Messina, 11/01/2012 - Oltre diecimila firme hanno occupato il tavolo dell’ufficio del segretario generale della Cisl di Messina. Sono quelle dei messinesi che hanno voluto dare sostegno alla vertenza Servirail diventata simbolo dello smantellamento delle Ferrovie incittà. Una rappresentanza dei lavoratori ex Servirail hanno consegnato questa mattina le firme alla Cisl alla presenza del segretario generale Tonino Genovese e del segretario regionale Maurizio Bernava, promotori dell’incontro che il presidente Lombardo ha convocato per il prossimo venerdì 13 alle ore 12 a Palermo.
“La Cisl – hanno spiegato Bernava e Genovese ai lavoratori – ha chiesto al Presidente Lombardo di svolgere un ruolo molto forte come istituzione regionale nei confronti delle Ferrovie e del Governo nazionale che dovrebbe vigilare e controllare sull’operato di FS. Qui – ha spiegato Bernava - la partita non è solo occupazionale. Messina, nel ferroviario, ha perso circa 2000 posti di lavoro negli ultimi 15 anni, tutti in prepensionamento così da mettere la sordina al problema sociale e oggi ci troviamo la città con un traghettamento pubblico ai minimi termini che favorisce inevitabilmente i privati. Messina è stata smantellata – ha aggiunto ancora Bernava - la stazione è sotto dimensionata, l’officina grandi riparazioni abbandonata, la rete ferroviaria non esiste. È opportuno, quindi, che il presidente della Regione faccia un passaggio politico forte sperando che il 20 gennaio, nel tavolo convocato con i vertici delle ferrovie, si trovi una soluzione sia per il problema occupazionale sia per il potenziamento del sistema ferroviario in Sicilia”.
Incalzato sul ruolo decisivo di Messina nel sistema di mobilità regionale, Bernava ha ricordato come la Cisl “sin dal 1998 ha attuato proteste durissime in questa città e ci siamo visti rubare traghettamento, strutture e servizi sotto gli occhi e nel silenzio della città e di tutte le rappresentanze parlamentari di tutti gli schieramenti politici. Adesso siamo al capolinea, non c’è più nulla, siamo preoccupati dei posti di lavoro ma non solo perché se cancellano il servizio e non c’è più l’offerta non ci sarà più domanda e, ho cercato di fare capire anche a Lombard, se non c’è domanda, nessuno più investirà e avremo le nostre autostrade piene di pullman privati e i mari di traghetti privati. Non può andare avanti così, noi vogliamo il potenziamento della struttura pubblica in un sistema di trasporti e mobilità moderno. Ma è necessario essere tutti uniti, la città e le sue componenti, il sindacato il mondo imprenditoriale e commerciale che su questa vicenda è vergognosamente in silenzio. Noi siamo la porta della Sicilia e da questa porta hanno svuotato il sistema trasportistico regionale con gravi danni. La vertenza Servirail rappresenta una luce nel buio di questa città, confidiamo che attorno a loro possa arrivare una risposta vera”.
Intanto la vertenza nella mattinata di oggi ha scritto un altro capitolo. I lavoratori saranno risarciti delle ingiuste trattenute nell’ultima busta paga per la consegna del palmare e della divisa ma la società non ha dato tempi certi, rinviando una possibilediscussione al prossimo mese. Decisione che ha fatto infuriare i lavoratori che hanno deciso di dare mandato a un legale per la restituzione delle somme ingiustamente trattenute.
Bernava, concludendo l’incontro con i lavoratori, ha voluto però esprimere loro la fiducia del sindacato per la vertenza occupazionale. “Troveremo una soluzione – ha detto – perché Ferrovie dello Stato ha esagerato. Stanno facendo tutto nel silenzio e l’ho fatto presente anche a Lombardo. Vi sono operazioni poco trasparenti perché se un’azienda pubblica fa appalti deve farli con trasparenza. Invece sono stati affidati appalti con molta leggerezza e poi si è scoperto che molti ex dirigenti di FS vincono gli appalti. Questo vuole dire che, forse, il Governo dovrebbe effettuare degli accertamenti. Non è più ammissibile questo gioco di lobby nazionali che va sempre contro i lavoratori più poveri”.
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