Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

S. STEFANO C. - GELA SS 117: LA FILLEA CGIL FORTEMENTE CRITICA CON BUROCRAZIA E LUNGAGGINI AMMINISTRATIVE

MESSINA, 21 lug 2012 – Iter farraginosi, lungaggini burocratiche, disinteresse delle amministrazioni, e dell’Anas nazionale. La Fillea, la categoria della Cgil che segue i lavoratori del comparto edile, attraverso il segretario provinciale Biagio Oriti, il segretario regionale Francesco Tarantino, insieme alla Cgil di Messina rappresentata dal segretario generale Lillo Oceano, dopo numerosi interventi rimasti inascoltati, questa mattina nel corso di una Conferenza stampa, ha elencato tutte le conseguenze negative – per popolazione e territorio- derivanti dalla cattiva gestione della vicenda dell’ammodernamento della SS 117, S.Stefano –Gela. E lo ha fatto non solo a parole ma anche attraverso un vero e proprio reportage fotografico realizzato nei giorni scorsi nei cantieri contestati. Gallerie e bretelle realizzate e mai collegate o avviate, cantieri interrotti a metà con lavoratori e strutture che, fermi da anni, iniziano a cedere sotto gli effetti delle intemperie; ferri arrugginiti, muraglioni di contenimento crollati, opere scollegate da qualunque segmento viario che come totem si ergono in un prato, abbandonate nel nulla.
“Denaro pubblico, la più grande somma oggi a disposizione nella nostra Provincia per lavori di edilizia pubblica, sperperato e inutilizzato - osserva Oriti -. In alcuni casi si tratta di vere e proprie lungaggini burocratiche, in altri, come nel caso del lotto B2 di eventi imprevisti ma malgestiti, in altri ancora delle solite vicende tipiche italiane. Il risultato è che ci sono opere realizzate ormai da anni che si stanno rovinando, cantieri fermi per chissà quanto tempo ancora, gare da indire”.

• 693 milioni per i lotti C1; C2 e C3 con le procedure di esproprio appena avviate ad aprile di un anno fa ma ancora tutto è fermo.

• 88 milioni per i lotti B5 e il tratto compreso tra il Km 38.700 e 42.600 in corrispondenza dello svincolo con la SS120 con progetti definitivi ma pareri in corso di acquisizione.

• 180milioni per i tre lotti B2, B4a, e B4b con gare espletate, cantieri avviati ma il caso scottante del B2 con l’azienda capofila dell’ATI vincitrice di gara che è finita in amministrazione controllata e i 50 lavoratori messi ormai in mobilità.

“ Per mesi la Fillea ha inutilmente sollecitato l’ANAS ad intervenire sulla vicenda della Sacaim per scongiurare lo stop ai lavori e il licenziamento del personale addetto. Solo nei giorni scorsi, l’ANAS ha infine deciso di rescindere il contratto con la SACAIM e contestualmente ha rifiutato l’offerta di subentro da parte della Bruno, l’altra azienda che faceva parte dell’ATI. Se come sembra si dovrà bandire nuovamente la gara quanto tempo passerà ancora? E il personale che fine farà?”, chiede Oriti.

La Fillea sottolinea come l’inerzia della macchina amministrativa abbia prodotti danni ingenti, diretti e indiretti. Primo tra tutti il danno erariale, il danno per gli abitanti del territorio che sono costretti a percorrere una importante arteria che versa in condizioni disastrate che, soprattutto d’inverno, diventa estremamente insicura; il danno occupazionale come testimonia il caso dei 50 lavoratori prima impiegati nel cantiere B2 e oggi messi in mobilità.

Gravissimo il giudiziose del segretario generale della Fillea Sicilia, Franco Tarantino che ricorda i dati sulla crisi del settore 30 mila edili in meno in Sicilia, il 12% in meno nella provincia di Messina. La Camastra-Gela è una delle opere che riteniamo strategiche e che sono tra l’altro già finanziate. Mentre in tutta l’isola si piange lavoro, sprecare questa occasione è davvero inammissibile”.

Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina, ricorda come per lo sviluppo del nostro territorio e per promuovere l’occupazione sia fondamentale migliorare la mobilità di gente e merci sia attraverso la modernizzazione e messa in sicurezza delle principali arterie di collegamento, “E la centrale sicula, S.Stefano - Gela è una via nodale per la mobilità interna”, ha spiegato, sia attraverso una adeguata e moderna offerta ferroviaria e attraverso la messa in rete tutte le infrastrutture oggi esistenti portuali e aeroportuali.

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