Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

GIOIOSA MAREA: IL TAR DÀ TORTO AL GENIO CIVILE E ANNULLA LA SOSPENSIONE DEI LAVORI DEL MUNICIPIO


L'ingegnere capo del Comune gioiosano, Francesco Ballato, aveva pubblicamente denunciato penalmente e civilmente l'abuso, sporgendo querela presso la Caserma dei carabinieri di Gioiosa Marea. I lavori rimangono tutt'ora sospesi in attesa delle decisioni del tribunale ordinario. Ballato, che ravvide subito illegittimo e prevaricatore l'ordine di sospensione, non esitò a presentare un'ampia e dettagliata querela verbale affiggendola pubblicamente

Gioiosa Marea (Me), 22/06/2012 – Il TAR di Catania ha accolto la sospensiva chiesta dal Comune di Gioiosa Marea avverso il provvedimento con cui il Genio civile di Messina aveva ordinato la sospensione dei il lavori di ristrutturazione del 'vecchio' palazzo municipale gioiosano. Con ordinanza di oggi la prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale di Catania si è pronunciato sul ricorso n. 1194 del 2012, con cui il Comune di Gioiosa Marea, rappresentato e difeso dall’avv. Arturo Merlo, domiciliato presso l'avv. Egidio Incorpora a Catania, si opponeva all'ordinanza con cui l'ufficio del Genio Civile di Messina aveva sospeso i lavori di ristrutturazione dell'edificio comunale, ordinando “l’annullamento previa sospensione dell’efficacia, dell’ordinanza dell’Ufficio del Genio civile di Messina n. 24500/12, comunicata con nota di accompagnamento prot. 0039045 dell’1.02.2012, successivamente pervenuta al Comune ricorrente.”

“Ritenuto che ad un primo sommario esame della controversia il ricorso presenta profili di fondatezza con riferimento alla prima censura dedotta; che sussiste il danno grave ed irreparabile – si legge nella sentenza del TAR - il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia sezione staccata di Catania accoglie l’istanza cautelare e, per l’effetto, sospende l’esecuzione dell’impugnato provvedimento.”
Il TAR ha inoltre fissato per la trattazione di merito del ricorso la prima udienza pubblica del mese di novembre 2013 e condannato al pagamento delle spese della presente fase cautelare, che liquida in Euro 1000 oltre accessori di legge.
Come si ricorderà, lo scorso mese di marzo era stata sostenuta la mancanza dei permessi di legge da parte del Genio Civile di Messina per l'esecuzione dei lavori anzidetti e i Carabinieri di Gioiosa Marea avevano posto sotto sequestro il palazzo municipale, in fase di ristrutturazione e consolidamento: il Genio Civile di Messina aveva emesso un'ordinanza di sospensione dei lavori per presunta violazione dll’art. 18 (LR 7/2033 art. 32), "mai notificata”, come affermava l'ing. capo del Comune di Gioiosa Marea, ing. Francesco Ballato.

E proprio l'ingegnere capo del Comune gioiosano, Ballato, aveva pubblicamente denunciato penalmente e civilmente (con costituzione di parte civile) il Genio Civile, facendo presente di avere depositato nei termini tutte le richieste e le documentazioni previsti dalla legge. Non avendo ricevuto alcuna comunicazione di difformità né ostativa per l'esecuzione dei lavori, l'ufficio tecnico del Comune di Gioiosa Marea, com'è nella norma, si era ritenuto legittimato a dare l'avvio ai lavori.

Con tali motivazioni l'ing. Francesco Ballato aveva sporto querela presso la Caserma dei carabinieri di Gioiosa Marea, riservandosi ogni atto successivo, in sede giudiziaria, nei confronti del Genio Civile di Messina: una querela orale, presentata il 9 marzo 2012 “in relazione al sequestro dei locali del palazzo comunale, scaturito da una presunta sospensione dei lavori emessa con ordinanza del Genio Civile di Messina, per presunta violazione dll’art. 18 (LR 7/2033 art. 32), mai notificata.”
L’ing. Ballato nella stessa querela faceva presente che l’ufficio tecnico di Gioiosa Marea aveva provveduto a depositare presso l’ufficio del Genio Civile di Messina gli elaborati relativi al progetto di ristrutturazione del palazzo comunale in data 27/7/2011; che il deposito ai sensi della legge 1086/1971, art. 4, era stato effettuato presso il Comune di Gioiosa Marea.

“Non avendo ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’ufficio del Genio Civile di Messina, nei termini prescritti dall’art. 32 della richiamata legge regionale 7/2003, - afferma ancora nella querela l’ing. Ballato - il deposito degli elaborati presso il predetto ufficio del Genio Civile di Messina costituisce autorizzazione di fatto, all’esecuzione dei lavori ai sensi dello stesso art. 18.”

“Per quanto sopra nessuna violazione può essere addebitata al denunciante, concretizzandosi pertanto un sostanziale abuso d’ufficio da parte dei soggetti firmatari dell’ordinanza di sospensione. Sono stato vittima di abuso d’ufficio in data 01/02/2012. Mi riservo la costituzione di parte civile nell’instaurando procedimento penale per il riconoscimento del danno” - scrive ancora l'ingegnere capo.

Così si conclude nella sostanza l’atto di querela dell’ing. Ballato, che capovolge i termini della questione, passato da ‘denunziato’ a denunziante, vittima di abuso d’ufficio, dando luogo ad un'azione coraggiosa e di effettiva tutela della sua azione dirigenziale e al contempo degli interessi della comunità gioiosana, che si vede gravemente lesa negli interessi collettivi e morali.

La sospensione dei lavori di ristrutturazione (che rimangono tutt'ora sospesi in attesa delle decisioni del tribunale ordinario) arreca un danno rilevante alle casse del comune gioiosano, come è facile comprendere.

Contro ciò e contro un atto che Ballato ravvide subito illegittimo e prevaricatore, l'ingegnere capo non esitò a presentare un'ampia e dettagliata querela verbale affiggendo il documento presentato ai Carabinieri in sede pubblica, dimostrando coraggio e trasparenza.

d.m.c.
____

Commenti

Posta un commento

NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.