Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CASO INGV-GELMINI: UNA LAUREA IN SCIENZE MOTORIE È UN TERREMOTO MA NON L'INFERNO

Roma, 20/06/2012 – Chi avesse voglia di eccepire o mettere in burla la nomina di Massimo Ghilardi a direttore generale dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, poiché sostenuta o voluta dall'ex ministro alla Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini, dica che Ghilardi ha tendenze criminali, che è un incapace, un raccomandato, un indegno, inadatto. Lo dica, ovviamente, se ciò gli risulta, se ha gli elementi per dirlo.

Dica che la Gelmini lo ha voluto perché bresciano, suo conterraneo e "pupillo", che la sua concittadina Maria Stella Gelmini ha fatto fuori scrittori e poeti del Sud dai programmi scolastici. Dica che “ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo” ma non dica che Massimo Ghilardi è abietto, esecrabile o inadatto perchè laureato in Scienze Motorie (senza nemmeno considerare che è pure laureato in Sociologia Politica).

Ma seconda (o prima) laurea a parte, fa davvero specie di questi tempi sentire ancora gente che sa leggere e scrivere avere pregiudizi per l'insegnate di ginnastica o peggio per un laureato in scienze motorie, senza considerare quanto tale laurea sia attuale e ricca di competenze. E comunque, come direbbero gli insegnanti di ginnastica (o orde di loro allievi) "Two is meglio che one".

Questa società che ci scivola sotto i piedi riesce a metabolizzare senza disagio che un esercito di avvocati occupi i posti della politica, che un laureato in filosofia faccia il leader di partito o il presidente della Camera dei Deputati (cosa che non ci scandalizza né ci turba) ma storce vorticosamente il naso al cospetto dell'insegnante di ginnastica.

Senza comprendere che l'insegnante di ginnastica non esiste più o non è mai esistito, che il vero limite non appartiene al laureato in scienze motorie ma a chi storce il naso, perché dimostra di non essere riuscito a superare una visone della società confinata all'esperienza scolastica, alla stanza del dovere, dentro alla quale orde di giovani vengono stipati alle ore 8.15 circa per essere liberati intorno alle 13.30, con la principale preoccupazione che anche per oggi non si siano “fatti male”, che i registri siano a posto, che il programma, almeno sulla carta, risulti svolto.

Se questa fosse l'evoluzione fatta da chi ancora considera folk la figura dell'insegnante di ginnastica, o del laureato in scienze motorie, faremmo bene a non affidare mai a tali 'personalità' nemmeno compiti di facile svolgimento. E tanto meno quello di direttore generale dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

All'ex ministro Maria Stella Gelmini, seppure la 'nomina' di Massimo Ghilardi fosse discutibile, riconosceremmo il coraggio delle proprie azioni e la condivideremmo. Al pari dell'ex ministro Luigi Berlinguer che ha scritto il proprio nome nel 'registro' dei ministri di serie A (per dirla col linguaggio dello sport), per avere trasformato in laurea in scienze motorie quello che fu il diploma Isef, cambiando la qualità e la storia dell'università italiana e della scuola stessa.

Se volessimo dirla invece in termini sismici, diremmo che una simile nomina è un terremoto poiché entra in maniera 'sconvolgente' negli 'usi e i costumi' della nostra società, rinnovandola e rendendola più civile.

A volte l'emancipazione e il progresso hanno un nome e un cognome. E scandalizzano, perché sconvolgono lo stagno putrescente ma... rassicurante, dentro al quale sguazzavamo.

d.m.c.
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