1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

DIMENSIONAMENTO RETE SCOLASTICA: A MESSINA, DI BARTOLO SPARA A ZERO SU REGIONE E CENTORRINO

L'assessore provinciale all'Istruzione Giuseppe Di Bartolo, sulla razionalizzazione della rete scolastica provinciale istituti di secondo grado: “Disattese in ambito regionale le istanze del territorio messinese: perse due dirigenze”
MESSINA, 02/02/2012 - «L'assessore provinciale all'Istruzione, Pippo Di Bartolo, duro contro la Regione e l'assessore Mario Centorrino in merito alle risultanze del tavolo tecnico, riunitosi il 31 gennaio scorso, in merito alla razionalizzazione della rete scolastica provinciale, relativamente agli istituti di secondo grado:
“L'attenta analisi del territorio e la conseguente proposta di un piano di razionalizzazione della rete scolastica messinese, che prevedeva non solo la salvaguardia dell'attuale numero di dirigenze ma anche l'istituzione di una nuova presidenza da parte della Provincia regionale di Messina, è valsa a ben poco di fronte alla rigida posizione di un tavolo tecnico regionale indetto dall'assessore Mario Centorrino che, calpestando per l'appunto le istanze provenienti dal territorio, non solo ha determinato la perdita di due importanti presìdi istituzionali della nostra provincia attraverso l’accorpamento del Marconi - Majorana al Verona Trento a Messina e la fusione del Borghese e del Gepy Faranda a Patti ma, al contempo, ha bocciato la proposta di realizzazione di un grande polo tecnologico nell'area di Barcellona-Milazzo-Pace del Mela (attraverso la fusione degli istituti tecnici Ferrari e Ferraris) che, nel rispetto della vocazione industriale del territorio, avrebbe consentito sviluppi formativi di alto profilo e una più proficua sintesi tra il mondo della scuola e quello dell'impresa in questa vasta area territoriale.

“Più dettagliatamente” - ricorda Di Bartolo – “il Piano provinciale prevedeva come primo punto il mantenimento in deroga dell'autonomia del liceo classico La Farina di Messina che con 469 alunni, quindi non distante dai parametri ottimali (sono queste le testuali parole riportate nella circolare assessoriale del 5 ottobre 2011 che disciplina la razionalizzazione) e la richiesta di due nuovi indirizzi di studio avrebbe benissimo potuto colmare, nell'anno 2012-13, quel deficit di 31 alunni necessari al raggiungimento del numero minimo previsto dalla legge 6/2000 per il mantenimento dell'autonomia stessa. Si è pensato invece di salvare il La Farina attingendo alla dotazione organica di un altro istituto: il Seguenza che dovrà lasciare due sezioni del liceo scientifico al La Farina.

Tutto ciò con il parere decisamente contrario della Provincia e del suo assessore al ramo, oltre che del presidente on. Nanni Ricevuto, convinto assertore di un principio fondamentale di democrazia secondo cui ciascuna scuola deve crescere e si deve affermare attraverso le proprie iniziative, la propria offerta formativa e la propria incisiva azione di orientamento, non già per mezzo dell'attribuzione di alunni che liberamente avevano scelto un altro istituto.

Punto secondo: anche la fusione dell'I.t.c.g. Borghese di Patti con l'I.s.i.s Gepy Faranda sempre di Patti avrebbe potuto essere evitata sulla base della loro permanenza in un'area riconosciuta a rischio dispersione scolastica e, soprattutto, in ragione delle tante iniziative attuate dai due istituti in funzione della crescita: nuovi indirizzi, intese con le imprese del territorio e percorsi di collaborazione col mondo del lavoro.

Punto terzo: sostanzialmente condivisibile, se non strettamente necessaria, l'aggregazione dell’istituto superiore Marconi – Majorana all’I.t.i. Verona Trento, attesa la solo relativa crescita del Marconi – Majorana nel corso degli ultimi anni e la possibilità di maggiore affermazione nell'ambito di questo nuovo polo che si è venuto a creare nella città di Messina.

Punto quarto: andando avanti nella disamina delle proposte provenienti dal tavolo tecnico regionale, non è dato capire bene il perché si sia voluto privilegiare l’ipotesi di accorpamento dell’I.s. Ferrari di Barcellona all’I.t.c.g. Fermi sempre di Barcellona, creando così un mega istituto con più di 1.100 alunni al posto di una nuova realtà scolastica che, come richiesto dalla Provincia, avrebbe potuto coinvolgere un'area più vasta ed omogenea del territorio attraverso l'aggregazione del Ferrari, dell'I.p.a. e I.p.s.i.a. di Barcellona, dell'I.p.a. di Milazzo e del Ferraris di Pace del Mela che, insieme, avrebbero raggiunto quota 873 alunni, senza arrecare nocumento al liceo scientifico Galilei di Spadafora che attualmente accorpa il Ferraris e che si sarebbe caratterizzato come polo esclusivamente umanistico con 586 alunni e, quindi, ben al di sopra della soglia di 500 imposta dalla legge regionale 6/2000.

