Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

LOMBARDO & CANNABIS: E SE AVESSE DETTO CHE SERVIVA PER NON FARE COME ENZO BIANCO?

13/07/2012 - "Esperienze come questa servono a sdrammatizzare la politica e a rendere più umano ed accessibile il volto di chi governa, troppo spesso eccessivamente impegnato nella gestione delle grandi questioni che quotidianamente coinvolgono una realtà complessa come la Sicilia, da dimenticare anche l’aspetto ludico della vita". Con queste parole il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, giustifica quella che è stata commentata come una battuta fuori di luogo e grave, pronunciata dal presidente attraverso una rete radiofonica seguita e piuttosto diffusa.

Nel corso del programma radiofonico di Radio 24, “La Zanzara”, l'on. Lombardo, alla domanda "Come occuperà il suo tempo il presidente della regione siciliana?", rispondeva: “Non ho mai provato l’ebbrezza di una canna, sarebbe uno dei tanti piaceri che potrei concedermi quando non sarò più governatore della Sicilia. Lasciando la politica, mi dedicherò alla coltivazione della cannabis, anche se nel nostro Paese è illegale".

Apriti cielo, l'affermazione ironica e 'sfidosa', ma proprio per questo inverosimile e non certo promettente di pronti insediamenti campestri di piante eccitanti e redditizie, ha fatto frinire le cicale.

Così il presidente si è visto costretto a tornare sulle sue affermazioni per riportare la calma: "Ho partecipato alla trasmissione La Zanzara su Radio 24 adeguandomi al tono ironico del programma ed assecondando le provocazioni, sempre simpatiche e mai volgari, dei conduttori, in una conversazione dai toni evidentemente surreali, a partire dalle battute dedicate all’uso di marijuana, distante anni luce dal mio modo di concepire la vita" - ha motivato sul suo blog Raffaele Lombardo.

Immaginiamo cosa sarebbe accaduto se avesse pure detto che con la coltivazione di cannabis intendeva finanziare il suo partito, il MPA!

Ma in tale caso avrebbe argomentato, come ha fatto con un’altra notizia del 4 luglio dal titolo “Una quota del gettone va versata al Mpa”, pubblicata dall’edizione di Palermo di Repubblica.

"Ebbene, - avrebbe detto Lombardo - io verso mensilmente e ho versato da diversi mesi 1650 euro della mia indennità al mio partito. E’ scritto che nominati ed eletti lo fanno o dovrebbero farlo, purtroppo lo fanno in pochi. Repubblica ha finito di denunciare questa stranezza dal momento che ho fatto notare come, piuttosto che occuparsi di quanti vogliono liberamente e volontariamente aiutare il loro partito, avrebbero fatto meglio a scandalizzarsi (ma lo hanno fatto poco nelle pagine della cronaca regionale) di qualche parlamentare, forse un loro beniamino, mi riferisco al sen. Enzo Bianco, che i soldi piuttosto che versarli al partito, se li pigliava sotto forma di paghetta, consulenze, finanziamento di agenzie che hanno realizzato eventi o manifestazioni".

Insomma, se questa fosse stata l'affermazione (e di conseguenza l'accusa) riguardo all'uso che Lombardo avrebbe detto di voler fare dei proventi da coltivazione di cannabis, almeno il Governatore avrebbe avuto l'occasione per scagliare una freccia avvelenata al suo 'amico' Enzo Bianco, ex sindaco di Catania.

Invece neanche quello!

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