Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

TAORMINA: ACCERTATA LA PROVENIENZA DEI 250 KG. DI “BOTTI” SEQUESTRATI NEI GIORNI SCORSI

Taormina (ME), 27 dicembre 2011 - I militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Taormina, a conclusione di una meticolosa attività d’indagine, sono riusciti a risalire alla provenienza dei “botti” illegalmente detenuti da due soggetti, un disoccupato di Taormina ed un ambulante di Giardini Naxos, che erano stati sequestrati lo scorso 19 dicembre 2011. Come si ricorderà, nella circostanza, i militari dell’Arma di Taormina, nell’ambito di specifici servizi finalizzati al contrasto della detenzione e del trasporto illegale di giochi pirotecnici
ed al temine di una serie di perquisizioni domiciliari e veicolari, avevano proceduto al sequestro di oltre 250 kg. di “botti”, tra cui 82 bombe carta confezionate artigianalmente ed occultate all’interno di un furgoncino posizionato nei pressi di un centro commerciale di Giardini Naxos particolarmente affollato in questo periodo dell’anno.
Dagli accertamenti esperiti è emerso che la quasi totalità degli artifizi pirotecnici risultano di provenienza furtiva, ed in particolare gli stessi sarebbero stati asportati lo scorso mese di febbraio 2011, all’interno di un deposito di pertinenza della fabbrica di fuochi d’artificio di Sanata Venerina (CT).
In proposito, nel mese di gennaio 2011 nel citato Comune etneo, durante la fase di lavorazione, si verificò una violenta esplosione che provocò la morte di due operai, ed il grave ferimento del figlio del titolare della fabbrica di

arti.
Nella circostanza, su disposizione dell’A.G. di Catania, l’intera area ed un considerevole quantitativo di fuochi d’artificio non deflagrati nell’esplosione, erano stati sottoposti a sequestro.

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