Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

TERREMOTO NEL POLLINO: NUOVE SCOSSE NELLA NOTTE MENTRE RESTA LA PAURA E SI CONTANO I DANNI

Cosenza, 27/10/2012 - Una scossa di terremoto di magnitudo 2.8 è stata registrata alle ore 4:42:20 italiane della notte 27/Ott/2012 nel distretto sismico Pollino, alla profondità di 8.5 km, con epicentro tra Castelluccio Inferiore (Pz), Castelluccio Superiore (Pz), Rotonda (Pz), Viggianello (Pz), Laino Borgo (Cs), Laino Castello (Cs) e Mormanno (Cs).

La scossa fa parte dello sciame sismico in atto nel Pollino, tra la Calabria e la Basilicata e tra le province di Cosenza e di Potenza, che ha fatto una vittima e prodotto notevoli danni con migliaia di sfollati.

Una precedente scossa di terremoto di magnitudo 2.8 è stata registrata alle ore 1:20:35 della notte 27/Ott/2012, localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nello stesso distretto sismico Pollino con le identiche coordinate.

Sono tuttavia decine le scosse di terremoto che si susseguono in quest’area ora presidiata dalla macchina della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa, mentre il volontariato e le Forze dell’Ordine presidiano le aree a maggiore rischio, dove la gente è scesa nelle piazze e in molti dormono ancora in auto.

Le scosse di magnitudo 2.8 sono state avvertite dalla popolazione nelle località delle province di Cosenza e Potenza più vicine all'epicentro anche se non si registrano danni a persone o cose.

Il Pollino rimane così al centro di uno sciame sismico che non accenna ad arrestarsi e che ormai da mesi tiene la popolazione in forte apprensione, specie dopo la forte scossa di magnitudo 5 che nella nottata di ieri ha fatto danni e costretto migliaia di persone a lasciare le proprie abitazioni.
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Si è svolta nel pomeriggio di ieri, 26 ottobre, nella sede operativa del Dipartimento della Protezione Civile, una riunione tecnica sul terremoto che alle 1.05 del 26 ottobre, ha colpito l’area del Pollino, con ipocentro a Mormanno, Laino Borgo, Laino Castello in provincia di Cosenza, e Rotonda in provincia di Potenza. A presiedere il punto sulla situazione è stato il Capo Dipartimento, Franco Gabrielli, rientrato da un sopralluogo nelle zone colpite di Calabria e Basilicata.

Sono stati rilevati danni localizzati, in particolare su casolari e vecchi edifici, e sono ancora in corso le verifiche da parte dei tecnici. Le infrastrutture e i servizi essenziali non hanno subito danni. I pazienti dell’istituto sanitario di Mormanno e di una casa di cura di Laino sono stati in parte dimessi in parte trasferiti presso altre strutture sanitarie della zona, per consentire la verifica di agibilità degli edifici e il rilievo di eventuali danni. Il Comune di Mormanno, in via precauzionale, ha dichiarato non potabile l'acqua erogata dall`acquedotto cittadino.

L’area interessata dalla sequenza ricade in una zona di pericolosità sismica elevata ed è dunque necessario – come ha sottolineato il Capo Dipartimento nel corso degli incontri svolti a Mormanno e Rotonda con le Istituzioni del territorio – continuare a tenere alta l’attenzione e verificare la sicurezza degli edifici. Il sisma delle ore 1.05 del 26 ottobre è stato seguito da 250 repliche (dato aggiornato alle ore 16.30), la maggiore delle quali alle ore 1.16 con magnitudo 3.3.

In seguito all’evento, i sistemi regionali e locali di protezione civile della Calabria e Basilicata si sono immediatamente attivati, dispiegando sul territorio le diverse strutture operative per assicurare la necessaria assistenza alla popolazione e la verifica di eventuali criticità. E' in corso l'allestimento di strutture di accoglienza per ospitare le famiglie che non faranno rientro a casa per la notte.
La prefettura di Cosenza ha attivato a Mormanno, uno dei comuni maggiormente colpiti dal sisma, un centro operativo misto.

Il Dipartimento della Protezione Civile prosegue l’attività di monitoraggio per rispondere alle necessità che col procedere dei giorni dovessero manifestarsi.

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