Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

ENRICO PIETRANGELI, IN USCITA LA TERZA RACCOLTA IN VERSI DEL POETA ROMANO

Con Mezzogiorno dell’animo, il poeta romano Enrico Pietrangeli giunge al suo terzo libro in versi realizzato nell’arco di oltre un decennio
Roma, 17/11/2011 - Il testo, in uscita nei prossimi giorni ed edito dalla CLEUP di Padova, si compone di cento pagine e un’appendice che riporta alla recente manifestazione estiva di poesia e bicicletta denominata
CicloInVersoRomagna 2011, rassegna che, per il secondo anno consecutivo, ha visto l’autore impegnato nell’organizzazione a fianco di Gloria Scarperia insieme ad altri alternatisi.

Notevoli, in questo senso, sono i riferimenti del testo, soprattutto a partire dalle tematiche sviluppate in quest’ultimo Giro partito da Pavia e giunto a Ravenna. Un Giro che ha visto, in primo luogo, emergere tematiche storiche insieme alla sempre presente poesia a due ruote. Se già nella precedente silloge poetica uscita nel 2007, quella dedicata Ad Istanbul, tra pubbliche intimità, compariva una traduzione in versi, con la nuova raccolta ne viene riproposta un’ulteriore, più che mai a tema col dolore e la sua capacità catartica, a chiusura del ciclo delle dodici sezioni che compongono il libro in una ripartizione saldamente imperniata su questo aspetto.

Sempre con retaggi e continuità derivanti dalla precedente opera in versi, anche qui vengono messe in risalto corrispondenze e funzionalità tra pubblico e privato, quale espressione culturale coincidente col politico, volta all’interazione e non alla spettacolarizzazione nel rendere compartecipi sollecitando un flusso sociale sul piano umano e universalistico sul piano artistico. Sul versante dei contenuti, invece, si torna in qualche modo alle origini, ovvero quelle di Di amore, di morte, prima raccolta in versi dell’autore uscita nel 2000, prendendo qualche distanza da sincretismi a favore di una centralità cristologica più demarcata.
Complessivamente, nella forma, non viene rinnegata, bensì estesa, una ricerca che, da elementi tradizionali, mantiene sempre uno sguardo attivo sullo sperimentalismo commisurato al verso e mai preponderante. Gli argomenti trattati sono plurimi e coraggiosamente intrecciati intorno all’amore che, a tutt’oggi e nonostante qualche protratto abuso, è ancora un andare controcorrente nella ricerca di valori da contrapporre a un mondo in dissoluzione e di cui, altrettanto eroicamente, occorre riappropriarsi.
L’autore, da parte sua, sembrerebbe volerlo fare senza troppi gesti eclatanti, partendo dalla rispettiva anima, da un’analisi attenta e inflessibile del rispettivo mondo interiore. Lo fa affrontandolo con “animo” per giungere, infine, ad una possibile rivelazione, volta a costruire un mondo migliore a partire da quante energie si è capaci di evolvere e trasmettere verso il nostro prossimo, senza glissare, mettendosi in qualche modo a nudo senza temere, anzi destando serenità e pace interiore alla fine del suo percorso.
______________
Estratto dal libro:
Fammi sentire

Fammi sentire, o Signore,
non importa che sia dolore.
Temprami e dammi coraggio
che son pronto e lieto
per essere sacrificato,
ma non lasciarmi solo,
non abbandonarmi mai
tra l’inedia di un nulla
dove sprofonda l’animo.
Dammi un Tuo paterno castigo,
fammi piangere di commozione,
appendimi sulla Tua croce!
Ma non separarmi dal cuore,
donami speranza nel tormento
e troverò coraggio di resurrezione.

[tratto da Mezzogiorno dell’animo – diritti depositati – CLEUP – Enrico Pietrangeli – 2011]

Nota biografica:
Enrico Pietrangeli, autore della raccolta di poesie Di amore, di morte, pubblicata in versione cartacea (Teseo editore - 2000) e in elettronica (Kult Virtual Press - 2002), collabora con giornali e riviste da diversi anni ed è giornalista pubblicista. Presente sulla scena romana della poesia sin dagli anni Ottanta, ha curato anche rassegne e spettacoli come Poesia da Bruciare, Sicilia Poetry Bike, CicloPoEtica 2010, Nettuno Fiera di Poesia 2010 e CicloInVersoRoMagna 2011. Attraverso la traduzione poetica, si è dedicato all'opera di alcuni autori poco conosciuti. Ha ripubblicato il suo romanzo d’esordio In un tempo andato con biglietto di ritorno (Proposte Editoriali – 2005) con una seconda edizione in elettronica (Kult Virtual Press - 2007) e un’ulteriore silloge poetica dal titolo Ad Istanbul, tra pubbliche intimità (Il Foglio - 2007).

Commenti

  1. Ringrazio la redazione per aver dato spazio all’uscita di questo mio nuovo libro che, a tutti gli effetti, è testimonianza di una crescita interiore da condividere. Non farlo o censurarlo equivarrebbe a mero gesto di egoismo, sterile e privo di senso. La comunione è atto universale e quindi va estesa perché l’amore possa condurre all’armonia autentica, a distinguere il falso dal Vero. “Dio è regista nel libero arbitrio, mentre / l’uomo, tra il falso e il vero, è artefice. / Dio redige la sceneggiatura più completa, / volta all’Amore predisponendo evenienza”. L’Amore, quello con la “A” maiuscola contiene l’armonia e non viceversa, che è tale, e non altrimenti, solo nella capacità di sapersi donare con coerenza, poiché altrimenti non esiste compassione, ma la valenza di un bene che si confonde e contraddice col male. Chi non lo capisce non ha ancora capito il senso del vivere oppure è un autentico folle ... Ho impiegato mezzo secolo in questa mia ricerca ma, alla fine, l'ho trovato, l’Amore è dentro di me e nessuno me lo porterà via ... chi se lo merita, prima o poi, lo condividerà perché "non nascemmo soli" e "Dio e Padre e Madre", Unione alla quale ritornare. Pensare di vivere trovando la sola armonia in se stessi è un demone che ho superato da tempo ...
    L’autore: Enrico Pietrangeli

    RispondiElimina
  2. Domenica 20/11/2011: Cristo Re dell’universo dove il cristiano vive in un tempo d’attesa

    “L’Agnello immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza e sapienza e forza e onore: a lui gloria e potenza nei secoli, in eterno” (Ap. 5,12; 1,6)

    “Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra” (Matteo 25,31-46)

    “Egli ebbe compassione / benedicendo l’agnello / che mi ripose in corpo” (da “Mezzogiorno dell’animo”: Dio ama ogni creatura sensibile e affamata)

    RispondiElimina

Posta un commento

NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.