Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MESSINA, A PONTE SCHIAVO UN CANTIERE CLAMOROSAMENTE FERMO DA MESI

Messina, 17/06/2012 - In data 29-11-2010 veniva stipulato un Protocollo di intesa tra il Comune di Messina e la Provincia Regionale di Messina, finalizzato alla realizzazione nel villaggio di Ponte Schiavo di un’ area attrezzata a verde, da allestire in un terreno della Provincia Regionale posto a fianco della scuola media Leonardo da Vinci, grazie alla collaborazione della società FIRE S.p.A. che metteva a disposizione la somma di 75 mila euro a titolo di donazione per arredare l’area suddetta.

Secondo quanto stabilito dal suddetto protocollo, l’area in questione rimaneva nella proprietà della Provincia Regionale che si sarebbe dovuta occupare della recinzione e dell’accesso diretto sulla S.S. 114; il Comune invece avrebbe dovuto garantire la manutenzione ordinaria e l’ATO 3 si sarebbe dovuto occupare della pulizia. Il progetto prevedeva la realizzazione, entro il mese di marzo 2011, di un’area ludico ricreativa dotata di pista da jojjing, percorso ciclabile, servizi igienici, altalene, scivoli, fontanelle ed alberi.

Tutto ciò premesso si manifesta profonda amarezza nel constatare che, a distanza di oltre un anno e mezzo dall’ annuncio di avvio dell’iter relativo alla realizzazione della suddetta opera, non solo i lavori sono incompleti, non essendo stati ultimati ma, cosa ancora più grave, da circa sei mesi il cantiere è clamorosamente ed inspiegabilmente fermo, non essendovi più la presenza quotidiana delle maestranze della ditta incaricata ad eseguire i lavori.

All’interno della superficie destinata al nuovo progetto vi è uno scenario di desolazione ed uno stato di abbandono ha preso il sopravvento sul cantiere che si presenta con l’erba cresciuta a dismisura che prolifera dappertutto e gli arredi collocati che giacciono inanimati all’interno dello spazio. Inoltre il cancello d’ingresso - lato S.S. 114 - è facilmente valicabile, con conseguente potenziale pericolo per la salvaguardia degli arredi già installati.

Giova fare presente che all’interno della suddetta area, prima che iniziassero i lavori per la realizzazione del parco attrezzato, insisteva un campo di calcio in terra battuta, che rappresentava una vera e propria memoria storica del villaggio, tanto che nel mese di Giugno 2010, in un momento in cui, è bene precisare, non si era ancora a conoscenza della volontà di avviare l’iter per la costruzione dell’area a verde, il “Comitato Uniti per Ponte Schiavo” inoltrava al Comune ed alla Provincia una petizione, (a cui non è stato dato evidentemente seguito), firmata da 220 cittadini, finalizzata alla sistemazione del campo di calcio ed alla creazione di un vero e proprio impianto sportivo attrezzato, piscina compresa, da dare in gestione eventualmente ad un’associazione sportiva che ne potesse curare la manutenzione.
E’ bene mettere in risalto non soltanto lo scoramento della comunità, che era convinta di poter usufruire dell’area attrezzata già nel corso dell’imminente stagione estiva, ma anche un problema di sicurezza ed il rischio in atto per la pubblica incolumità, posto che il cantiere versa in stato di abbandono con materiali sparsi tutt’intorno all’area. Così come non si può non sottolineare il rammarico per tale incresciosa situazione anche in considerazione del nobile gesto compiuto dalla società che ha donato la somma necessaria, dimostrando grande sensibilità e generosità.

In data 20 Gennaio 2012, si apprendeva da un organo di informazione che la Provincia Regionale assicurava che il fermo del cantiere era dovuto a piccoli intoppi che presto sarebbero stati superati dalla Direzione Lavori.

Ciò posto, poiché si reputa che i cittadini debbano essere messi a conoscenza delle vicissitudini relative ad un’opera che insiste in un’area pubblica, si chiede con forza di conoscere anzitutto la motivazione che ha portato al blocco totale dei lavori nel lontano mese di Dicembre e, poiché la situazione di abbandono in cui versa l’area non è più tollerabile, si invitano gli Enti interessati a mettere in atto tutte le determinazioni necessarie a porre fine a tale stato di impasse ed a prodigarsi urgentemente, tenendo nella giusta considerazione gli abitanti della comunità suddetta, riponendo il massimo impegno per risolvere i problemi di qualsivoglia natura che hanno determinato lo stop del cantiere, al fine di riavviare nel più breve tempo possibile l’iter di realizzazione del parco attrezzato.

E’ evidente che non sarebbe tollerabile il malaugurato scenario di un’opera incompiuta che si rivelerebbe davvero un’amara e sciagurata beffa per una comunità che è già stata costretta a patire notevoli danni e disagi in occasione dell’alluvione dell’1 ottobre 2009, posto che il parco attrezzato, nonostante la petizione del Comitato “Uniti per Ponte Schiavo” andasse in un’altra direzione, rappresenterebbe comunque un’opera di riqualificazione ed un’occasione di svago ed incontro per gli abitanti della zona e dei villaggi limitrofi.

Si chiedono, inoltre, notizie sull’iter del modello per la presentazione dell’intervento progettuale relativo alla costruzione di un impianto sportivo – campo polivalente coperto – da realizzarsi in un’area limitrofa al suddetto parco attrezzato, (dove ad oggi vi è un campetto altrettanto abbandonato) approvato dalla Giunta Provinciale con deliberazione n. 47 del 28 aprile 2011, nell’ambito del PON sicurezza per lo sviluppo – obiettivo convergenza 2007-2013 - Progetto Quadro “Io Gioco Legale” – Obiettivo Sud, dell’importo complessivo di 467.000 euro.
In attesa di immediato riscontro e nella speranza che le suddette non rappresentino le ennesime opere annunciate ma non portate a compimento, distinti saluti.
Dario Restuccia
(Responsabile Comitato “Uniti per Ponte Schiavo”)

P. S.
Rispetto al contenuto della suddetta nota, vi è da aggiungere che proprio ieri abbiamo notato che è stata divelta una panchina (come da foto allegata) ed all'interno della villa vi sono dei tombini profondi che sono pericolosi (altra foto allegata).

Ciò conferma l'abbandono totale della villa, il pericolo per la pubblica incolumità ed i facili danneggiamenti cui sono sottoposti gli arredi installati.

Commenti