Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

RAO: IL CAPOGRUPPO PD ALLA PROVINCIA CONTESTA LA NOMINA DI UN NUOVO ESPERTO

Interrogazione capogruppo PD alla Provincia, Pippo Rao, sulla nomina di un nuovo esperto a Palazzo dei Leoni
Messina, 24/10/2012 - «Ancora una nomina alla Provincia di Messina! Il Presidente Ricevuto, con determinazione presidenziale n. 74 del 16 ottobre 2012, ha affidato a Mariaceleste Boemi l’incarico di esperto a titolo gratuito per lo studio di “Attività mirate alla promozione e valorizzazione del patrimonio artistico e museale attraverso la realizzazione di progetti divulgativi e didattici rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado”. Dopo l’implementazione delle poltrone assessoriali, dopo la miriade di legali, ecco l’ennesimo esperto nominato alla Provincia di Messina. A tale proposito il capogruppo del PD, Pippo Rao, ha presentato una interrogazione al presidente della Provincia, on. Nanni Ricevuto con la quale si chiede il senso di questa ulteriore nomina a pochi mesi oramai dalla scadenza del mandato elettorale.

Il consigliere Rao, artefice della battaglia contro l’aumento degli assessori alla Provincia di Messina, unico caso in controtendenza nazionale in materia, ha chiesto l’acquisizione dell’elenco nominativo con il numero sproporzionato di esperti di Palazzo dei Leoni. Tutto ciò tra l’altro mentre il commissario Croce al Comune di Messina, come primo atto gestionale ha mandato a casa tutti gli esperti nominati dall’ex sindaco Buzzanca.

Evidentemente però la Provincia di Messina ed il presidente della Provincia ritengono non solo di non potere fare a meno dell’esercito di esperti nominati ma addirittura si sente l’esigenza di nominarne altri! Rao, nell’interrogazione chiede inoltre di sapere quanti e quali di questi esperti hanno negli anni presentato relazioni in merito al proprio incarico, quali benefici l’ente ha avuto dall’apporto di tali professionalità, se questi hanno mai goduto di rimborsi spese a qualunque titolo e se hanno utilizzato risorse strutturali, mezzi cose o persone della Provincia di Messina. Se ancora è stata rispettata la normativa sulla privacy e sulla riservatezza negli atti di ufficio nell’espletamento dei loro incarichi interagendo con gli uffici della Provincia di Messina.

Inoltre, a proposito dell’aumento del numero degli assessori alla Provincia di Messina, il capogruppo del PD ha protestato fortemente con la Presidenza della Provincia in quanto nelle sedute di Commissione Bilancio i tanti assessori nominati non vengono per esporre il proprio programma finalizzato alla manovra finanziaria dell’ente, impedendo così di fatto che la delibera possa essere esitata. Impegni sul territorio od impegni elettorali sono quelli che li trovano tanto impegnati da non potere svolgere gli obblighi di legge che il proprio ruolo comporta e per i quali sono profumatamente retribuiti dai cittadini?! Rao ha tra parentesi evidenziato il paradosso che in molti casi proprio dall’esame della delibera di bilancio di previsione della Provincia emerge il fatto inquietante che molti di loro avranno nel proprio capitolo di spesa per potere operare, molte meno risorse di quanto le loro indennità comportano per l’ente».

Commenti