Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

ECONOMIA: PRESENTATO BOLLETTINO SUL FABBISOGNO FINANZIARIO DELLA REGIONE SICILIANA

Palermo, 18 ott. 2011 - "Con la presentazione del Bollettino avviamo una strategia informativa che pone al centro il lettore comune, il cittadino e le istituzioni, in una materia difficile, ma importante per le refluenze che ha nella vita economica e sociale. Lo sforzo di sintesi, a vantaggio della chiarezza e della trasparenza, consentira' a chiunque di seguire vicino la dinamica del debito e la politica di gestione attiva adottata dalla Regione siciliana".
Cosi' l'assessore regionale per l'Economia alla conferenza stampa con la quale e' stato presentato il numero zero del Bollettino sul fabbisogno finanziario della Regione siciliana.

"L'istituzione dell'Osservatorio del fabbisogno finanziario della Regione siciliana avvenuta nel settembre di quest'anno e la pubblicazione di un Bollettino trimestrale - ha spiegato l'assessore - hanno l'obiettivo di rendere note a tutti le risultanze relative alle posizioni della Regione di ricorso al mercato del credito, nonche' ai derivati ad esso eventualmente collegato".

Si tratta di un'attivita' di monitoraggio sulle forme di ricorso al mercato finanziario in Sicilia, gia' avviata nel gennaio 2011 con l'istituzione della Cabina di monitoraggio degli strumenti derivati degli enti locali, con lo scopo di supportare, con la struttura dell'assessorato i Comuni e le Province regionali nell'ottimizzazione del loro utilizzo e nella riduzione delle spese di estinzione di tali strumenti finanziari.

Dai dati pubblicati emerge che l'attuale stock di indebitamento della Regione e' fondamentalmente da far risalire a fabbisogni emersi tra il 2000 ed il 2006 (oltre l'85%) e quindi anteriori a questa legislatura a copertura di disavanzi di bilancio, prevalentemente nel settore della sanita' sino al 2006 e in parte limitata per investimenti. Tuttavia, in termini percentuali, l'incidenza del debito sulle entrate correnti, costituisce un onere di poco superiore al 4% delle spese correnti, rimanendo, pertanto, a livelli di rimborso sostenibili.

Il bollettino spiega a tal proposito che l'indebitamento e il ricorso al mercato finanziario non e' sintomo di disequilibrio del bilancio di un'amministrazione pubblica e si caratterizza per due aspetti: la quantita' (deve essere contenuto entro precisi limiti) e la qualita' (va prioritariamente destinato a finanziare le politiche discrezionali di investimento).

"Sul piano quantitativo - ha proseguito l'assessore - va ricordato che l'articolo 15 della legge finanziaria regionale del 2010 ha introdotto un limite preciso all'indebitamento regionale prevedendo che l'importo complessivo delle quote di ammortamento, per capitale e interesse, dei mutui e delle altre forme di indebitamento in scadenza nell'esercizio, non possa comunque superare il 25 per cento dell'ammontare complessivo delle entrate tributarie non vincolate della Regione e a condizione che gli oneri futuri di ammortamento trovino copertura nell'ambito del bilancio pluriennale".

Il debito della Regione siciliana, come si evince dai dati del Bollettino, ha una consistenza sostenibile in considerazione della dimensione del bilancio regionale, e risalente alle gestioni finanziarie dello scorso decennio. Ed, analogamente a quanto accade per la gran parte delle altre Regioni italiane, e' dovuto alla copertura delle passivita' pregresse relative al settore sanitario.

Nell'ottica della trasparenza, dell'informazione e della partecipazione attiva dei cittadini-contribuenti il Bollettino riporta online, e con un'esposizione estremamente chiara, l'andamento dei mercati finanziari, le informazioni sullo stock e sulla composizione del debito, le controparti dei contratti e i derivati che assistono le operazioni di finanziamento.

Questo primo numero del Bollettino evidenzia oltre l'entita' della passivita' di circa euro 4,6 miliardi, da correlare ad una massa finanziaria che ogni anno movimenta circa euro 27 miliardi in entrata e in uscita, anche altre importanti informazioni qualitative. Come ad esempio che la natura delle controparti del debito a carico della Regione e' istituzionale essendo rappresentata per il 94% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, Cassa depositi e prestiti e Banca europea per gli investimenti e che la componente a tasso fisso rappresenta l'83,4% dell'esposizione debitoria.

Per quanto riguarda i derivati, l'assessorato ha avviato la gestione attiva di tali posizioni mediante una serie di incontri di confronto con tutte le banche controparti delle operazioni in essere, nell'ottica della semplificazione delle clausole contrattuali e del perseguimento del massimo risparmio, anche attraverso forme di rinegoziazione che consentano di realizzare un risparmio per il pubblico erario. Entro la fine dell'anno potranno raggiungersi i primi risultati in tal senso e di questi sara' data informazione nel prossimo Bollettino.

"L'ineludibile risanamento avviato dal Governo regionale - ha concluso Armao - punta ad un deciso recupero di credibilita' della Sicilia non solo sul piano contabile e finanziario, ma soprattutto istituzionale. Solo con i 'conti in regola' la Sicilia potra' affrontare il difficile cammino di uscita da una grave crisi economica mondiale ed essere cosi' protagonista della ripresa del nostro Paese, pur di fronte a sopravanzare di un federalismo fiscale che proprio perche' ormai incerto e privo dei necessari supporti perequativi, non puo' essere officiato da alibi di presidii di privilegio e di mala amministrazione ormai certamente abbandonati".

Commenti

  1. E' certamente in atto un risanamento, prima però di avere i conti in regola si dovranno sostituire altri funzionari che continuano a gestire la cosa pubblica alla vecchia maniera.
    Bene nonostante la gravissima crisi economica.

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