Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

SCIOPERO AUTOTRASPORTO: I MOTIVI VERI DELLA RIVOLTA DEI FORCONI IN SICILIA

SCIOPERO AUTOSTRASPORTATORI: LA MAPPA DEI BLOCCHI E DEI DISAGI IN SICILIA

Il primo intervento riguarda il costo del carburante che deve assolutamente essere alleggerito dalle accise. La Sicilia non gode dei vantaggi delle altre regioni a Statuto speciale ma, pur ospitando le raffinerie paga prezzi più alti. Le accise del petrolio sarebbero dovute rimanere ai siciliani.
L’agricoltura dell'isola si trova a competere con produzioni extra comunitarie senza l'intervento di una commissione speciale che perequi i maggiori costi con strumenti compensativi. Strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti. Le scelte centraliste hanno drasticamente ridotto i collegamenti ferroviari

Catania, 19 gennaio 2012 - Scattato alla mezzanotte di domenica 15 gennaio 2012, lo sciopero indetto dal Movimento che ha preso il nome ‘Forza D’Urto’, che si concluderà alla mezzanotte tra venerdì 20 e sabato 21, ha già prodotto esiti pesanti, col carburante che si è fatto introvabile alle derrate alimentari che iniziano a farsi merce rara nei supermercati, mentre il traffico sulle strade ed autostrade subisce rallentamenti, interruzioni e ritardi.
Nonostante i disagi - però - non mancano i segnali di solidarietà e condivisione, con il giungere di messaggi favorevoli da parte di singoli uomini politici siciliani e di sigle ed organismi come l'Anci Sicilia, che ieri mattina a Villa Niscemi a Palermo ha manifestato la sua condivisoione "considerato il grave momento economico che sta attraversando la nostra Regione, non possiamo che condividere le ragioni della protesta pur consapevoli del fatto che si ripercuote, inevitabilmente, sull'offerta dei servizi locali".
“Il governo nazionale affronti il malessere che sta attraversando la Sicilia. Si tratta di un malessere serio e profondo. Le questioni sollevate sono drammatiche per l’economia e per la vita di molte aziende dei settori dell’autotrasporto, dell’agricoltura e della pesca” è l’appello che il senatore del Pd Giuseppe Lumia ha rivolto al governo, intervenendo ieri al Senato sulla protesta degli autotrasportatori siciliani.

L’On. Cateno De Luca, leader di Sicilia Vera, si è recato ieri a Lentini per manifestare la propria solidarietà ad Alfredo Guercio, accoltellato durante il sit-in di protesta organizzato dal Movimento dei Forconi, AIAS ed altre Associazioni di imprenditori. Con un messaggio De Luca ha detto: “Finalmente si comincia a prendere coscienza che la casta politica siciliana ci ha condannato alla povertà con la condivisione trasversale di tanti poteri forti non solo politici, e non solo siciliani. Pur comprendendo i disagi causati da questa coraggiosa e condivisibile protesta, i Siciliani sappiano che è meglio un disagio transitorio rispetto all’abbandono forzato della nostra amata Sicilia”.

Allo sciopero del Movimento “Forza d’Urto” hanno aderito Autotrasportatori Aias, Movimento dei Forconi, pescatori, imprenditori agricoli, etc. Sono stati costituiti una serie di presidi nei punti nodali della rete stradale e infrastrutturale dell’isola allo scopo di invitare tutti i siciliani ad aderire alla protesta recandosi nei vari presidi che saranno istituti su tutto il territorio dell’isola. Una manifestazione popolare alla quale non non saranno accettati bandiere e simboli di partiti politici o di sindacati.

Ma vediamo quali sono le rivendicazioni portate avanti dal Movimento, con questa iniziativa sottaciuta dai media nazionali ma che sta mostrando la sua riuscita e i disagi che inevitabilmente determina e per la quale “Forza d'urto” invita il popolo siciliano a recarsi presso i tanti presidi presenti su tutto il territorio per raccogliere le firme di solidarietà.

A Pachino, l'intero paese si è mobilitato e stamattina scenderà in piazza per manifestare tutto il proprio disagio. Forza d'urto ribadisce in maniera categorica di non essere soggetto politico o di essere contiguo ad alcun partito politico.
Il primo intervento riguarda il costo del carburante che deve assolutamente essere alleggerito dalle accise. La Sicilia non gode dei vantaggi delle altre regioni a Statuto speciale ma, pur ospitando le raffinerie con tutti i conseguenti danni, paga prezzi più alti rispetto a chiunque altro.

E sempre rimanendo in tema di carburanti, riaprire il discorso con lo Stato circa le accise del petrolio, metano e altro estratti in Sicilia che sarebbero dovute rimanere ai siciliani ed invece hanno preso sin dall’inizio la via di Roma.

Altro punto importante è quello relativo all’agricoltura dell'isola che si trova a dover competere, in un mercato globalizzato, con produzioni extra comunitarie senza l'intervento di una commissione speciale che perequi i maggiori costi con strumenti compensativi. Contro il taroccamento delle
nostre produzioni da parte di speculatori senza scrupoli, l'accesso in tempo reale da parte della Guardia di Finanza al movimento merci alle frontiere ed i porti. Un attento esame alla rete delle infrastrutture: strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti.

Una situazione sempre più difficile per le scelte centraliste che, solo per fare un esempio, hanno drasticamente ridotto i collegamenti ferroviari.

La Sicilia potrebbe diventare una perfetta piattaforma logistica per consentire ai mercati del Medio oriente e dell’Africa di accedere facilmente in Europa e viceversa. Questo potrebbe realizzarsi attraverso una zona franca o un’area di libero scambio.
Altri punti potrebbero essere la riduzione delle tariffe aeree, un intervento forte su Equitalia e sulle cartelle esattoriali.

P.T.

Commenti

  1. PRENDETE TUTTI I POLITICI E BUTTATELI A MARE.FINCHE' CI SARANNO LORO MORIREMO TUTTI DI FAME.NON MOLLATE

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  2. Sono di Milazzo (ME) e lavoro alla raffineria Agip\Q8 da 26 anni e grazie ad essa, con la fame che c'è di lavoro, son riuscito a vivere dignitosamente fino a qualche anno fa, ma adesso la situazione economica nazionale e gli interventi legislativi hanno portato il popolo dei dipendenti italiani a uomini tartassati e sfruttati favorendo le categorie dei privilegiati e in tutta la mia vita non mi sono mai vergognato di essere siciliano, anzi, ne sono orgoglioso e fiero, ma non sento di appartenere all'Italia, mi fa schifo essere Italiano. L'altro grande cruccio è dovuto alla quasi assenza nel Messinese di azioni forti di protesta uniformi al resto della nostra isola.
    Voglio essere un SICILIANO fiero, libero dalla schiavitù romana, dove logge di privilegiati continuano ad usarci arricchendosi sempre più sul popolo dei lavoratori, su quelli che tutta la loro vita sgobbano per uno stipendio mensile che oggi è diventato sussidio di sopravvivenza.
    Siamo in Europa, ma i vantaggi non riguardano mai noi, non abbiamo né la sanità, né i servizi, né i trasporti, né la civiltà, né gli stipendi dei lavoratori europei, ma i nostri politici (anche e soprattutto i nostri governanti siciliani)sono in numero da primato europeo ed hanno stipendi e benefit al di sopra di tutta l'Europa. VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA.
    SICILIANI UNIAMOCI NON MOLLIAMO. In raffineria siamo tutti con voi, se cediamo adesso siamo finiti. Meglio affamati con orgoglio che schiavi senza dignità.
    Vittorio

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