16/11/2011 – La Madonna nera del Tindari, in provincia di Messina, i miracoli li fa! Li fa perché li fa, e li fa perché se Fiorello può esserne una 'testimonianza mediatica e televisiva', come miracolo non si può dire ‘scarso’ ma tutt’altro. E la devozione della madre, che oltrechè Rosario ha voluto chiamarlo pure Tindaro, per devozione alla Madonna nera di Tindari (appunto),
è stata ampiamente ricompensata dalla ‘
nigra sed formosa’ Madonna del Tindari, che ogni anno chiama a sé una miriade di fedeli e pellegrini d’ogni età che, a piedi e spesso scalzi, si presentano al suo cospetto per rivolgerle una preghiera, chiederle un miracolo o per ringraziarla di quello fatto.
Non tenendo, al momento, conto delle vestigia greco-romane e dello splendore del teatro antico di Tindari, dove un giorno Fiorello farebbe bene ad esibirsi: c'è stato bene Ennio Morricone, ci starebbe bene anche lui. Eppure la madre di Fiorello, giusto lei, avrebbe avuto a disposizione, nei propri paraggi, la Madonna delle Lacrime di Siracusa, venerata e adorata da pellegrini e fedeli d’ogni luogo della Sicilia e d’Italia.
La solennità della Madonna del Tindari l’8 settembre, corrisponde nel calendario della Chiesa alla festa del Natale di Maria, data strettamente connessa a quella dell’Immacolato Concepimento della Vergine.
L’antica tradizione tindaritana , saldando la festa della Nascita di Maria con quella della locale solennità della Madonna bruna, ha forse voluto conferire a questa ricorrenza un tono specifico. La fede, infatti, contempla in Maria nascente la mistica aurora che precede il Sole di giustizia, parimenti l’esigua comunità cristiana di Tindari, ha salutato l’arrivo fortuito dell’icona mariana, come l’inizio di una nuova fioritura della fede nelle sue contrade.
“Fioritura della fede” che non trova ostacolo nelle tecnologie, che non vede la multimedialità come un sacrilegio ma, anzi, ne ha fatto uno strumento di predicazione, di comunicazione e di fede.
E se Fiorello sfoggia oggi un titolo multimediale per l’ultima sua trasmissione, in onda su Rai1,
#Ilpiùgrandespettacolodopoilweekend, non dispiacerà certo alla Madonna del Tindari, come non dispiace ormai alle gerarchie cattoliche e religiose, che hanno ‘bendetto’ il web e in esso hanno ravvisato un mezzo di comunicazione voluto da Dio e a lui gradito: figurarsi le madonne.
Non quelle sacrileghe che si finisce per vedere a furia di stare troppo davanti allo schermo del computer o nottate intere davanti ai social network.
E proprio di questa atmosfera multimediale, tecnologica è orgogliosa la Direzione Produzione TV della Rai, per avere vinto lunedì sera “un’altra scommessa tecnologica e produttiva. Per la prima volta un grande spettacolo di intrattenimento come #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend è stato prodotto totalmente in Alta Definizione ed è stato proposto con la qualità HDTV in diretta su Rai1 ed anche sul canale RAI HD del digitale terrestre”.
”Il tutto con professionisti interni e tecnologie avanzate utilizzate per i movimenti delle telecamere, per il complesso impianto luci da 750 kw, per la ripresa audio dello spettacolo inclusa l’orchestra di 44 elementi e quindi con la gestione di più di 200 singoli canali. Il tutto, insieme alla scenografia di Gaetano Castelli, allestita in tempi brevissimi nello storico Teatro 5 di Cinecittà”.
Il Direttore di Rai1 Mauro Mazza condivide con tutta la Rai l’orgoglio e la soddisfazione per lo straordinario successo de
#ilpiùgrandespettacolodopoilweekend#, lo show di Fiorello. “Si tratta di un record assoluto d’ascolto che consacra l’artista mattatore assoluto, protagonista di un evento che premia, con lui, la nostra scelta di mettere in campo una potente macchina editoriale e produttiva degna di una grandissima azienda televisiva. Come promesso, di fronte ad ascolti così strepitosi, stappiamo una bottiglia di spumante”.
Un risultato straordinario che riempie di soddisfazione e orgoglio: un Fiorello formato “mundial” che, visti gli ascolti, entra di diritto nella storia della Tv. Fiorello ha dimostrato che quando si declina la qualità, per dirla con Morgano e Ariso, “si arriva”. Un grazie convinto dunque a lui e a tutto il personale Rai che ha consentito a questo eccezionale artista di tornare tra le braccia del suo numerosissimo pubblico televisivo a distanza di tanti anni. Un matrimonio, quello tra Fiorello e il Servizio Pubblico, che ha sempre funzionato: speriamo che duri il più a lungo possibile.
M.M.
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