1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

CULTURA SICILIANA A SCUOLA: PRESENTATA LA NUOVA DISCIPLINA

Palermo, 3 feb. 2012 - I criteri per l'insegnamento e la valorizzazione della storia, della letteratura, del patrimonio culturale siciliano nel suo complesso, sono stati al centro dei lavori del seminario tecnico che si e' svolto oggi nell'aula magna della facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' di Palermo. Nell'ambito dell'incontro, al quale hanno partecipato le istituzioni scolastiche delle province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta, e' stata fatta una dettagliata ricognizione delle modalita' con cui la disciplina e' stata introdotta nelle scuola siciliane. Sono numerosi, infatti, gli istituti che hanno gia' avviato progetti didattici finalizzati al recupero del patrimonio storico e linguistico siciliano, dedicando corsi di alta formazione dei docenti su specifici aspetti della storia della nostra regione.
Lo studio delle tradizioni teatrali, il recupero delle antiche tecniche per la pesca del pesce spada, la raccolta di tiritere e leggende della tradizione sicula scritta, la produzione di un volume storico sulla cultura aretusea, un viaggio nel dialetto siciliano dal '400 ai giorni nostri, costituiscono alcune delle iniziative gia'' messe in campo dagli istituti siciliani.

"Sono soddisfatto - ha detto l'assessore regionale per l'Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino - per un obiettivo culturale da tempo vagheggiato e ora finalmente raggiunto. La promozione e la valorizzazione della storia e del patrimonio linguistico siciliani sono ufficialmente inseriti nel piano dell'offerta formativa 2011/2012 in coerenza col profilo educativo, culturale e professionale di ciascun ordine e indirizzo di scuola".

Centorrino ha sottolineato l'opportunita' di finalizzare l'individuazione dei percorsi allo studio della propria storia per tentare un approccio evoluto "nel tentativo di ricercare, grazie a una acquisita consapevolezza dell'identita' regionale, un ruolo nuovo di mediazione tra Nord e Sud, Oriente e Occidente".

I Lavori del seminario sono stati introdotti dal preside della facolta'' di Lettere e Filosofia, Mario Giacomarra, Nicola D'Agostino, deputato regionale proponente la legge n.9/201 ne ha presentato il contenuto normativo. Ha coordinato l'assessore Mario Centorrino, che ha chiuso i lavori.

All'incontro hanno partecipato il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, l'assessore regionale per l'Identita' siciliana, Sebastiano Missineo, il presidente del Centro studi Filologici e Linguistici siciliani, Giovanni Ruffino, il preside della facolta' di Scienze politiche dell'Universita' di Catania, Giuseppe Barone, il presidente della Fondazione Buttitta, Ignazio Buttitta, il direttore della Scuola di lingua italiana per stranieri, Mari D'Agostino, i docenti palermitani Salvatore Lupo, e Antonio Giuffrida.

Un altro incontro e' previsto venerdi' 10 febbraio alle 9.30 nell'aula Magna della facolta' di Scienze politiche polo didattico di Catania (via Gravina,12), destinato alle province di Ragusa, Enna, Messina e Catania.

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