Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi

Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi. Nel marzo 2022, militari dell’Arma dei Carabinieri, notificavano a due ristoratori palermitani un avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo, nell’ambito di un procedimento penale, poiché indagati in concorso per il reato di estorsione. 18/06/2025 - Al contempo, i medesimi militari provvedevano ad operare il ritiro cautelare delle armi e munizioni, regolarmente detenute e, successivamente, la Prefettura di Palermo, ritenendo di condividere la proposta formulata dall’Arma dei Carabinieri, che aveva evidenziato la asserita mancanza dei requisiti necessari a garantire l’affidabilità degli interessati, decretava il divieto di detenzione di armi e munizioni a carico degli imprenditori. Avverso i suddetti decreti prefettizi i ristoratori, assistiti dagli avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza, insorgevano innanzi al T.A.R. Sicilia – Palermo lamentando la violazione delle norme del T.U.L.P.S., ...

MESSINA: IMMORALE L'AUMENTO DELLE INDENNITÀ DEGLI AMMINISTRATORI DELLA PROVINCIA REGIONALE

Messina, 11 maggio 2012 – “Immorale, un comportamento eticamente immorale”. I segretari provinciali di Fp Cgil, Cisl Cisl e Uil Uilp – Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai - usano termini di sdegno definire “l’ulteriore ed ennesimo atto del dirigente della Provincia Regionale che in barba alla crisi locale, regionale e nazionale, aumenta le indennità al Presidente e agli assessori provinciali che in un colpo solo sperperano ulteriori 200 mila euro e fregandosene dei problemi che attanagliano tutto il territorio messinese e delle precarie e disastrose situazioni economico - finanziarie dell'Ente”.

Le Federazioni del Pubblico Impiego non concedono alibi a nessuno. “Non può convincere – sostengono – nemmeno la dichiarazione del presidente quando dice che non era a conoscenza perché una autonoma decisone del dirigente. È eticamente immorale a prescindere che il Presidente, assieme ad alcuni assessori, ha dichiarato voler rinunciare”.

I sindacati ritengono fosse meglio, piuttosto che rideterminare l'aumento delle indennità, occuparsi della gestione del vasto territorio messinese, dei problemi dei precari, dei servizi in favore dei 600 mila abitanti della provincia, della dismissione vera di tutte le partecipate, della rete scolastica provinciale, delle Ato.

“Quanto avvenuto – anticipano i segretari provinciale di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Uilp - ci porterà ad assumere altre iniziative di denuncia che si aggiungono a quelle già poste in essere in riferimento ai comportamenti antisindacali che riguardano la riorganizzazione delle struttura dell'ente, gli incarichi agli esperti che si dicono a titolo gratuito ma servono a rimborsare le spese sostenute per aggiungere la città dalle diverse parti della Provincia. Abbiamo, infatti, chiesto il dato relativo alle spese della politica per rimborsi, consulenze, esperti, esternalizzazioni, partecipate dismesse e rifatte. Ma non ci è stato fornito”.

Il sindacato vuol dire basta a giochi della politica che ormai non convincono nessuno e per questo hanno convocato un'assemblea unitaria per lunedì 14 maggio dove dalle denunce si passerà alle proposte e a ipotizzare percorsi che possano salvare tutto quello che ancora è salvabile per dare certezza e serenità alla popolazione della provincia di Messina.

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