Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CATENO DE LUCA RINVIATO A GIUDIZIO: “NON MI COGLIE DI SORPRESA, LA TRAPPOLA POLITICA È STATA ORDITA CON SAPIENTE DOVIZIA”

20/07/2012 - In data odierna il GUP Massimiliano Micali ha disposto il rinvio a giudizio dell’On. Cateno De Luca unitamente ad altri 16 ex amministratori, funzionari ed ai componenti dell’ex Commissione Edilizia del Comune di Fiumedinisi nell’ambito del Procedimento penale 4700/09 riguardante la realizzazione delle difese spondali del Torrente Fiumedinisi e il Contratto di Quartiere.

“Non mi coglie di sorpresa l’odierno rinvio a giudizio – dichiara l’On. Cateno De Luca - in quanto la trappola politica che ha generato il procedimento penale che ha causato anche il mio ingiusto arresto, per come già sentenziato dalla Suprema Corte di Cassazione, è stata ordita con sapiente dovizia da una confraternita rappresentata anche da illustri personaggi dell’alta burocrazia e della politica regionale, che ho sempre contrastato con tutte quelle solitarie battaglie politiche parlamentari, quali le denunzie sulle falsità dei bilanci regionali, di cui, paradossalmente, sono divenute circostanze di grande attenzione politica e giornalistica nonostante fin dal 2006 il peones –Deputato De Luca le avesse evidenziate scontrandosi anche con i poteri politico-affaristici che hanno provocato, tra l’altro, un buco di oltre un miliardo di euro nel bilancio della Regione Siciliana a seguito della scellerata svendita dei beni immobili regionali.

Avevo già più volte denunziato – continua l’On. De Luca – le anomalie e le falsità contenute nelle relazioni delle indagini preliminari, confezionate con il concorso di più ambienti politico-giudiziari, per giungere ad un processo politico che trova la genesi in presunti fatti verificatisi tra il 2005 ed il 2006, divenuti, successivamente, d’attualità giudiziaria, allorquando l’impertinente De Luca si è rifiutato di piegarsi alle potenti volontà politico- affaristiche che hanno ridotto la Sicilia nelle attuali pietose condizioni e che hanno visto nell’attuale Presidente della Regione la sua massima e recente espressione.

Ho sempre combattuto tutte le forme di mafie – aggiunge l’On. De Luca – nella sempre più convinta consapevolezza che la Sicilia possa essere salvata soltanto da quei veri siciliani disposti a sacrificare la propria vita politica e professionale per spezzare la cupola politico–affaristica che ha rubato le risorse di tutti i siciliani ed ha contaminato anche apparati dello Stato, distraendoli dai loro compiti di salvaguardia di quei giovani siciliani in contrasto con questo sistema politico-mafioso.

Ho osato – aggiunge l’On. De Luca – dopo circa otto mesi di religioso silenzio nel rispetto della magistratura, denunziare pubblicamente, come è giusto che faccia un uomo pubblico perseguitato, tutte le anomalie disseminate nei provvedimenti degli Organi Inquirenti messinesi e ciò, probabilmente, è solo servito a far scatenare l’ira della Procura della Repubblica di Messina che, sentendosi assediata, ha ben pensato di aprire altri procedimenti penali di cui potrei, tra qualche giorno, essere vittima.

Nonostante tutto, – conclude l’On. De Luca – continuerò per la mia strada battendomi per i valori in cui credo e che sicuramente saranno rappresentati alle prossime Elezioni Regionali con il progetto “Rivoluzione Siciliana” che intendo portare avanti fino in fondo e senza esitazione anche candidandomi, se è utile, alla Presidenza della Regione Siciliana richiamando così alle loro trasversali e gravi responsabilità l’intera classe politica siciliana che ha governato incessantemente la Sicilia stando un giorno in maggioranza ed il successivo all’opposizione.

On. Cateno De Luca
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20.07.2012 - Il Giudice dell’Udienza Preliminare di Messina, con una motivazione singolare ed anomala, dopo aver riconosciuto la mancanza di una prova d’accusa, non ha prosciolto l’On. De Luca per la incomprensibile ragione della “mancanza della prova di insostenibilità dell’Accusa in dibattimento”.
Attraverso questa “perla” giurisprudenziale si è obliterato il dovere di comparazione tra prova di accusa e di difesa, consumando un’autentica violazione di legge processuale.

L’On. De Luca profonderà ogni impegno, personalmente ed attraverso i suoi difensori, perché nel dibattimento, il cui inizio è stato fissato per il prossimo 24 ottobre, emergano la verità, le ragioni per le quali essa non è stata riconosciuta ed i soggetti che si sono adoperati in tal senso.

Nell’interesse dell’On. De Luca sarà dato corso nell’immediatezza a tutte le iniziative, anche giudiziarie, affinché le erroneità sistematicamente verificatesi nel corso del processo, nell’ambito del quale non sono state risparmiate prove decisive, siano assoggettate al dovuto vaglio degli Organi inquirenti onde individuare le ragioni di una decisione del Giudice dell’Udienza Preliminare, che con la stessa sua motivazione, ha certificato l’esistenza delle ragioni del proscioglimento dell’on. De Luca.

Avv.ti: Prof. Avv. Carlo Taormina
Avv. Tommaso Micalizzi

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