Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

A20 GALLERIE 'TINDARI' E 'CAPO D'ORLANDO': 5 AVVISI DI CONCLUSIONE INDAGINI PER ATTENTATO ALLA SICUREZZA AI RESPONSABILI DEL CAS

PATTI (ME), 04/08/2012 - Cinque avvisi di conclusione indagine sono stati notificati dalla Procura di Patti, nell'ambito dell'inchiesta sull'autostrada Messina-Palermo, che il 12 dicembre scorso aveva portato al sequestro - per pericolo di crolli - delle gallerie Tindari e Capo d'Orlando, ancora chiuse. Stralciata la posizione dei commissari del Consorzio autostrade siciliane. Resta in piedi l'accusa di attentato alla sicurezza, invece, per i responsabili dell'area tecnica e di quella manutenzioni del Cas.

Il 10 dicembre 2011 il Gip del Tribunale di Patti (Me), Onofrio Laudadio, ha disposto il sequestro di due gallerie dell'autostrada, le gallerie "Tindari" e "Capo d'Orlando", per "concreto pericolo di crollo". Il provvedimento era stato richiesto dal GIP al procuratore della Repubblica, Rosa Raffa, sulla base di un'inchiesta avviata a seguito dell’incidente mortale avvenuto il 4 febbraio scorso, quando nella galleria Tindari, nello scontro tra un tir e un'auto, perse la vita un uomo di Capo d’Orlando: 8 persone sono ora indagate per "attentato alla sicurezza stradale".


Il trambusto seguì al sequestro e non si seppe bene se le gallerie in questione sarebbero state sigillate e chiuse al traffico. In realtà, il giorno dopo fu comunicato l’avvenuto dissequestro, ma la smentita della Procura non tardò ad arrivare. Insomma il sequestro c’è e resta, ma al CAS è stata concessa la possibilità di accedere nelle gallerie per approntare quanto le dovrà mettere in sicurezza.
Intanto, tra aperture e chiusure notturne, il transito prosegue a singhiozzo, con doppi sensi e deviazioni, al fine di limitare il disagio per gli utenti dell’autostrada Messina-Palermo.

Poi, ieri si è verificato il crollo di calcinacci dentro la galleria Caronia che ha fatto temere conseguenze gravi e peggiori. In seguito a ciò è stato disposto un sopralluogo, effettuato ieri stesso dai tecnici del Consorzio Autostrade Siciliane. In una nota della Regione Siciliana si comunica che "non sembrerebbero esservi rischi per la staticita' della galleria Caronia". Lo dichiara l'assessore regionale per le Infrastrutture e la Mobilita', Pier Carmelo Russo, al termine del sopralluogo che ha effettuato all'interno della galleria Caronia sull'autostrada A 20 in direzione Messina, dove la notte scorsa si e' verificata la caduta di alcuni calcinacci.
"Tuttavia - spiega Russo - si e' resa necessaria la temporanea chiusura al traffico del tunnel per evitare ogni rischio per l'incolumità degli automobilisti.”

Ma ecco il colpo di scena. L'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita', Pier Carmelo Russo, con una nota comunica che "nel pomeriggio di ieri, 28 gennaio, c'e' stato nella galleria di Tindari dell'autostrada A20 Palermo-Messina un crollo di calcinacci di minore entità, ma di identica tipologia rispetto a quello che si e' verificato nella notte nella galleria di Caronia".

L'assessore alla Mobilità, Pier Carmelo Russo, sottolinea che "poiché è, a dir poco, inconsueto che nella medesima giornata lo stesso identico incidente si verifichi in due gallerie tra loro distanti della stessa autostrada - dice Russo - ho dato mandato alla dottoressa Corsello, commissario straordinario del Cas, di presentare immediatamente denuncia alla Procura della Repubblica competente per territorio".

E’ legittimo a questo punto chiedersi per quale ragione l’assessore ritiene di dovere fare luce su questi crolli, avvenuti in gallerie già 'stigmatizzate' dalla Procura della Repubblica per "concreto pericolo di crollo".
E’ possibile che qualcuno abbia provocato i crolli proditoriamente? Che vi siano in atto azioni atte a far crollare le volte delle gallerie o cospicui calcinacci? E’ pensabile che alcuno possa ‘giocare’ con le gallerie dell’autostrada per fini oscuri e perciò preoccupanti?

C’entra qualcosa la scossa di terremoto di magnitudo 2.5, avvenuto sui Monti Nebrodi alle ore 12:11 di ieri 28 gennaio, localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico Nebrodi tra Castel di Lucio, Mistretta, Motta D'affermo, Pettineo e Reitano?

Ce lo diranno nei prossimi giorni la Procura o i tecnici del CAS. O l'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita', Pier Carmelo Russo?

Ricordiamo che per quanto suddetto sono stati emessi 8 avvisi di garanzia nei confronti di 6 commissari del CAS, Consorzio delle Autostrade Siciliane: Antonino Minardo, Benedetto Dragotta, Patrizia Valenti, Matteo Zapparrata, l'attuale sindaco di Caronia Calogero Beringheli e Felice Siragusa. L'avviso riguarda pure Gaspare Sceusa e Filadelfio Scorza, direttori tecnici. L'ipotesi di reato è di "attentato alla sicurezza dei trasporti". L'indagine era stata avviata subito dopo il gravissimo incidente in cui perse la vita l'orlandino Signorino Lenzo, avvenuto nella galleria Tindari nel febbraio scorso. Secondo le indagini, il Cas avrebbe investito per la manutenzione somme di gran lunga inferiori al 35% degli incassi da pedaggio che sulla base della convenzione tra Cas e Anas si sarebbero dovuti spendere.

In seguito il Cas avva consegnato i primi lavori di ripristino degli intonaci della galleria "Tindari" per quasi 405 mila euro, da completare entro 90 giorni.

Stando alla consulenza redatta dai due esperti, i due tunnel non sarebbero dotati delle minime condizioni di sicurezza (aeratori, impianto d'illuminazione, centraline di emergenza, barriere di protezione) e all'interno persistono infiltrazioni d'acqua che potrebbero determinare improvvisi crolli nella volta delle gallerie. La consulenza ha accertato l'assoluta carenza di manutenzione del tratto autostradale tra Acquedolci e Falcone (di competenza della Procura di Patti), l'inadeguatezza del guard-rail alle norme di sicurezza, ma soprattutto il pericolo concreto di crollo di parte della calotta delle due gallerie soggette a infiltrazioni di acqua.
La polizia giudiziaria ha scoperto, inoltre, che nel corso degli anni sono state investite in manutenzione somme ben al di sotto del 35% rispetto ai pedaggi incassati, come previsto da una convenzione tra il Consorzio autostradale siciliano (ente gestore) e l'Anas.

Commenti