“La soluzione passa da una battaglia solidale, lungimirante e generale che faccia pressing sul governo nazionale”. Una vertenza per il lavoro, la mobilità, lo sviluppo che non riguarda solo i lavoratori licenziati
Messina, 11 gen 2012 - “I tagli odierni ai treni a lunga percorrenza e i licenziamenti del personale di Servirail altro non sono che la diretta conseguenza delle scelte fatte negli anni dal governo Berlusconi. Oggi quindi la soluzione di questa vertenza non può che stare nelle mani del Governo nazionale che deve ripristinare i fondi tagliati a Fs e destinati al Mezzogiorno”. Questa, in sintesi, la linea di intervento di Cgil Uil e Orsa che rappresentano la maggioranza dei lavoratori licenziati, sulla vertenza Fs/Servirail, “Una vertenza che non può riguardare solo i lavoratori licenziati ma che necessariamente riguarda tutti noi perché solo il ripristino dei treni a lunga percorrenza che assicurano continuità territoriale garantisce l'effettivo mantenimento dei servizi , quindi il lavoro, la mobilità, il futuro del nostro territorio”, osservano i sindacati che ricordano come nel corso degli ultimi tre anni il governo nazionale non solo abbia ridotto da 250 a 100 milioni – con un taglio pari al 60% - le risorse trasferite dallo Stato a Fs, ma come allo stesso tempo abbia dato precise indicazioni per potenziare la rete ferroviaria al nord e non nel Mezzogiorno.
“In questi anni, nonostante i nostri allarmi e le proteste, la politica e soprattutto i vertici delle nostre istituzioni hanno fatto quasi nulla per difendere il nostro territorio e quindi il lavoro accontentandosi delle parole e delle promesse di Matteoli che i fatti oggi smentiscono. E anche oggi il loro intervento appare poco più che una mera attestazione di solidarietà mentre oggi sia i lavoratori che il territorio hanno bisogno di una presa di posizione forte e eclatante”.
“Adesso più che mai occorre una mobilitazione generale di tutte le forze e il territorio, come più volte abbiamo sollecitato, un'azione improntata alla lungimiranza e alla solidarietà e non protagonismi e inspiegabili battaglie solitarie, per ottenere dal Governo nazionale che Fs ripristini i treni, garanzie sulla continuità territoriale, un adeguato investimento per il potenziamento della rete ferroviaria e il riassorbimento dei lavoratori licenziati”, spiegano i sindacati che evidenziano come questa sia una battaglia per il futuro del territorio. “Fatto 100 il livello di densità della rete ferroviaria tedesca, quello medio italiano è sotto il 60. Ma quello della Sicilia a che livello è ?”.
Per Cgil Uil e Orsa la vertenza Fs/Servirail ha naturalmente due livelli di trattativa: “La gravità della situazione di chi ha perso il posto richiede necessariamente un'accelerazione temporale nella soluzione che non può che essere individuata a un Tavolo regionale con un impegno diretto dell'assessore Russo. Ma la vertenza complessiva non può che chiedere un Tavolo nazionale dove ottenere dal Governo un impegno concreto, finora a parole ripetutamente promesso, a favore dello sviluppo e della ripresa del Mezzogiorno che non può che passare attraverso il potenziamento della nostra rete ferroviaria e infrastrutturale”.
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