Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MARAFFA: SINCERO E SOPRATTUTTO FRANCO DAL 1956, I VERI SCONFITTI SONO LORO

Gioiosa Marea (Me), 12/05/2012 -
Nel periodo di preparazione delle liste e durante la campagna elettorale solo poche volte sono intervenuto pubblicamente nei vari dibattiti che si sono accesi sulla rete. Questo perchè il più delle volte erano questioni sollevate in modo strumentale, altre dettate a difendere posizioni o idee che poco avevano a che vedere con il momento delicatissimo della competizione elettorale, la dove gente rispettabilissima si esponeva per dare il proprio contributo.

Ma a poche ore dalla proclamazione del nuovo sindaco e a bocce ferme mi piace fare delle considerazioni.

La prima riflessione mi è stata suggerita da una frase rivoltami da una signora dai capelli d'argento :- La politica, nella fase elettorale può e deve cercare i voti, ben altra cosa e “raccogliere consensi”. E' una frase che ho fatto mia e che mi ha accompagnato per tutta la campagna elettorale.

Troppo spesso, la politica in generale e i singoli soggetti dimenticano di seminare sul territorio quel seme fatto di impegno quotidiano di presenza costante e di partecipazione ai veri problemi della gente comune.

Io, che avevo alle spalle solo una piccola esperienza elettorale che risale agli anni ottanta, ho avuto la voglia e il piacere di rimettermi in gioco nel cercare di dare il mio contributo di fatto di idee e di impegno. Credo di aver raccolto il giusto consenso, manifestatomi da quasi cento persone che in modo incondizionato e democratico hanno scritto MARAFFA su una scheda elettorale.

Troppo spesso durante la campagna elettorale ho sentito frasi del tipo: “Questi sono i miei voti” - “Ti ho trovato in quella famiglia e non ti ho toccato” - Tu non mi hai portato i voti – “ Quello ha i voti” o peggio ancora - “Quella è una lista scarsa” - “Quella è una lista indegna”.

I voti non sono di nessuno, i voti non si portano a nessuno i voti appartengono alle singole persone, non ci sono liste scarse o liste buone ne tanto meno indegne, sono scarsi, con poco intelletto ed indegne quelle persone che pronunciano questi aggettivi nei confronti di altri individui.

Sono sotto gli occhi di tutti i risultati elettorali che sono oggetto di studio da parte degli addetti ai lavori e di curiosità da parte della gente comune.

Credo che sia giusto che la politica si interroghi sul risultato elettorale e lo svisceri nei suoi contenuti, a tale proposito ho apprezzato e condiviso l'analisi fatta da Marcello Molica (in arte Vinciguerra D'Aragona) ma a me piace evidenziare il poco consenso ricevuto da personaggi navigati che sono stati penalizzati proprio per la cattiva semina fatta sul territorio e mi riferisco a consiglieri ed assessori degli ultimi quindici anni, cosi come apprezzo e gioisco, con chi pur non possedendo i cosi detti pacchetti di voti o non rappresentando partiti, ha ottenuto un ampio consenso, e scusandomi se dimentico qualcuno vorrei menzionare sei esempi (due per ogni lista) di giovani che si sono messi in gioco e che sono stati premiati: Rosy di Nardo (103) e Annamaria Segreto (114) della lista Un Paese in Comune, Sara Buzzanca (125) ed Egizio Rottino (95) della lista Uniti per Gioiosa, Lucrezia Molica (66) e Davide Ventura (64) della lista Sarà Gioiosa.

Li incontravo nei giorni della competizione elettorale e li osservavo compiaciuto, il giorno dello scrutinio gli ho visto il viso solcato dalle lacrime di gioia per alcuni e di delusione per altri, ma a tutti, vincitori e vinti deve andare il nostro grazie perchè hanno avuto il coraggio la voglia e la passione di spendersi.

Una riflessione a voce alta la voglio dedicare al sindaco Ignazio Spanò. É una considerazione per certi aspetti dovuta per altri necessaria.

