Biologi della Sicilia: nessuna norma consente ai farmacisti di erogare prestazioni sanitarie a carico del SSN in ambienti esterni

IL TAR PALERMO ACCOGLIE IL RICORSO PROPOSTO DA FEDERBIOLOGI E ALCUNE STRUTTURE CONVENZIONATE - CON L’INTERVENTO AD ADIUVANDUM DELL’ORDINE DEI BIOLOGI DELLA SICILIA - ED ESCLUDE LA POSSIBILITÀ DI EROGARE PRESTAZIONI SANITARIE A CARICO DEL SSN IN LOCALI ESTERNI ALLE FARMACIE.  22/04/2025 - Nel 2024 Federbiologi e diverse strutture sanitarie specialistiche hanno impugnato gli atti dell’Assessorato Regionale della Salute con cui era stata prevista, tra l’altro, la possibilità delle farmacie di somministrare - anche fuori dai locali della farmacia stessa - i “test autodiagnostici” (ovvero i test gestibili direttamente dai pazienti) nonché di erogare altri servizi sanitari (telemedicina, holter cardiaco, elettrocardiogramma, spirometria, indagini strumentali ecc.). Nell’ambito dei suddetti giudizi, è intervenuto, chiedendo l’accoglimento del ricorso, l’Ordine dei Biologi della Sicilia, difeso dall’avv. Girolamo Rubino.  In particolare, l’avv. Rubino - nell’interesse dell’Ordine dei ...

DON PINO PUGLISI SARA' BEATO E LA CONTRADA DELLA MADRE GIOISCE

Palermo, 28/06/2012 - Sua santità Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei santi a promulgare il decreto relativo al martirio di Padre Pino Puglisi poiché ucciso "in odio alla fede". Don Pino Puglisi, il sacerdote palermitano ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, sarà Beato senza dovere aspettare i passaggi richiesti per il riconoscimento dei requisiti.

E' in festa per questo la comunità siciliana e lo è particolarmente la città di Piraino, in provincia di Messina, dove, nella contrada San Costantino, nacque la signora Maria Fana, madre del Sacerdote ucciso dalla mafia.

Proprio qua, il 17 maggio 2009, si svolse la cerimoni solenne di commemorazione della signora Maria Fana. Una commemorazione, non nostalgica, voluta per diffondere il messaggio semplice e forte di Don Pino Puglisi che non è stato un prete “antimafia” ma un sacerdote che profondeva amore per aiutare i giovani. Nell'occasione una messa venne celebrata in piazza da Mons. Ignazio Zambito, Vescovo di Patti. Alla Santa Messa seguì la scopertura di una lapide commemorativa presenti i familiari di Don Pino Puglisi.

“L’annuncio della beatificazione di don Pino Puglisi è una notizia che non può che far piacere a tutti i cittadini onesti. Rende merito a un sacerdote che si è speso senza riserva alcuna per il bene dei giovani di Brancaccio e che ha lasciato un segno indelebile a Palermo. Lo ha fatto consapevole del rischio e questo lo rende ancor più meritevole di essere ricordato e onorato, anche e soprattutto dalla Chiesa”.

La Presidente della Commissione Antimafia Europea, Sonia Alfano, plaude alla promulgazione del decreto relativo al martirio di don Puglisi, perché ucciso ‘in odio alla fede’.

“Conosco bene la vicenda di don Puglisi - dichiara l’on. Alfano. Pochi anni fa ho incontrato in carcere i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, che per quel delitto sono stati condannati all’ergastolo. Mentre Filippo si è dimostrato estremamente chiuso, Giuseppe invece sembra più predisposto al dialogo. Per questo - conclude - mi auguro che possa presto intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia”.

“Padre Pino Puglisi non sopportava la cultura mafiosa che costringe migliaia di persone a vivere nella povertà e nell’ingiustizia, che inquina la vita dei quartieri ed il futuro delle nuove generazioni. La notizia della sua beatificazione è il riconoscimento ufficiale del valore evangelico della sua attività pastorale ed educativa”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia.

“Quando con i ragazzi della Fuci di Palermo – aggiunge Lumia – avemmo la possibilità di conoscerlo bene e di lavorare con lui fummo colpiti dalla sua capacità di suscitare entusiasmo attorno ad un progetto e di coinvolgere tante persone anche in quartieri difficili come Brancaccio. Capimmo sin da subito la straordinarietà della sua testimonianza: combattere la mafia e promuovere il benessere della comunità attraverso l’emancipazione della persona dalla cultura della prepotenza e dell’ingiustizia, perché ognuno potesse sperimentare la bellezza dei diritti e delle libertà. Per noi giovani universitari e per tutti fu un modello di impegno civile, un punto di riferimento”.

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