04/03/2012 - Gli studenti siciliani non sono bravi nell’apprendimento della matematica e la Regione Siciliana “corre ai ripari” presentando i dati, dai quali si rileva come il punteggio medio conseguito dai quindicenni delle scuole siciliane in matematica è al di sotto della media nazionale e di quella Ocse.

Viene da chiedersi se basti rilevare le insufficienze per potere dire di essere corsi ai ripari?
“Un paradosso, se si considera che già nel 1884 Palermo vide la nascita del Circolo Matematico più antico d’Italia. Per superare il gap la Regione corre ai ripari con ScienzaeFuturo, un progetto di diffusione della cultura scientifica, che coinvolgerà decine di scuole.
Per pura battuta si potrebbe dubitare il Circolo Matematico più antico d’Italia sia oramai troppo antico, mentre nessun sospetto sorge sulla qualità dell’insegnamento che non dovrebbe - in effetti - essere chiamato fuori dalle responsabilità. Né si sa se siano stati presentati i dati relativi alla spesa pro capite che ciascuna famiglia è chiamata a sostenere per lezioni private di matematica?
In tutti i rapporti europei quello della formazione scientifica nelle scuole italiane è una nota dolente. Addossare la responsabilità allo ‘scarsume’ del parco studentesco siciliano è davvero di una comodità fuori da ogni etica, fuori da ogni morale. Se così fosse basterebbe invocare il cassonetto differenziato per i nostri studenti medi: per differenziarli dagli studenti delle altre regioni.
Ma se dovesse rimanere un angolino libero nel cassonetto, si saprebbe certo come riempirlo, non è difficile immaginarlo…
Cari studenti siciliani: “Non dite che non vi era stato detto, che il passo è molto breve tra il casso e il cassonetto” (Elio e Le Storie Tese).
Così non rimane che accontentarsi del’iniziativa presentata alla stampa ieri, 3 marzo, al Polididattico di Viale delle Scienze. Al workshop, coordinato da Maria Michela Settineri, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Michelangelo Buonarroti”, hanno preso parte i rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte. Sono intervenuti Anna Buttafuoco, dirigente regionale del servizio Istruzione statale, Maria Luisa Altomonte, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, Giovanni Viegi, direttore dell’Istituto di Biomedicina e Immunologia molecolare (Ibim - Cnr) ed Emilio Balzano, docente di Fisica all’Università Federico II di Napoli.
continuiamo a sperperare il denaro publico con meeting e workshop dei soliti noti responsabili del disastro della scuola, ai quali si aggiunge qualche esterno come prezzemolo.
RispondiEliminaPerche' non si premiano i professori che fanno bene e non si obbligano a corsi didattici, a zero euro, quelli che fanno male? I risultati per professore debbono guidare il giudizio.