Punto quinto: è doveroso aggiungere che possono ritenersi assolutamente condivisibili i propositi di potenziamento dell'I.t.c.g. Merendino di Capo d'Orlando, attraverso l'attribuzione, a quest'ultimo, nel rispetto, questa volta sì, della territorialità, dell'I.p.s.a.a.r. di Brolo e dell'I.p.s.e.t. di Naso.

Così come appare sacrosanta l'attribuzione all'I.i.s. per l'agricoltura di Capo d'Orlando della sezione staccata, esistente proprio a Capo d'Orlando, dell'I.i.s. Antonello di Milazzo. Positivi, in questo caso, gli esiti connessi alla gestione amministrativa più organica ed al potenziamento dell'Istituto superiore per l'agricoltura che, pur essendo di gran lunga il più frequentato istituto agrario della provincia, evita così il dimensionamento. Da ultimo giova ricordare che il tavolo tecnico non si è occupato dell'attribuzione dei nuovi indirizzi di studio richiesti da vari istituti della provincia di Messina, impedendo di fatto lo svolgimento da parte di questi ultimi di un'attività di orientamento coerente con la dotazione di indirizzi disponibili".

Delusione anche da parte del sindaco di Patti Mauro Aquino e degli amministratori degli altri Comuni del comprensorio per "il ridimensionamento di due istituzioni come il Gepy Faranda ed il Borghese che costituiscono due presìdi importanti contro la dispersione scolastica oltre che due realtà estremamente dinamiche ed in forte crescita"».

Commenti

  1. Non mi sorprende affatto, invece la decisione di accorpamento del tecnico e del professionale di Patti. Molto probabilmente, Sindaci ed Amministratori, parlano per i propri interessi e come sempre fatti in decenni, infischiandosene del vero interesse della Scuola. Tutti hanno contribuito a rendere queste scuole come rifugio per “malvolenterosi studenti” e a farsi la nomina di “scuole pi scecchi”. Il numero di studenti per classe, al professionale sono cifre che stanno anche su una sola mano. Ma di cosa stiamo parlando! E' un film che ritorna, che rispecchia cio' che siamo e ciò che diventeremo. Si, ciò che diventeremo perchè dalla scuola professionale vengono fuori le professioni del futuro e qui di futuro non se ne vede. Dispersione scolastica, gravissimo fenomeno poco attenzionato realmente ma sulla bocca di tanti. Io direi, cattivo indirizzamento scolastico a livello di scuola media : “tutti al classico e allo scentifico e poi si vedrà”. Ma cosa si vedrà? Il tempo perso non si recupererà mai. Sfottò tra gli stessi studenti: dove vai al professionale e allora vabbè”. Carissimi, siamo davanti a momenti diffcili e potrei dire drammatici. Abbiamo imbottito a tutti i livelli dirigenti “NON CAPACI”, che non sanno o nella migliore ipotesi non possono decidere diversamente. Il mondo moderno chiede professionalità e noi che abbiamo? Il ragazzino che esce dallo scientifico con 5 in matematica che non sapendo fare nulla prosegue per medico ….. tanto male che vada una laurea te la pigli e se non riesci come medico, ti faranno Sindaco. Togliendo spazi vitali ai meritevoli, incentivando le raccomandazioni e facendo amministrare i Comuni con le ricette mediche e le “malattie”.

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  2. MENTI MALATE che si tagliano le “palle per non avere parti pendenti inutili”. Ci sarebbe da scrivere un libro! … amici cari, tutto ritorna e ci ritorna in faccia. Bisongna puntare “ASSOLUTAMENTE” sui giovani, altrimenti e VERAMENTE FINITA ( e non mettendoli il lista per insegnargli il servilismo politico). I migliori non è che se vanno ma se li prenderanno gli altri e noi resta la feccia. Qualcuno ha mai fatto il conto di quante professionisti valorosi sono stati cancellati dalle anagrafe dei Comuni dei dintorni? Eppure sono numeri che i Sindaci hanno alla porta accanto, perchè si meravigliano?. Il quadro è complesso ma se non si lascia spazio alle “CAPACITA''” e si continua con gli arrangiamenti siamo messi proprio male. Poi ci sarebbero i professori, quelli numero uno, al professionale, quando và bene, che insegnano elettronica si trovano vecchie “carcasse” di elettrotecnica che non hanno un vago ricordo dell'elettronica di 50 anni fa ed i giovani laureati specialisti in elettronica passeggiano in attesa di occupazione. Al professionale di Patti si puo' trovare come insegnate di sostegno un “INGEGNERE CIVILE CON 110 E LODE”. Direbbe qualcuno una bella fortuna? Ma almeno mandatelo al tecnico!. …... POVERI NOI !!!!! POVERI NOI!!!!MA COME VOGLIAMO CAMBIARE? Con Sindaci che di inventano un “paese doc del gusto” che non ha neanche un ristorante o un forno nel centro, con giovani disoccupati alla fame e solo per ricatti elettorali? SVEGLIA MINCHIONI !!!!

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