Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

MESSINA: INTITOLATA AL SOTTOTENENTE GIOVANNI CAVALLARO, CADUTO A NASSIRIYA, LA CASERMA DEI CARABINIERI DI GANZIRRI

Messina, 26 maggio 2012 - Nella mattinata di oggi 26 maggio 2012, nel Villaggio Ganzirri di Messina si è svolta la cerimonia di intitolazione della Caserma che ospita la locale Stazione Carabinieri al Sottotenente dei carabinieri Giovanni CAVALLARO, caduto il 12 novembre 2003 a Nassirya (Iraq) ed insignito di Croce d’Onore “alla memoria”.
Alla cerimonia, alla quale hanno presenziato i figli Diego e Lucrezia CAVALLARO, e la vedova del Caduto, Signora Sabrina BRANCATO, erano presenti Autorità, civili, militari e religiose, tra cui il Prefetto di Messina, dott. Francesco ALECCI, il Comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber”, Generale di C.A. Leonardo LESO, numerosi appartenenti alle Forze Armate e di polizia, rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma ed esponenti degli organi di rappresentanza dell’Arma.
Nel suo intervento, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Messina, Colonnello Claudio DOMIZI, ha, in particolare, sottolineato che l’intitolazione della Stazione di Ganzirri rappresenta la testimonianza che l’Arma e lo Stato non dimenticano mai il sacrificio dei loro servitori.

Nello stesso tempo, la celebrazione odierna vuol costituire un richiamo, soprattutto alle nuove generazioni, ai valori su cui si radica tale sacrificio: la difesa della pace e della legalità, cornice ideale per il progresso della civiltà.
Nell’onorare la memoria del Sottotenente CAVALLARO, ha poi aggiunto il Colonnello DOMIZI, i Carabinieri di Messina hanno anche inteso rinnovare l’impegno a servire con instancabile generosità la gente.

Il Comandante Provinciale ha, infine, ringraziato per la calorosa partecipazione i Parroci, i rappresentanti delle Associazioni Antiracket e dei gruppi di volontariato, i Dirigenti scolastici, gli Insegnanti ed i cittadini messinesi, che si sono voluti stringere a fianco delle autorità istituzionali.

Nutrita la presenza di Carabinieri dei Comandi dislocati nella zona, e di labari e vessilli delle associazioni combattentistiche e d’arma, tra cui numerose le Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri provenienti da tutta la provincia e le “Benemerite”.

Numeroso il pubblico intervenuto, certamente giunto con la consapevolezza di partecipare ad un evento particolarmente significativo, reso ancor più toccante dalla conoscenza diretta che molti dei presenti avevano dell’uomo Giovanni CAVALLARO, nato nel vicino Villaggio di Torre Faro.
Gli onori militari sono stati resi da un picchetto in armi, composto da un plotone di Carabinieri in grande uniforme e dalla Banda della Brigata Meccanizzata “AOSTA”.

Particolarmente toccanti sono stati lo scoprimento della targa da parte dei figli e della vedova del Caduto, la lettura della motivazione della concessione della “Croce d’Onore”, e le fasi della benedizione della targa da parte del 2° Cappellano militare capo dell’Arma, Don Salvatore CUNSOLO, le note del Silenzio d’ordinanza in onore ai Caduti e, infine, la lettura della “Preghiera del Carabiniere”.

Il Sottotenente Giovanni Cavallaro ha perso la vita, all’età di 47 anni, nel vile attentato del 12 novembre 2003, a Nassiriyah, a solo settantadue ore dal rientro in Patria.
Figlio della generosa terra siciliana, Giovanni Cavallaro era nato a Messina, nel vicino Villaggio di Torre Faro, da dove parte, nel 1976, per arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri. Presta servizio, per quasi due decenni, presso Unità investigative dell’Organizzazione territoriale nelle province di Torino ed Asti, distinguendosi in molteplici attività investigative, tra quella che consentì di liberare dai sequestratori la piccola Patrizia TACCHELLA.

Dal 2000 al 2003 opera, invece, in più periodi, presso il Reggimento Carabinieri M.S.U. K.F.O.R., di stanza in Kosovo.
Partecipa, quindi, all’operazione umanitaria Antica Babilonia nella lontana Nassiriyah, ove sacrifica la sua vita, insieme ad altri undici militari dell’Arma dei Carabinieri, a cinque militari dell’Esercito Italiano e a due connazionali civili.

Istituita con la Legge 10 ottobre 2005 n. 207, la “Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero” viene conferita con D.P.R. al personale militare e civile delle amministrazioni dello Stato ed a quello funzionalmente dipendente dal Ministero della Difesa che sia deceduto ovvero abbia subito una invalidità permanente pari o superiore all’80 % della capacità lavorativa, per effetto di ferite o lesioni riportate nelle predette circostanze.
La speciale onorificenza è stata concessa al Sottotenente Giovanni CAVALLARO con la seguente motivazione:

“COMANDANTE DEL PLOTONE INFO-INVESTIGATIVO DELL’UNITÀ DI MANOVRA DEL REGGIMENTO M.S.U. IMPIEGATO IN MISSIONE A SOSTEGNO DELLA MARTORIATA POPOLAZIONE IRACHENA NELL’AMBITO DELL’OPERAZIONE “ANTICA BABILONIA”, CORAGGIOSAMENTE CONSAPEVOLE DEI GRAVI RISCHI AI QUALI SI ESPONEVA, SI PRODIGAVA PER ASSOLVERE IL PROPRIO DELICATO INCARICO CON FERMEZZA DI INTENTI, SENSO DEL DOVERE ED ALTISSIMO SPIRITO DI SACRIFICIO.

IL 12 NOVEMBRE 2003, A SEGUITO DI IMPROVVISO ATTACCO AD UNA INSTALLAZIONE DEL CONTINGENTE NAZIONALE, VENIVA MORTALMENTE INVESTITO DAL DEVASTANTE SCOPPIO DI UN’INGENTE QUANTITÀ DI ESPLOSIVO, PROVOCATO PRODITORIAMENTE DA CELLULA TERRORISTICA SUICIDA, SACRIFICANDO COSÌ LA PROPRIA VITA AI PIÙ SACRI VALORI DELL’AMOR DI PATRIA E DELL’ONORE MILITARE.
CHIARISSIMO ESEMPIO DI ELETTA ABNEGAZIONE ED INCONDIZIONATA DEDIZIONE AL DOVERE”.
AN NASSIRIYA – IRAQ, 12 NOVEMBRE 2003
Si sono poi susseguiti gli interventi del Sindaco di Messina, On. Giuseppe BUZZANCA, e dei figli del Caduto, Lucrezia e Diego CAVALLARO.

Particolarmente toccanti le parole di Lucrezia CAVALLARO, che ha recitato una poesia in ricordo del padre (testo della poesia in allegato).
Sentito e commosso, poi, l’intervento di Diego CAVALLARO, il quale, nel sottolineare la quotidiana vicinanza degli uomini dell’Arma, ha ripercorso le tappe della carriera professionale del padre, il quale, ha affermato Diego, non deve essere ricordato dai suoi concittadini messinesi esclusivamente in quanto Caduto a Nassiriya, ma semplicemente per ciò che è stato per loro prima di quel tragico evento: un amico, un vicino di casa, un compagno di scuola.

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