1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

'FORZA D'URTO' CONTRO LA POLITICA CHE UCCIDE L'ECONOMIA E IL FUTURO DELLA SICILIA

Il fermo degli autotrasportatori in Sicilia dal 16 al 20 gennaio 2012 è la prima protesta del nuovo movimento cittadino catanese “Forza D’urto”, presentato ufficialmente nei giorni scorsi a Catania ma ormai diffusosi in tutta la Sicilia, per la proposta condivisa che avanza.
"Abbattiamo questo sistema che ha ucciso la nostra economia. Cancelliamo questa classe politica incapace. Sconfiggiamo i gruppi di potere che ci stanno sfruttando. Diamo futuro alla nostra Terra e ai nostri figli."

Con questo 'manifesto' di idee e di speranze nasce il movimento, che è un'aggregazione spontanea di gruppi catanesi, intenzionati a rivendicare i propri diritti. Tra le adesioni ottenute, quella degli autotrasportatori dell'Aias e del presidente Giuseppe Richichi. Hanno aderito inoltre, il «Movimento dei Forconi» con il loro leader Mariano Ferro, agricoltori, pescatori, indignati e semplici cittadini.

Il blocco totale del trasporto in Sicilia è la prima delle iniziative in programma, previsto per la mezzanotte di lunedì 16 gennaio e fino alla mezzanotte di venerdì 20 gennaio. «Il nostro appello è rivolto a tutti i siciliani», ha detto Mariano Ferro, leader del Movimento dei Forconi, «vogliamo combattere la politica corrotta e incapace, i sindacati imbelli, le associazioni finte, il caro carburante, le cartelle esattoriali con tassi da usura, l'arroganza delle banche, la burocrazia cieca e ottusa. Invitiamo autotrasportatori, agricoltori, allevatori, imprenditori, commercianti, studenti, indignati e affamati a partecipare».
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SICILIA 16 AL 20 GENNAIO LA SICILIA SI FERMA:

MOTIVI:

La globalizzazione dei mercati e gli accordi del WTO.
- Esempio. Un agricoltore produce 1 kg di un prodotto generico (grano, carciofi, arance...) e affronta dei COSTI DI PRODUZIONE (carburanti, manodopera, prodotti di cura, fertilizzanti, trasporto).

Cosa accade all'economia SICILIANA E ITALIANA se entra da fuori Regione e Nazione un prodotto che è stato prodotto con MINOR COSTO e sicuramente con MINORE QUALITA' ????

FALLIMENTO DELL'AZIENDA AGRICOLA E ZOOTECNICA E AVVELENAMENTO DELLA POPOLAZIONE.

Tira una brutta aria in Italia, non possiamo nasconderlo. E tra i tanti venti di protesta, dal social piu' social che ci sia, partono le iniziative ''su strada'' che escono dal mondo virtuale per materializzarsi in quello reale. La Sicilia, per il momento ma con speranza di emulazione, come si augurano gli organizzatori, scendera' in campo per una protesta dura contro il ''Sistema Italia''. Il titolo dell'evento non ha bisogno di commenti: ''Rivoluzione''.
''Giorno sedici Gennaio si fermerà la Sicilia. "Movimento dei Forconi" ed Autotrasportatori insieme stavolta. Non una guerra tra poveri, ma una guerra insieme contro questi governi regionale e nazionale che ancora una volta vogliono farci pagare il conto. Purtroppo per loro questa è la classica goccia che fa traboccare un vaso già pieno.Non se ne può più e per questo l'appello ai siciliani va nella direzione della condivisione di un rifiuto generale verso quanto sta accadendo.Ci fermeremo a Messina, ci fermeremo agli snodi autostradali di Catania e di Palermo, ci fermeremo davanti ai porti, ci fermeremo davanti alle raffinerie di Gela e di Priolo. Dal sedici al venti. Non sappiamo se finirà nella manifestazione annunciata a Palermo. Vedremo quello che accadrà. Comunicheremo alle questure ed ai prefetti ma non scenderemo a compromessi. Questa è già ora una guerra e solo chi non vuole capire non capisce.Alla guerra si risponde, altrimenti si muore e siccome sono in molti a capire che la morte è vicina forse sarà meglio non alzare i manganelli contro una popolazione esasperata.Attenti alla collera dei buoni. Al nostro
presidente di questa regione qualcuno comunichi e lo inviti a non mettersi di traverso,sarebbe come dar fuoco alle polveri. Noi vogliamo gridare al mondo che non siamo disponibili a pagare il conto ai ladroni nazionali e non siamo disponibili a morire in nome della globalizzazione irrazionale delle multinazionali e dei furbi. Non siamo davanti ad una operazione di solidarietà mondiale, siamo davanti ad un mostro che sta ingoiando intere generazioni senza pietà. Non potranno capirlo tutti ovviamente ma a quelli che comprendono è dato un compito pesante, anzi pesantissimo: salvare i propri figli !!!!!!!!!!!! Non so se arrivera' questo messaggio all'attuale presidente del consiglio, so per certo che Passera e Catania sono i due "Ministri" con i quali si chiederà di parlare.Loro hanno scritto una manovra,noi rappresentati dal nulla,ne scriveremo un'altra. Tutti i sindacalisti che hanno voglia di balbettare come la Camusso,Angeletti e Bonanni che in questi giorni hanno fatto sorridere l'Italia intera si facciano da parte.

Le associazioni di categoria come Coldiretti,CIA e Confagricoltura che nelle loro dichiarazioni si contraddicono in continuazione, la smettano di prenderci per il culo in nome di accordi più interessanti col potere politico.L'unica cosa che ci è rimasta, in una democrazia svenduta per qualche spicciolo al potere economico e politico, è solo l'autodifesa. Comincia a squarciarsi solo oggi il muro dell'indifferenza e noi vogliamo far si che il muro venga totalmente abbattuto. IL SEDICI GENNAIO INIZIA DALLA SICILIA LA RIVOLUZIONE DI UN POPOLO CHE NON VI SOPPORTA PIU'. CARI AMICI DEL SISTEMA, LA PRESSIONE HA SFORATO IL LIMITE DI GUARDIA E DA QUALCHE PARTE STA PER SALTARE IL TAPPO. CHISSA' CHE NON PARTA PROPRIO DA QUI !!!! VE LO AVEVAMO DETTO:VOGLIAMO SCRIVERE UNA PAGINA DI STORIA E LA SCRIVEREMO. SIAMO SICILIANI VERI INVENDIBILI E SIAMO TESTE DURE. ORA IL GIOCO NON E' PIU' UN GIOCO E COMINCIA A FARSI DURO.

Con tutto il cuore Mariano Ferro non a caso ''Movimento dei Forconi''

Commenti

  1. Politica e multinazionali vogliono la morte della nostra agricoltura, vera anima siciliana e del sud; sveglia popolo siciliano!
    Era ora che un manipolo di coraggiosi e benpensanti si materializzasse; le grandi rivoluzioni sono sempre partite dal piccolo.
    Forza Forconi, vai Forza d'Urto, avanti popolo tutto.
    Abbasso la finanza, viva il lavoro; dalla Sicilia nasca la spinta propulsiva per abbattere il mostro della globalizzazione.

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  2. CI VUOLE UNA FORTE PROTESTA DEMOCRATICA!!! MA SE NON DOVESSE BASTARE NON CI RESTA ALTRO CHE LA RIVOLUZIONE ARMATA PER CACCIARE GLI INCAPACI CHE SI SONO MESSI NEI POSTI DI COMANDO!!!

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