Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

PEDOFILIA/METER TAGLI AI FONDI, CHIUSA LA SEDE DI RAGUSA: RESTO IN ATTESA DI FATTI

Avola (SR), 31 maggio 2012 - “Resto in attesa dei fatti. Ribadendo che a causa dei tagli abbiamo già chiuso - e non che dobbiamo chiudere !! - la sede di Ragusa, - dichiara don Fortunato Di Noto, presidente di Meter - . “E’ una responsabilità che cade tutta sull’Assemblea Regionale Siciliana e sulle Commissioni che così indifferentemente hanno sottratto risorse per la difesa dei bambini. In una Regione che tutti gli osservatori regionali e nazionali la definiscono “la regione degli sprechi”, - continua don Di Noto - tale primato non solo mortifica i siciliani ma i bambini bisognosi di aiuto, sostegno, accompagnamento. Questo genera solo dolore e doppia mortificazione”.

“Un forte dolore e una doppia amarezza” - dichiara don Di Noto - che risponde al presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, intervenuto ieri i con un comunicato stampa riguardo la chiusura della sede Meter di Ragusa a seguito dei tagli ai finanziamenti decisi dalla Regione.

“Nell’ultima assemblea regionale - spiega don Di Noto - i parlamentari hanno deciso di abbassare drasticamente negli ultimi tre anni l’unico finanziamento pubblico che l’associazione riceve. Un fallimento e una mortificazione perché quei soldi pubblici appartengono ai bambini. Ci sono aumenti in tanti settori ed è doppiamente mortificante pensare che si tagliano fondi per la tutela e difesa dei bambini”.

Don Di Noto ha lanciato ieri un appello al presidente Giorgio Napolitano perché “intervenga contro questo attacco politico al cuore di Meter che ormai da diversi anni si protrae senza alcuna ragione plausibile”.

L’associazione Meter è in atto di “mobilitazione generale” e nonostante le dichiarazioni del Presidente Lombardo si riunirà in un’assemblea pubblica in Piazza S. Giovanni il prossimo 5 giugno alle ore 19,00 a Ragusa.

Raffaele Lombardo, con un comunicato stampa, ha voluto rassicurarci e ha “auspicato che l’Assemblea regionale si assuma le proprie responsabilità.”

La risposta di don Di Noto: “Resto in attesa dei fatti”.

Commenti

  1. don Di Noto si faccia sentire per Meter e per i piccoli, L'ARS dovrebbe finanziare le eccellenze e non "i clienti" Siamo con lei tutti i siciliani onesti. vedendo il video al momento dell'emendamento, mi sento schifato di questa classe politica abominevole e squallida. Coraggio i siciliani per bene siamo con lei.

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  2. Sarebbe più opportuno che i fondi andassero ad un ente che non fosse alle dirette dipendenze del clero... Non ho intenzione di generalizzare... Ma per favore, tenete i bambini lontani dai preti!

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  3. si vegogni di quello che ha detto, perchè proprio grazie a don di noto (che è del clero)è uscita la melma dell'indifferenza e della pedofilia, anche nella chiesa.
    Si vergogni per questa grave affermazione.
    Si ricordi che è grazie a lui mettendoci la faccia che oggi tutti sono contro la pedofilia.

    E ribadisco, si vergogni per tutti quei bambini che sono stati aiutati da MEter e don Di Noto con i fatti, e non con i soldi.

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