Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

IL CASO DI ATTILIO MANCA TORNA A 'CHI L'HA VISTO?' ALLA LUCE DI IMPORTANTI NUOVI ELEMENTI

05/06/2012 - Mercoledì 6 Giugno 2012, alle ore 21, su Rai3, la trasmissione "Chi l'ha visto?" dedicherà un servizio al caso di Attilio Manca. In studio saranno presenti il fratello dell'urologo ucciso dalla mafia, Gianluca e la madre Angela


Attilio Manca come Denis Bergamini? È stato suicidato? A Chi l'ha visto? mercoledì 6 giugno alle 21.05 su Rai3, la strana storia del giovane urologo, brillante, in carriera, trovato morto nella sua casa di Viterbo. Secondo la procura si è trattato di una overdose letale di droga e tranquillanti, e, dunque, di un suicidio, visto che il medico sapeva a cosa sarebbe andato incontro. Per i familiari invece è una messinscena. Qualcuno si è fatto operare o medicare da Attilio Manca, e poi se ne è sbarazzato. Nel corso della puntata, inoltre, aggiornamenti sulla tragedia di Brindisi...................
(Dal sito della trasmissione di Rai3 'Chi l'ha visto?'): L'11 febbraio 2004 il dott. Attilio Manca, giovane e brillante urologo originario di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), aveva una cena con il professor Ronzoni, alla quale però non si è presentato. Il giorno seguente è stato trovato privo di vita nella sua casa di Viterbo, ucciso da una iniezione letale. Su un tavolo i suoi strumenti di lavoro, aghi e filo per suture che non teneva mai in casa. I genitori, intervenuti durante la trasmissione, hanno riferito che alle 20 del 10 febbraio 2004 Attilio Manca avrebbe mandato un messaggio a un collega dicendo che sarebbe andato a Roma, aggiungendo di non avere intenzione di dormire a casa sua perché l'indomani mattina aveva un intervento delicato da effettuare.

Non avrebbe detto a nessuno di che intervento si trattava né in quale clinica avrebbe dovuto operare. Di Attilio Manca non si sa nulla da quella sera fino al ritrovamento del suo corpo e per questo si cercano testimoni che lo abbiano visto in quelle ore. Attilio Manca non ha più risposto al telefono e ha effettuato, verso le 9,30 dell'11 febbraio, una sola strana chiamata alla madre in Sicilia per chiederle di far riparare la moto che lui aveva nella casa al mare, a Tonnarella, nel comune di Terme Vigliatore (Messina). Poichè la moto è risultata in perfette condizioni si è pensato che la chiamata potesse avere il significato di un messaggio ancora da decifrare.

I gruppi mafiosi che operano nella zona di Barcellona Pozzo di Gotto hanno avuto spesso un ruolo importante a livello regionale, come in occasione dell'attentato a Giovanni Falcone, per il quale fornirono i detonatori. I genitori di Attilio Manca temono che la sua misteriosa morte possa essere collegata alla eventuale necessità di uno specialista in urologia da parte di Bernardo Provenzano dopo la sua operazione alla prostata in Francia.

Nel dicembre 2011 il gip Salvatore Fanti ha archiviato la posizione di quattro dei dieci indagati, disponendo nuove indagini sugli altri sei. L’accusa formulata dal pm Renzo Petroselli è di aver ceduto stupefacenti all’urologo originario di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) trovato morto in casa nel 2004 a Viterbo. La famiglia ha sempre smentito che facesse uso di droghe e che avesse propositi suicidi.
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Nel corso della trasmissione di Michele Santoro 'Servizio Pubblico', presenti in studio il fratello e la madre di Attilio Manca, la grande svolta: la 'testimonianza' anonima della presenza di Bernardo Provenzano nella zona di Viterbo nello stesso periodo in cui il boss si ritiene sia stato operato e convalescente per un cancro alla prostata, operato a Marsiglia e degente per tale grave patologia nel circondario laziale.
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Al momento non c'è nessuna relazione tra Bernardo Provenzano e la morte del dottor Attilio Manca. Secondo il fratello dell'urologo, se ci fossero le prove di una permanenza a Marsiglia del medico, ai tempi, il procuratore Grasso avrebbe fatto qualcosa per capire la verità sulla vicenda. (Servizio Pubblico)

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