatica isoletta tra l’Europa e l’Africa, situata in quella striscia di mare sede negli ultimi quindici anni di una devastante tragedia, vive un solo abitante: un generale dai tratti demoniaci. Un altrettanto fantomatico Ministro dell'Inferno pratica la “politica degli accoglimenti”: l’isoletta è abitata dagli invisibili spiriti dei morti e dei dispersi in mare, quei rifiutati che il generale accoglie e stiva nella sua isola-zattera. Ognuno di loro è un “numero”. Nell’isoletta, vite e morti sono ridotte a statistica.


Rumore di acque è anche la seconda tappa del trittico del Teatro delle Albe Ravenna-Mazara 2010 - a cura di Marco Martinelli, autore e regista, Ermanna Montanari e Alessandro Renda - ovvero tre opere che in maniera differente prendono Mazara del Vallo come simbolico luogo di frontiera e punto di partenza per un affresco sull'oggi.

Le musiche, dalle sonorità arcaiche e toccanti, sono composte ed eseguite dal vivo dai Fratelli Mancuso, Enzo e Lorenzo. Nati a Sutera, piccolo centro della provincia di Caltanissetta, intorno alla metà degli anni ’70 emigrano a Londra dove risiedono per otto anni, lavorando in diverse fabbriche metalmeccaniche. In quel periodo, a contatto con circoli culturali e teatri, iniziano a ricomporre i frammenti del loro patrimonio tradizionale delle lamentazioni e su di essi innestano le prime composizioni che riflettono la loro condizione di emigrati. Ritornati in Italia nel 1981, si stabiliscono in Umbria, a Città della Pieve dove risiedono. Nei primi anni ’80 cantano nei piccoli teatri della Germania e Francia e nel 1986, in Spagna incontrano Joaquin Diaz, noto studioso e musicista con il quale inizia uno stretto rapporto di collaborazione. Partecipano in seguito a festival e rassegne in Italia, Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, Svizzera, Austria, Portogallo ed in molti paesi oltreoceano.

Protagonista in scena è Alessandro Renda, di origini siciliane. Classe 1979, è un attore del Teatro delle Albe attivo anche come “guida” dei laboratori teatrali della “non-scuola” e come videomaker. Ubu Buur e Ubu sotto tiro, insieme a Mighty Mighty Ubu e Museum Historiae Ubuniversalis, sono le sue prime opere video e insieme compongono Suburbia, un progetto editoriale che documenta il processo creativo che il Teatro delle Albe ha compiuto da Ravenna al Senegal, da Napoli a Chicago.
4 settembre Lampedusa (piazza Castello). Inizio spettacoli ore 21, ingresso libero.
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regia di Marco Martinelli, ideazione di Ermanna Montanari
con Alessandro Renda
musiche originali dal vivo dei Fratelli Mancuso
spazio luci e costumi di Ermanna Montanari ed Enrico Isola
Coproduzione Ravenna Teatro - Teatro delle Albe

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