Persona malata oncologica che da ottobre del 2011 aspetta di essere chiamata a visita. Sulla vicenda intervengono la Cgil e il patronato Inca di Patti
Patti, 18/10/2012 - Da quando (1 gennaio 2010) l’intera gestione dei procedimenti di accertamento e riconoscimento delle invalidità civili è stata assunta dall’INPS, le situazioni sono peggiorate.
A suo tempo, l’Istituto con molta enfasi aveva annunciato l’avvio di una procedura informatica e telematica che avrebbe garantito, oltre alla piena trasparenza degli atti, una maggiore celerità dei procedimenti a tutto vantaggio delle fasce più deboli della popolazione.
Ad oltre due anni dall’entrata in vigore della Legge 102 del 2009, vengono continuamente segnalati gravi disagi e disguidi, da parte di persone che attendono da anni i certificati di invalidità, di handicap e di disabilità, essenziali non solo per ottenere eventuali provenienze economiche, ma anche per accedere a prestazioni sanitarie e sociali e per iscriversi alle liste del collocamento.
Disguidi e ritardi tra ASP 5 e INPS di Messina stanno rendendo la vita difficile a tante famiglie, soprattutto a persone a persone che hanno patologie gravissime, che aspettano inutilmente i famosi 120 giorni per avere diritto all’assistenza.
E’ il caso vergognoso, e sicuramente non il solo, di una signora di Patti di 58 anni, C.L.M., malata oncologica che da oltre un anno aspetta di essere chiamata a visita, che oltre alla beffa sta’ subendo il danno di non poter usufruire di tutti i benefici, compresi quelli economici, che le toccano di diritto.
Nei mesi scorsi abbiamo sollecitato numerose volte, sia la Direzione Provinciale che quella Regionale dell’INPS, il Commissario dell’ASP 5 di Messina, nonché chiesto direttamente all’Assessorato alla Salute di avviare un indagine ispettiva volta a verificare se ci sono responsabilità relative al rispetto della Legge, e nel caso ad intervenire.
Nulla è cambiato, anzi continua una situazione di emergenza; c’è da domandarsi a chi giova tutto ciò! Sicuramente penalizza le persone con disabilità che aspettano di vedere riconosciuto un loro diritto, forse è il casi di domandarsi se la scarsa trasparenza nella gestione, nei risultati, nei costi economici e sociali, della nuova procedura, non contrasti volutamente con la necessità di svolgere accuratamente i controlli sui falsi invalidi?!?
Come CGIL e come Patronato INCA, consideriamo estremamente grave che chi ha realmente bisogno, sia costretto a ricorrere, come saremo obbligati a fare a tutela della nostra assistita, all’Autorità Giudiziaria per ottenere quanto gli spetta per Legge, sempre che chi è tenuto a farlo non voglia finalmente rispondere alle nostre sollecitazioni.
Il Segretario CGIL Patti La Responsabile Patronato INCA Patti
Stefano Maio Lucia Collorafi
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