
Enna, 20/09/2012 - Gli agenti della Squadra Mobile di Enna hanno arrestato nella notte cinque persone, responsabili a vario titolo del reato di prostituzione minorile ai danni di una ragazza minore di anni 16.
Nove gli indagati:
Una donna incensurata di 39 anni, catanese residente ad Enna, casalinga, a cui è stata applicata l’ordinanza della custodia cautelare in carcere per avere indotto, favorito e sfruttato la prostituzione di una ragazza minore di anni sedici al fine di trarne benefici economici.
Quattro uomini, tutti pregiudicati, è stata loro applicata l’ordinanza della custodia cautelare agli arresti domiciliari per aver compiuto atti sessuali con la ragazza, anche in epoca precedente al compimento degli anni 16, corrispondendo somme di denaro ed altre utilità per le prestazioni ricevute ;
Ulteriori quattro uomini, sono attualmente indagati per avere avuto rapporti sessuali a pagamento con la minore, dopo che la stessa ha compiuto gli anni sedici.
Le indagini sono iniziate nel mese di dicembre 2011, quando gli agenti della Squadra Mobile hanno notato una signora, indicata da più fonti dedita alla prostituzione, accompagnarsi regolarmente con una giovane che, anziché frequentare la scuola, la seguiva nei suoi numerosi spostamenti in città; durante lo svolgimento di altra attività di indagine, all’attenzione dei poliziotti non è sfuggito uno strano contatto telefonico in occasione del quale uno dei soggetti oggetto di indagine chiedeva alla donna in questione di andarlo a trovare, portando con se la ragazza.
Sono stati così avviati una serie di mirate intercettazioni e pedinamenti, che hanno consentito di confermare la piena responsabilità della donna che lucrava denaro, in cambio degli atti sessuali prestati dalla ragazza. Inoltre, grazie a delle intercettazioni di conversazioni, si sono potuti raccogliere inconfutabili prove a carico di altri uomini che, senza nessun moralità, approfittavano della giovane per soddisfare tutti i loro capricci sessuali.
Dalle indagini è emerso che la donna, pur non svolgendo alcuna attività lavorativa, grazie all’attività di sfruttamento sessuale dell’adolescente, ha sempre reperito le somme di denaro che le hanno consentito di soddisfare le esigenze della vita quotidiana, di pagare il canone di locazione della casa, di mantenere un’automobile di sua proprietà, nonché di “coltivare” i suoi vizi (gioco scommesse e fumo). Ufficialmente, gli unici introiti economici leciti percepiti erano poche centinaia di euro, corrisposte dal comune di Enna poiché la donna era stata inserita in un piano di assistenza economica.
Importante elemento investigativo emerso è che i soggetti che si sono “incontrati” con la giovane per avere rapporti sessuali, sono gli stessi “clienti” della donna che, approfittando della mediazione della stessa, hanno indirizzato il soddisfacimento dei loro istinti sessuali verso la minore; ciò al fine di mantenere una “clientela selezionata”, anche per evitare pericolose fughe di notizie che potessero attirate le attenzioni delle Forze dell’Ordine.
La donna era solita accompagnare la minore presso i luoghi convenuti o presso le abitazioni degli uomini, dove poi si consumavano i rapporti sessuali. Più raramente, i clienti venivano accolti presso la casa della donna.
A seguito degli incontri consumati, le due commentavano sia il comportamento dei clienti che le modalità con cui avevano posto in essere i vari atti sessuali. L’adolescente, spesso, veniva consigliata su come ottimizzare le prestazioni sessuali, anche allo scopo di ridurre i tempi. Commenti venivano fatti anche in relazione alle somme percepite, che spesso non erano ritenute congrue alla prestazione fornita.
In alcuni casi, i rapporti sessuali sono stati consumati donna alla presenza della giovane, la quale, contestualmente, sarebbe stata a sua volta oggetto di attenzioni fisiche.
Nell’ambito del medesimo procedimento penale, l’Autorità Giudiziaria ha, inoltre, emesso 4 informazioni di garanzia a carico di ulteriori indagati, responsabili di avuto rapporti sessuali a pagamento con la minore, dopo che la stessa ha compiuto gli anni sedici.
Tra questi, anche un dipendente del Comune di Enna, al quale l’odierna arrestata si era rivolta per la risoluzione di un problema, che ha approfittato dei favori sessuali sia della donna che della minore; anche in questo caso, dopo l'incontro, le due hanno commentato il rapporto sessuale poco prima consumato.
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