Messina, 11/01/2012 - Nella mattinata odierna gli agenti della Sezione di P.G. presso la Procura della Repubblica di Messina hanno dato esecuzione all’Ordinanza di Applicazione di Misure Cautelari emessa dal GIP presso il Tribunale di Messina su richiesta della locale Procura. Agli arresti il 61enne Mario Selvaggio, e Andrea Amato (48), compagno della Ambrogio, con piccoli precedenti per spaccio. Selvaggio era già coinvolto nell'operazione anti usura "Grano maturo". I 4 arresti sono l'esito ulteriore dell'operazione "Brillantina", inchiesta che nel gennaio 2011 portò all'arresto di 7 persone con l'accusa di usura. Ai domiciliari sono finiti Lorenzo Bilardo, 50 anni, e Domenica Ambrogio (36). L'indagine ha ricostruito le vicende di Bilardo, al centro dell'operazone Brillantina per aver adescato e derubato il professore di Fisica dell'Ateneo messinese Placido Migliardo, poi deceduto).
Secondo gli investigatori il barcellonese, in difficoltà economiche anche a causa della passione per il gioco d'azzardo era assieme vittima e usuraio in un giro di prestiti con interessi mensili dal 5% al 10%: si faceva dare e promettere interessi usurari nella misura del 10% mensile in corrispettivo di prestiti di denaro; di una donna di anni 36 sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari, per il reato di usura, in concorso con il convivente ed altro soggetto, in danno di un artigiano dal quale si faceva dare e promettere interessi usurari nella misura del 5% mensile in corrispettivo di una prestazione di denaro dell’importo complessivo di circa 60.000 euro ed in danno di altra persona da cui si faceva dare e promettere interessi usurari nella misura del 5% mensile in corrispettivo di una prestazione di denaro dell’importo complessivo di 7.500 euro; di un messinese di anni 48 sottopost
o alla misura della custodia cautelare in carcere, per il reato di usura in concorso con la recidiva specifica; e di un messinese di anni 64 sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, per il reato di usura in danno del predetto artigiano da cui si faceva dare e promettere interessi usurari nella misura del 5% mensile in corrispettivo di una prestazione di denaro dell’importo di 20.000 euro.
A conclusione di un’articolata attività di indagine, il personale del Commissariato di Taormina ha tratto in arresto un pregiudicato di Giardini Naxos (ME) di anni 62 per reati contro il patrimonio, perché ritenuto responsabile del reato di truffa aggravata in danno di numerose persone.
L’uomo con artifizi e raggiri adescava le vittime nei pressi dell’Ospedale Sirina di Taormina facendogli credere di dover ricevere cure urgenti ed immediate per la situazione sanitaria in cui versava, e poiché non aveva la disponibilità economica si faceva consegnare somme di denaro dalle vittime con l’impegno di restituirle in seguito.
A seguito delle numerose segnalazioni giunte alla Polizia di Stato di Taormina, venivano avviate opportune indagini tese all’identificazione del truffatore, ed a seguito dei numerosi servizi di appostamento nei pressi della struttura ospedaliera taorminese, gli agenti hanno avuto modo di individuare il raggiratore di numerosi anziani sino a quel momento vittime della truffa.
A tal punto le numerose vittime, invitate presso il Commissariato di Taormina, denunciavano tutte le storie narrate dal truffatore per farsi consegnare il denaro che, come successivamente accertato, non veniva utilizzato per avere prestazioni sanitarie urgenti causati da incidenti stradali nei quali lo stesso diceva di essere rimasto coinvolto ma nella realtà non avvenuti.
L’Autorità Giudiziaria di Messina, accogliendo pienamente il copioso materiale probatorio raccolto dagli investigatori del Commissariato di Taormina, emetteva un’ordinanza di applicazione cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del reo che è stata eseguita nella mattinata odierna.
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