Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

PROTESTA DEI TRASPORTI. CIMINO:"LA PROTESTA È SACROSANTA MA NON BLOCCARE LA SICILIA"

10/01/2012 - Fermo nazionale dei servizi di autotrasporto merci, dalle ore 0.00 del 23 gennaio alle ore 24.00 del 27 gennaio 2012. In conseguenza alle decisioni assunte dagli organismi, relativamente alla necessità di proclamare il Fermo Nazionale dei servizi di autotrasporto nel modo più unitario possibile e con una piattaforma sufficientemente convergente, Trasportounito ha proclamato il fermo nazionale dei servizi di autotrasporto dal 23 al 27 gennaio 2012.

Palermo 10 Gennaio 2010- "I trasportatori siciliani hanno sposato la protesta di Trasportounito che raggruppa altre sigle a livello nazionale e da lunedì qui in Sicilia, è iniziata una settimana di stop al trasporto dell'ortofrutta e blocchi stradali che ostacoleranno il traffico nei punti di accesso alle grandi città. Condivido le difficoltà dei trasportatori siciliani per il nuovo codice della strada che impone di viaggiare per non più di nove ore, che diventano 18 ( cosi un trasportatore siciliano non arriva che a Firenze) se a bordo ci sono due autisti ma non capisco perché bloccare la Sicilia. " Lo dice Michele Cimino,deputato regionale di Grande Sud.

"Anche per abbassare il costo del carburante-continua Cimino- ho proposto la legge voto per la modifica dell'articolo 36 dello Statuto siciliano , approvata all'unanimità dall'Assemblea regionale siciliana ,ma ora spetta al parlamento nazionale farla diventare legge e le pressioni devono essere fatte a Roma. Il problema del caro carburante è soprattutto un problema siciliano per le lunghe distanze che devono percorrere le nostri merci e per le flotte dei nostri pescherecci e per i mezzi dell' agricoltura ma il paradosso è che la Sicilia produce il 40% del fabbisogno di petrolio nazionale. Non mi stanco di dire, conclude il parlamentare siciliano di Grande Sud, che è giunta l'ora di mettere fine a questa grande ingiustizia a danno dei siciliani e invito i trasportatori siciliani a non causare ulteriori danni alla nostra isola ma a protestare contro chi ci ha costretto e ci costringe a subire questa angheria."
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"Il 20% dei camion italiani è fermo. L’aumento vertiginoso dei costi di gestione, culminato con la crescita record nel prezzo dei combustibili e con i rincari delle autostrade e assicurazioni, ha spinto in questi ultimi giorni le aziende di autotrasporto a bloccare nei parcheggi più di un quinto della flotta di autotreni operante sul territorio nazionale". Queste le parole contenute in un comunicato diffuso da Trasportounito. "E’ solo l’antipasto di un black out totale dei servizi di trasporto merci su strada che sarà attuato dal 23 al 27 gennaio con il fermo della categoria proclamato dalla maggioranza delle organizzazioni di rappresentanza della categoria, unitamente a Trasportounito", si legge ancora nella nota.

"Ma il clima di tensione e di disperazione che ormai incombe sul settore non consente – secondo Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – di escludere che in differenti aree del Paese si accendano autonomamente preoccupanti focolai e manifestazioni di protesta. Le imprese sono letteralmente schiacciate fra l’incudine di costi (accise, costo industriale del carburante, pedaggi autostradali, assicurazioni) e il martello di un finto sistema di regole, rivelatesi inapplicabili.

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