Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CARONTE & TOURIST, NEL BILANCIO 2011 ATTIVO DI QUASI DUE MILIONI, “RICHIESTA DI MOBILITA’ PER 69 LAVORATORI PRETESTUOSA E INFONDATA”

Messina, 19 ottobre 2012 – “Altro che passività, dal bilancio aziendale del 2011 si è in presenza di utili per quasi due milioni di euro. La richiesta di mobilità del personale da parte di Caronte&Tourist appare, quindi, pretestuosa e infondata”. A muso duro la Fit Cisl che, nel corso del primo incontro del tavolo di trattativa insediatosi oggi per discutere sul licenziamento di 69 dipendenti da parte della società di traghettamento, ha evidenziato come alla base della richiesta di mobilità non vi possano essere motivi economici.

“Non aver voluto ritirare le procedure di riduzione del personale previste dalla legge non depone bene” affermano i segretari provinciali della Fit Cisl Enzo Testa e Domenico De Domenico che hanno sottolineato come “con il pieno utilizzo degli approdi di Tremestieri, che per la Cisl deve avvenire al più presto per liberare la città dal traffico dei tir e considerate le attuali tabelle di armamento, tutta la forza lavoro presente oggi in azienda troverà pieno utilizzo”.

“Ci aspettiamo un cambiamento di atteggiamento da parte della società – conclude Testa - perché a queste condizioni odierne sarà difficile evitare lo scontro sociale”.
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“Il pagamento dello stipendio di settembre non è e non può essere la soluzione, bisogna fare altro”. La Cisl guarda oltre la dichiarazione del Commissario straordinario del Comune Luigi Croce che ha annunciato per lunedì il pagamento degli stipendi di settembre ai dipendenti comunali. “Serve – afferma Tonino Genovese, segretario generale della Cisl di Messina – un piano complessivo di programmazione seria e rigorosa per combattere l’evasione dalle tasse, controlli del territorio, sprechi, sperperi. Oggi sono i dipendenti comunali a protestare, domani saranno le cooperative sociali, i dipendenti di Messinambiente o dell’Atm”.

“Palazzo Zanca – aggiunge – rischia di diventare il Forte Apache assaltato quotidianamente dai legittimi interessi dei lavoratori. Diventa, quindi, difficile tamponare con trasferimenti ridotti e ritardati il dramma quotidiano dei lavoratori. Occorre affrontare il problema tutti assieme attraverso un Patto tra forze sociali, istituzionali e politiche che preveda un piano di razionalizzazione delle spese e di riordino e rientro per il Comune e le Partecipate. Questo si potrà fare attraverso un accordo che impegni Comune, Regione e Governo nazionale e consenta di accedere alle opportunità offerte dall’art. 4 del Dl 174/2012, segnando una demarcazione con l'attuale situazione finanziaria”. In sostanza, la normativa prevede la concessione di anticipazioni agli enti locali in situazione di grave squilibrio finanziario. Il fondo ha una dotazione di 30 milioni per il 2012, 100 milioni per il 2013 e 200 per ciascuno degli anni dal 2014 al 2020. Per l’anno 2012, però, il V comma prevede un incremento della somma di 500 milioni di euro destinata “esclusivamente al pagamento delle spese di parte corrente relative a spese di personale, alla produzione di servizi in economia e all’acquisizione di servizi e forniture, già impegnate e comunque non derivanti da riconoscimento dei debiti fuori bilancio”.

“Così – sottolinea Genovese – si potrà risolvere il problema contingente e proiettarsi verso il futuro per superare le devastazioni amministrative, sociali e finanziarie che chi ha amministrato la città ha prodotto nell’ultimo ventennio. Perché – conclude Genovese – se oggi siamo in queste condizioni, nessuno si può dichiarare esente da responsabilità”.

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