Sono stato in questa campagna elettorale additato come espressione della vecchia amministrazione e quasi accusato di non aver spiegato le ragioni vere delle mie dimissioni avvenute tre anni fa. Per i distratti o poco attenti riporto uno spaccato della mia lettera di dimissioni:

“ho raggiunto la consapevolezza di essere io a non riuscire ad adeguarmi ad un agire che non muta e non sono capace di condividere.

Ci sono valori e principi che ho da sempre ritenuto irrinunciabili e che non posso barattare con una poltrona alla quale non mi sento incollato. Per queste ragioni, pur confermandole una stima personale ed un affetto che rendono più dolorosa la mia scelta, le rimetto, irrevocabilmente, il mandato di Assessore Municipale di Gioiosa Marea da lei conferitomi.

Si leggono chiaramente in queste poche righe le ragioni vere delle mie dimissioni, cosi come appare chiaro che Franco Maraffa, in modo chiaro e leale, ha preso una posizione precisa e netta.

Stessa cosa non si può affermare sul comportamento di altri amministratori e mi riferisco a coloro che pur mantenendo la loro poltroncina hanno, in modo sleale, assunto un atteggiamento ambiguo usando la figura del Sindaco Ignazio Spanò come capro espiatorio per scaricare su di lui responsabilità che quanto meno andavano condivise.

L'amarezza che mi ha accompagnato in questi anni ha avuto il suo punto massimo, quando durante gli incontri televisivi e nei comizi pubblici, quelle stesse persone ben collocate nella lista Gioiosa un paese in comune e soprattutto nella lista Uniti per Gioiosa, si professavano il nuovo e prendevano le distanze dal Sindaco Spanò.

Mi hanno ferito le parole e gli atteggiamenti del candidato sindaco Bruno Lena, il quale, lui ed il gruppo ristretto che lo sosteneva avrebbero fatto bene a rinunciare alla candidatura se proprio non si riconoscevano nel modo di amministrare del sindaco Spanò, invece di accettarne l'appoggio e le candidature.

Io del periodo trascorso al fianco di Ignazio Spanò ne vado fiero, ho avuto il piacere e l'onore di lavorare con un uomo che ha dedicato dieci anni della sua vita a questa comunità. E non voglio elencare le cose che abbiamo fatto o che abbiamo provato a fare, sono nei ricordi di tutti.

L'unico rammarico che mi resta è quello che Ignazio Spanò non ha percepito che Gioiosa Marea aveva il bisogno e la necessità di essere amministrata con vigore, positività e soprattutto prendendo delle decisioni coraggiose anche se impopolari.

Non l'ha capito lui, ma cosa ancor più grave non l'hanno capito quei fidati amici che adesso si volevano professare il nuovo e il cambiamento nascondendosi dietro la faccia di una persona onesta ed in buona fede qual'è Bruno Lena, e bene a fatto la comunità gioiosana a non premiarli elettoralmente. Perchè queste elezioni le ha vinte Eduardo Spinella e la lista Gioiosa un paese in Comune , ma i veri sconfitti sono loro e non Ignazio Spanò.

Sincero e... soprattutto Franco dal 1956

Franco Maraffa

Commenti

  1. comunicato molto ambiguo e poco chiaro, quando si fanno queste lettere aperte bisognerebbe fare i nomi e cognomi.Alcuni passi veramente poco chiari tipo
    "Stessa cosa non si può affermare sul comportamento di altri amministratori e mi riferisco a coloro che pur mantenendo la loro poltroncina hanno, in modo sleale, assunto un atteggiamento ambiguo usando la figura del Sindaco Ignazio Spanò come capro espiatorio per scaricare su di lui responsabilità che quanto meno andavano condivise. " ma sopratutto quando si scrive "Perchè queste elezioni le ha vinte Eduardo Spinella e la lista Gioiosa un paese in Comune , ma i veri sconfitti sono loro e non Ignazio Spanò."LORO CHI?

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