Patti (Me), 16 Maggio 2012 - L'eterna vicenda dei malvagi puniti e dei buoni che non hanno consolazione è il tema al centro di un "Re Lear", presentato dal Liceo Classico Statale "F. Maurolico" di Messina, lavoro che tradisce un po' le attese, sia per la difficoltà di un'opera che è di per sé impegnativa, sia per alcune scelte registiche. Fermo restando il buon intendimento della regia, teso a mettere a fuoco l'importanza dell'amore nel rapporto padri – figli così come della gestione legittima del potere, in realtà la riduzione è risultata semplicistica e la recitazione ha determinato la caduta di spessore degli stessi personaggi. Solo il buffone, interpretato da una ragazza, ha saputo rialzare il tono complessivo, facendo anche da commentatore finale del dramma. Su una scena, animata dall'uso sapiente di tre pedane mobili, un Re Lear in abiti moderni non ha potuto attingere neanche da aiuti esterni la maestosa drammaticità del personaggio. Eppure l'inizio, ben sottolineato da antichi canti inglesi, aveva fatto sperare meglio.
Il Liceo Ginnasio "Colajanni" di Enna ha presentato " Frankstein. The Creature. Il tema di Frankstein è stato scelto per sottolineare il problema dell'accettazione del diverso e del rapporto padre-figlio e autore personaggi. "Frankenstein, the creature" è frutto di un lavoro laboratoriale portato avanti dai professori che curano il laboratorio Rosanna Zerilli Rosanna e Giuseppe Musmeci sul testo di M. Shelley contaminato con P.P.Pasolini e Sandro Penna. Se il superamento del limite imposto all'uomo dalla natura è stato affrontato in modo generico, ben più efficace è stata la rappresentazione del rapporto "creatore-creatura", soprattutto nell'angosciante dialogo in cui "the Creature" rivendica quasi il diritto di essere amato da chi l'ha generato. Ed ecco allora l'intreccio dei corpi, spalla contro spalla, quasi a tentare un rapporto e a sollecitare anche il pubblico su un tema così attuale.
Scena vuota, cuscini sparsi a terra, bacinelle con le spugne, lampadine tascabili per sottolineare il viso nel buio, costumi quasi atemporali e musiche moderne confermano il buon livello del lavoro e la funzione educativo-formativa del laboratorio teatrale di Enna che, con il Maurolico, di cui negli anni si sono apprezzate tante belle performance, è tra i più fedeli all'appuntamento con Tindari TeatroGiovani.
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