MESSINA, 17 novembre 2012 - “Sono inaccettabili e insopportabili le decisioni assunte dal Commissario Croce in tema di servizi sociali. Con un colpo di penna il Commissario chiude Casa Serena scaricando così la crisi del Comune di Messina sui ceti deboli: gli anziani e i lavoratori che da anni operano nella struttura. Un modo sbagliato di affrontare i problemi della città”. E’ dura la reazione delle Federazioni del Pubblico Impiego Fp CGIL, CISL Fp, UIL Fpl e quelle dei Pensionati Spi CGIL, Fnp CISL e UilPensionati.
“Mentre al sindacato si chiede collaborazione e dialogo sui problemi che attengono alla mancanza di risorse e sui tagli da effettuare, senza proferire parola e con un altro spot giornalistico, il Commissario annuncia la chiusura di Casa Serena e il trasferimento degli anziani in altre case di riposo”.
Ma quale case di riposo? Forse quelle private? Ma quale misure sono state intraprese in questi mesi per un allarme giá dato prima ancora dell'insediamento del commissario? Dove sono finite le risorse programmate per gli interventi necessari? Perchè non sono stati avviati i lavori di adeguamento giá affidati nel mese di maggio? Tutte domande che i sindacati girano al Commissario. “Questo modo di fare non può essere accettato. Qui non parliamo di cose, parliamo di esseri umani, di persone fragili, di persone deboli, di anziani, di affetti familiari, di non autosufficienti, di lavoratori che perdono il posto di lavoro. Registriamo solo che c'é una strategia distruttiva che non si capisce dove porta”.
“A questo punto - continuano - ci chiediamo qual è la mission di Croce? Se raddrizzare il “cane dalle gambe storte” significa fare macelleria sociale ha sbagliato strada. E’ una dichiarazione di guerra alla quale il Sindacato risponderà, insieme ai lavoratori, gli anziani e i disabili. Il Commissario dice di voler salvare la città dal dissesto ma di fatto agisce e adotta misure peggiorative rispetto alla stessa dichiarazione di dissesto”.
Una situazione alla quale i sindacati non vogliono stare. “Basta con due relazioni sui conti del Comune. Basta con gli annunci giornalistici sui tagli da effettuare. Basta con la strategia del disastro
Non possiamo accettare passivamente che si chiuda la storica Casa Serena, come non sono tollerabili le inadempienze e le inefficienza della politica e degli amministratori. Era ed é un argomento che va affrontato in maniera seria e costruttiva, trovando le giuste soluzioni tampone che salvino Casa Serena, i 100 anziani ricoverati e i 100 posti di lavoro. É un problema sociale che tocca gli anziani, le famiglie ed i lavoratori, é un problema che il sindacato vuole risolvere. Il Commissario deve riconsiderare la sua posizione revocando la decisione ed aprire il tavolo, presto, subito, già lunedì mattina”.
I sindacati invitano le famiglie degli anziani, la cittadinanza, i lavoratori, le associazioni a sostenere questa battaglia da vincere insieme. “Non possiamo cancellare un altro simbolo della città, un altro pezzo di storia”. Programmato per lunedì presidi permanenti a Casa Serena, al Comune di Messina e una richiesta immediata di incontro.
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