Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

CANNES 2012: PER STANLEYBET “L’AMORE” RESTA FAVORITO


Con una quotazione di 1.80 il film di Haneke mantiene la vetta nei pronostici dei bookie inglesi. In ribasso le chance di “Reality” di Matteo Garrone (21.00)

Liverpool, 26 maggio 2012 – Scommesse chiuse per la 65esima edizione del Festival del Cinema di Cannes. A sole ventiquattro ore dalla serata finale del 27 maggio, continua a complicarsi il compito per Nanni Moretti e la sua giuria, incaricati, quest’anno, di scegliere quale delle 22 pellicole in concorso sarà insignita dell’ambita Palma d’oro. Anche gli allibratori britannici dell’autorevole compagnia Stanleybet si pronunciano in modo definitivo sul vincitore dell’ambito premio, decretando lo stop alle puntate.
Rimane in pole position nelle quote elaborate dai bookie inglesi, a 1.80, il film Amour del regista e sceneggiatore Micheal Haneke. Autore controcorrente, spiazzante per la violenza estrema dei suoi film e sorprendente per l'originalità delle storie che racconta, Haneke non sbaglia più un colpo e firma un altro capolavoro. Dopo aver trionfato nel 2009 con Il nastro bianco, il maestro austriaco strega ancora con un film straziante, commovente, bellissimo dove lo spegnersi della vita di due anziani insegnanti di musica non è la fine del loro amore. Sempre in seconda posizione in lavagna, veniva offerto a 6.00 il nuovo film del regista iraniano Abbas Kiarostami: già Palma d'Oro con “Il sapore della ciliegia”, potrebbe incassare un altro successo alla Croisette con Like Someone In Love. Pellicola fra le più sfuggenti ed ellittiche del concorso cinematografico, il film di Kiarostami mette in scena la singolare storia d'amore tra una studentessa, escort per pagarsi gli studi, e un vecchio professore suo cliente. A 9.00 la pellicola Post tenebras lux del regista messicano Carlos Reygadas, che torna al cinema con un film in bilico tra finzione e autobiografia, in cui ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza del regista si mescolano ai suoi sentimenti attuali.

Non del tutto da escludere, secondo i bookie di Stanleybet, che ad avere la meglio sugli altri partecipanti possa essere il novantenne regista francese Alain Resnais con Vous n’avez encore rien vu (10.00), pellicola che ha stregato i presenti alla proiezione. Non può lasciare indifferenti, per il tema trattato e il rigore con cui è girato, bancato sempre a 10.00, Dupã Dealuri (Beyond the hill), il nuovo film del rumeno Cristian Mungiu, una delle rivelazioni degli ultimi anni, già vincitore della Palma d’Oro nel 2007. Da tenere d’occhio anche il dramma dell’autore coreano Hong Sangsoo. Affascinato dall’indagare la natura umana e le sue debolezze utilizzando la lente sentimentale, in Da reun n ara e suh (In Another Country) il regista racconta la storia di tre donne di nome Anne che, in tempi diversi visitano, la stessa città. Il film si è attestato in lavagna a 13.00. Stessa quota per Jagten (The Hunt) del danese Thomas Vinterberg, considerato una delle grandi promesse mancate del cinema contemporaneo.

Uno dei titoli di punta di questa edizione del Festival del Cinema di Cannes è Cosmopolis, ultimo lavoro cinematografico del regista visionario David Cronenberg, quotato a 15.00. Il film, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore italoamericano Don De Lillo, attraversa con spirito critico i rapporti umani e la società contemporanea con un tema di grande attualità: i soldi. Sempre a 15.00 sulla lavagna dell’autorevole compagnia britannica, il dramma a sfondo bellico Tumane (In the fog) di Sergei Loznitsa, toccante storia di sopravvivenza e dignità ambientata nelle frontiere occidentali dell'Unione Sovietica del 1942.

Offerto a 17.00, secondo le stime dei bookie, l’omonimo adattamento cinematografico di un capolavoro della letteratura moderna americana simbolo di una generazione, On the road di Jack Kerouac, diretto da Walter Salles. Si attestano a 17.00 anche Baad el Mawkeaa (After the battle) del regista Yousry Nasrallah, film in cui, durante gli scontri in piazza Tahrir fra i rivoluzionari e la resistenza organizzata dal regime di Hosni Mubarak, una giovane attivista si innamora di un pastore influenzato dai sostenitori del Presidente, e la pellicola di apertura del festival, il divertente Moonrise Kingdom, ennesima prova d’autore di uno dei nomi più forti del cinema americano contemporaneo, Wes Anderson, a cui il cineasta dona il suo consueto tocco indie, colorato e vagamente vintage, dirigendo con maestria un cast di grandissimi attori. Stessa quota per la commedia brillante The angel share, di uno degli autori cinematografici contemporanei più graffianti del cinema mondiale, Ken Loach.

Dopo aver vinto nel 2008 il Gran Prix della Giuria a Cannes grazie a “Gomorra”, Matteo Garrone ritorna sulla Croisette con l’unico film italiano in concorso: Reality. Il lungometraggio, bancato poco prima della chiusura delle scommesse a 21.00, è incentrato sul mito italiano dei reality e, dopo una prima ondata di pareri soprattutto positivi, è stato stroncato, dividendo i pareri della stampa straniera. Poche chance, secondo i quotisti di Stanleybet, per uno dei registi più eclettici e singolari in circolazione, Leos Carax, che torna a dirigere un lungometraggio a tredici anni di distanza dal flop “Pola X”, presentandosi alla kermesse con un film innovativo di debordante creatività, Holy motors (21.00), ambientato in una Parigi alquanto futuristica.

Stanleybet offriva sempre a 21.00 il gangster movie Killing Them Softly, dell’ australiano Andrew Dominik, thriller verboso e esaltante solo a tratti in cui Brad Pitt interpreta un killer al servizio della mafia, De ruille et d’os, diretto da Jacques Audiard, basato sulla raccolta di racconti Ruggine e ossa di Craig Davidson, e l’ultimo film dell’australiano John Hillcoat, Lawless, trasposizione del romanzo The Wettest country in the World dello scrittore Matt Bondurant. Se vincesse, pagherebbe 21 volte la posta in gioco anche il lungometraggio di Jeff Nichol che, dopo il notevole “Take Shelter”, vincitore lo scorso anno del Gran Premio della critica e del premio SACD per la miglior sceneggiatura nella Semaine de la Critique, torna a Cannes con il drammatico Mud.

Decisamente scarse, infine, secondo le previsioni dell’autorevole compagnia di scommesse britannica, le probabilità che la Palma d’Oro venga assegnata al provocatorio film a tinte erotiche Do Nui Mat (Taste of money) del sudcoreano Im Sang-soo, dato a 26.00, ex aequo con il terzo film di Lee Daniels, il drammatico southern thriller, condito di violenza e sesso esplicito, The Paperboy, scritto da Peter Dexter, autore anche del romanzo semiautobiografico da cui è tratto, e con Paradies Liebe, del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico austriaco Ulrich Seidl, pellicola ambientata in Kenya e dedicata al fenomeno delle "sugar mamas".

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